NBA 2K21 arriva sul mercato con la stagione NBA 2019 - 2020 ancora in corso e non poteva essere altrimenti visto quello che è accaduto da marzo in poi con il Covid. Per queste ragioni era lecito attendersi un capitolo di transizione tra la current gen e la next gen, con cambiamenti limitati. Il nuovo prodotto Virtual Concepts ha rispecchiato queste aspettative: atmosfera simile, animazioni in linea con i capitoli precedenti e un gameplay con poche modifiche se si eccettua il nuovo sistema di tiro impostato di default, che si discosta non poco dal tradizionale tiro a rilascio (che sarà comunque ancora utilizzabile cambiando le impostazioni di tiro).
La scelta di pubblicare un'evoluzione e non una rivoluzione ha sorpreso molto gli utenti, che sembrano riservare un'accoglienza più soft rispetto alle uscite precedenti. Se sul gameplay e sulla grafica sembrano essere state apportate piccole variazioni, Visual Concepts e 2K hanno prodotto il massimo sforzo per migliorare le modalità di gioco principali.
NBA 2K21, l'evoluzione della modalità MyTeam
Partiamo dal MyTeam, la modalità di gioco che si discosta maggiormente da pretese realistiche e che permette di assemblare la propria squadra attraverso un collaudato sistema di carte collezionabili. Questa modalità mantiene la sua impostazione, ma estende i suoi confini, sia in relazione alla composizione del roster sia per quanto riguarda lo svolgimento temporale.
Così tra i miti del passato, campioni di oggi in diverse versioni e leggende compiante, i videogiocatori si troveranno a vivere una "stagione parallela" attraverso la quale sbloccare ricompense passando per una serie di sfide: misurarsi in questa modalità permette di fare progressi.
Questa dinamica legata alle ricompense stagionali, mutuata da FIFA 20, mantiene vivo l'interesse ed elimina la ripetitività di questa sezione di gioco. Per superare i vari livelli di My Team sarà necessario vincere sfide di lungo periodo, suddivise in obiettivi giornalieri, settimanali o di lunga durata e ogni livello sbloccato corrisponde ad una ricompensa, alcune decisamente importanti.
È evidente che questo sistema a tappe e ricompense è stato introdotto da Virtual Concepts e 2K per rispondere alle critiche ricevute sulle micro-transazioni che accelerano i progressi del gioco in cambio di denaro reale. Le micro-transazioni ci sono ancora, ma il gioco risulta più equilibrato pur rimanendo sbilanciato in favore di chi accelera i progressi di gioco acquistando la valuta virtuale MT, con soldi reali.
Restano alcune aree apparentemente poco accessibili con il solo sudore, anche in questa parte del gioco: parliamo della modalità My Team Limited, una competizione che si svolge nei fine settimana e che richiede requisiti minimi per accedere, che sembrano essere raggiungibili solo con esborsi importanti.
Segnaliamo in questo senso anche la feature The Exchange, che permette di scambiare carte in eccesso o non funzionali alla propria stagione per nuovi giocatori, ma anche in questo caso il prezzo di ingresso per avvicinarsi alla prima ricompensa è elevato.
NBA 2K21, la nuova modalità My Career
Dopo l'ottimo riscontro dello scorso anno, ritroviamo la modalità My Career in una veste nuova. Se lo scorso anno partivamo con il nostro personaggio Junior nelle vesti del predestinato in possesso di tutti i mezzi fisici e tecnici per primeggiare, quest'anno la storyline è più complessa: il personaggio raccoglie l'eredità di un papà leggenda del basket e ciò rende la sua vita, sportiva e sociale, molto difficile. Un ottimo editor di creazione permette una personalizzazione molto apprezzabile del personaggio. La riduzione delle cut scene in favore del vero e proprio basket giocato è tutta in favore dei videogiocatori.
