Quando si parla di tecnologia spesso e volentieri ci si imbatte in tutta una serie di miti da sfatare: false credenze che portano gli utenti alle prime armi a seguire strategie e comportamenti inutili, se non addirittura pericolosi.
È possibile organizzare questo genere di miti da sfatare partendo dalla tipologia di dispositivo che toccano: dunque quelli sugli smartphone da una parte e quelli sui PC dall’altra.
Dalle false credenze sulla batteria dei dispositivi mobile, a quelle sul corretto utilizzo del Cestino e degli antivirus. Passando per i criteri da tenere in considerazione per acquistare un nuovo caricatore o della nuova RAM.
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1. Miti da sfatare sulla batteria degli smartphone
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Un primo gruppo miti da sfatare riguarda gli smartphone e, più in generale, i dispositivi mobile. In tal senso è possibile partire da tutte quelle false credenze legate alla batteria e alle strategie per mantenerla al meglio.
Si comincerà col chiarire che scaricare completamente la batteria non migliora le sue prestazioni. Quando si scrive “scaricare completamente” si intende portare la carica delle batterie degli smartphone allo 0%, provocando l’arresto automatico del dispositivo.
Questa azione non impatta in alcun modo sulla capacità di una classica batteria agli ioni di litio. Questo genere di dispositivo infatti ha un numero fisso di cicli di caricacompleti, a prescindere dalle abitudini dell’utente. Un ciclo di carica completo corrisponde a una ricarica che parte dallo 0% e arriva al 100%. Nel caso in cui la batteria dello smartphone sia al 50% e venga ricaricata completamente, si sta compiendo mezzo ciclo di carica completo.
Scaricare completamente la batteria dello smartphone non ha alcun impatto nemmeno sulla capacità dello smartphone di calibrare la misurazione. Inoltre la stessa ricarica è molto meno “pericolosa” di quanto non ritengano gli utenti meno esperti.
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2. Miti da sfatare sulla ricarica degli smartphone
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Secondo una falsa credenza molto diffusa è sconsigliabile utilizzare lo smartphone durante un ciclo di ricarica. Niente di più falso. I device mobile sono ormai dotati di un sistema in grado di individuare il surriscaldamento per tempo, arrestando determinate funzioni.
Sicuramente uno smartphone può surriscaldarsi durante la carica della batteria. Ma è esattamente lo stesso tipo di rischio che corre quando viene esposto al sole a lungo. O quando viene utilizzato durante giornate particolarmente calde.
Non solo è possibile utilizzare lo smartphone durante la ricarica. È anche possibile lasciarlo collegato, anche dopo che la batteria ha raggiunto una carica completa. I dispositivi contemporanei infatti bloccano autonomamente il flusso di energia elettrica in ingresso non appena riconoscono che la batteria è carica al 100%.
Infine un ultimo mito che riguarda la batteria e la ricarica degli smartphone in maniera più trasversale. Molti utenti sono convinti che sia assolutamente necessario acquistare esclusivamente caricatori e cavi realizzati dallo stesso produttore del dispositivo in uso.
In realtà la marca che realizza l’accessorio è assolutamente ininfluente. Piuttosto bisogna prestare attenzione alle caratteristiche tecniche: ad esempio l’amperaggio e la potenza in watt. Ma anche la tensione in entrata.
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3. Miti da sfatare sulla RAM dei PC
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Esistono moltissimi miti da sfatare anche sui PC. Per provare a orientarsi è dunque consigliabile elencarli in base a gruppi tematici più definiti. Parlando di componenti hardware, esistono diverse false credenze sulla RAM: la memoria di accesso casuale, che contiene tutte le informazioni necessarie per far girare i programmi.
Gli utenti meno esperti sono convinti che la RAM sia l’unico elemento a cui prestare attenzione per garantirsi un PC performante. Più precisamente ritengono che l’aumento della RAM garantisca un generale aumento di potenza. In realtà le cose non stanno esattamente così.
Certo, un PC con più RAM è spesso e volentieri un PC più veloce. Ma la misurazione qualitativa della RAM non passa quasi mai per l’effettiva quantità di memoria volatile a disposizione. Molto dipende piuttosto dalla qualità della RAM in uso: in tal senso bisogna prestare attenzione soprattutto alla tensione operativa e alla velocità di trasferimento di informazioni.
Un’altra falsa credenza riguarda l’attività di svuotamento del Cestino. Un utente senza competenze avanzate è portato a pensare che svuotare il Cestino significhi perdere per sempre tutti i file che erano presenti al suo interno. In realtà i PC Windows conservano ancora tracce di questi file, che possono essere recuperati attraverso programmi ad hoc. E lo stesso discorso vale per altri sistemi operativi.
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4. Miti da sfatare sugli antivirus dei PC
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Infine è molto importante sfatare alcuni miti che riguardano gli antivirus: una componente software di vitale importanza, che però non garantisce al 100% la sicurezza degli utenti.
Installare uno o più antivirus non significa assicurarsi una protezione assoluta. Neanche nel caso in cui i programmi vengano aggiornati costantemente. Gli antivirus infatti reagiscono alle minacce una volta che le individuano.
Dunque è sempre possibile venire infettati da virus o malware durante la cosiddetta fase zero-day: quel periodo di tempo che intercorre tra la diffusione del programma malevolo e l’individuazione di una soluzione da parte degli esperti di sicurezza informatica.
Un discorso a parte lo meritano gli attacchi hacker che si diffondono attraverso Internet. Si pensi ad esempio al phishing e più in generale alle varie attività di social engineering che sfruttano la collaborazione di vittime inconsapevoli.
Ebbene, in tutti questi casi anche il più performante degli antivirus rischia di rivelarsi inefficace. Il consiglio dunque è prestare sempre grandissima attenzione quando si naviga sul web: soprattutto prima di cliccare link su siti poco noti, o di scaricare file inviati da persone sconosciute.