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Museo e realtà virtuale, quale futuro

Alcune delle più importanti istituzioni museali del mondo arricchiscono l'esperienza dei loro utenti grazie ai visori VR

Visita virtuale al museo

Che la realtà virtuale e la realtà aumentata siano il futuro di molti settori legati – in maniera diretta o indiretta – al mondo dell'informatica è un fatto ormai appurato. Lo sostiene, tanto per fare un esempio, il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg e lo sostengono i tanti produttori che nel corso del CES 2016 hanno presentato nuovi dispositivi legati ai visori VR e alla realtà virtuale in genere. Anche se il boom del settore – almeno a livello commerciale – dovrebbe arrivare nel 2017, la realtà virtuale ha già portato importanti modifiche in diversi aspetti della nostra vita.

Tra i molteplici settori che troveranno giovamento nella realtà virtuale grazie ad app realtà virtuale e contenuti realtà virtuale c'è anche quello turistico-culturale. Sempre più istituzioni museali stanno implementando soluzioni a realtà virtuale all'interno delle sale per arricchire l'esperienza dei visitatori e offrire un'ulteriore attrattiva ai potenziali utenti.

 

Visita virtuale al museo

 

La realtà virtuale nel museo

Le istituzioni museali possono sfruttare le potenzialità della realtà virtuale in due modalità differenti. Da un lato i visori VR possono essere utilizzati per portare le opere d'arte al di fuori delle mura del museo, permettendo anche a visitatori non "indigeni" di ammirare i capolavori grazie a una visita virtuale nelle stanze. Dall'altro lato, invece la realtà virtuale può essere utilizzata all'interno del museo per arricchire la visita dei turisti con contenuti virtuali "visitabili" grazie a speciali visori e app per realtà virtuale.

Le app realtà virtuale per i musei

I maggiori musei in tutto il mondo si stanno attrezzando per offrire ai propri utenti esperienze a realtà virtuale di ogni tipo: dalle visite "arricchite" all'interno delle sale museali alla visita virtuale da fare comodamente seduti in casa.

  • WoofbertVR. Lanciata nel novembre 2015 da Oculus per Samsung Gear VR, WoofbertVR è un'app realtà virtuale per visitare una delle stanze più famose della Courtauld Gallery di Londra. Scaricando l'applicazione sul proprio smartphone Samsung Galaxy compatibili e indossando il visore della casa sudcoreana, sarà possibile ammirare alcuni dei capolavori dei pittori Impressionisti e post-Impressionisti più importanti: da Gaugain a Renoir, da Manet a Monet

 

Visita virtuale al museo

 

  • British Museum. Dall'agosto 2015, i curatori del British Museum hanno promosso degli eventi legati all'utilizzo della realtà virtuale nell'ambito delle attività museali. Nei cosiddetti "fine settimana della realtà virtuale" gli utenti hanno potuto fare un viaggio all'indietro di 4.000 anni e trovarsi catapultati nel bel mezzo dell'Età del Bronzo. Gli archeologi dell'istituzione museale britannica hanno ricostruito tre oggetti risalenti alla preistoria dell'arcipelago del nord Europa sfruttando le più moderne tecniche di rendering tridimensionale e inserendoli all'interno del contesto museale. In questo modo i visitatori hanno potuto provare in prima persona – seppur in maniera virtuale – cosa volesse dire vivere nell'età del Bronzo

 

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  • MOSA. Il Museum of Stolen Art (Museo dell'arte trafugata o Museo dell'arte persa) è un museo virtuale all'interno del qual i visitatori in carne ed ossa potranno ammirare alcuni dei capolavori rubati dai rispettivi museo o statue strutture architettoniche distrutte in guerre o rivolte. Grazie a questa app per Oculus Rift gli utenti potranno rivedere (o vedere per la prima volta) quadri trafugati dai rispettivi musei (incluse le 13 opere rubate dall'Isabella Stewart Gardner Museum) oppure strutture architettoniche distrutte da guerre e sommosse (come i Buddha distrutti in Afghanistan dai Taliban o le molte opere andate perse in Iraq a seguito della guerra del 2003 e dei più recenti attacchi dei miliziani dell'ISIS)

 

 

  • OptiTrack. Testata per la prima volta all'interno delle sale del New museum of contemporary art di New York, la tecnologia OptiTrack ha permesso di testare l'impatto crescente del "mondo connesso" sull'identità personale e sull'evoluzione moderna dell'arte. In questo modo, i visitatori del museo newyorchese hanno potuto fare una visita virtuale all'interno della foresta amazzonica, messa a rischio dall'espansione delle culture intensive

A cura di Cultur-e
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