Il percorso di crescita del player è più realistico dello scorso anno: schiacciato da un cognome pesante, sarà difficile emergere e farsi notare nel basket che conta. Resta però il non apprezzato cliché dello scorso anno: al termine di ogni gara si attivano le cut scene con scelte multiple e subito dopo le sessioni nei menù, che portano a potenziare il giocatore attraverso il meccanismo dei Virtual Coins: è la fase del gioco in cui si spinge sul pay-to-win per accelerare i progressi. Nel complesso la modalità è azzeccata, con la riproposizione anche della modalità The Neighbourhood (Il Mio Quartiere), ambientato in location simili a quelle dei film americani tra il 1980 ed il 1990.
Molteplici esperienze di gioco
Tante le modalità di gioco, punto di forza della "saga". Un gamma di opzioni che accontenta tutti: dalle partite offline alle varianti di My Team e My Career, dall'allenamento (con matchmaking migliorato) a My GM, che permette al videogiocatore di gestire una franchigia NBA a 360°, nel rispetto dei classici capitoli General Manager. Da quest'anno anche qui un meccanismo a premi con il confronto con franchigie gestite da altri utenti e la novità delle franchigie WNBA, in cui la gestione delle giocatrici rappresenta un'esperienza di gameplay diversa ed interessante.
NBA 2K21, il gameplay
Anche per quanto riguarda il gameplay l'impianto resta pressoché quello dello scorso anno, col perfezionamento di alcuni passaggi del sistema di gioco di successo degli anni scorsi, ma con alcune novità che rendono qualche situazione di gioco poco realistica.
A uscire decisamente dalla comfort zone è il sistema di tiro: viene accantonato il sistema di tiro a rilascio classico (lo ribadiamo: è presente comunque tra le impostazioni al momento del settaggio) e inserito di default un sistema di tiro che appare complesso: giunti al momento di scoccare il tiro, comparirà sempre una barra di tiro attraverso la quale rilasciare il pallone nel momento esatto, ma in questa versione il tempo per centrare la zona "vincente" è molto ridotto e bisognerà stare a attenti a non sbilanciare il tiro verso destra o verso sinistra.
Inoltre, la modalità con barra di tiro è estesa anche alle conclusioni in entrata e in post basso. L'argomento è già tra i trend topic della rete e la maggior parte dei videogiocatori sembra non comprendere una scelta così sperimentale. La mole di dubbi generata dai primi feedback pare aver convinto i produttori a rilasciare una patch correttiva già nei prossimi giorni e questo la dice lunga sul livello sperimentale di questo nuovo sistema di tiro.
Il gameplay migliora per: gestione della palla, tocco sensibile e chiavi di lettura moltiplicate. Le difese risultano meno impenetrabili del capitolo precedente. Questo rende l'esperienza di gioco meno frustrante e più scorrevole. Di contro abbiamo notato che, nelle partite online, rubare palla ed involarsi verso il canestro avversario risulta essere troppo semplice e troppo diverso da quello che accade nelle partite NBA.
Acquista punti la bagarre in difesa e ai rimbalzi, eccezion fatta per la predominanza eccessiva dei pivot sottocanestro.
Grafica & Sound
Dal punto di vista grafico le variazioni sono veramente minime. A livello cromatico ci si avvicina di più alla realtà, con tonalità più fredde e pigmentazioni più accurate. 'illuminazione migliora e anche l'aspetto dei giocatori prima, durante e dopo lo sforzo. Ma il giudizio definitivo su questo comparto lo potremo dare solo dopo aver giocato a NBA 2k21 su una console next-gen.
Voto alto per la tracklist scelta, non si può dire lo stesso per le telecronache e le frasi pronunciate in campo e gli effetti sonori a bordo campo, troppo simili alle edizioni passate.
Conclusioni
La sensazione è che la voglia di non discostarsi troppo dal predecessore abbia impedito delle migliorie più funzionali (permangono attività in cui il gioco crasha), mentre l'intenzione di introdurre comunque delle novità abbia portato a questo nuovo sistema di tiro che ha spiazzato tutti e a cui gli sviluppatori stanno già rimettendo mano. Ottime invece le nuove proposte in My Team e My Career.