La tecnologia MicroLED per gli schermi TV è la prossima rivoluzione in fatto di display, come si è potuto anche vedere al recente CES 2019 a inizio gennaio. Alla fiera dell'elettronica di Las Vegas, ad esempio, Samsung ha stupito tutti mostrando un gigantesco schermo MicroLED da 219 pollici (chiamato non per niente "The Wall", il muro, erede di un simile modello da 146 pollici presentato al CES 2018) e una più "normale" TV con la stessa tecnologia e diagonale di 75 pollici. Altri costruttori stanno lavorando allo sviluppo commerciale di questo tipo di schermi, che dovrebbero arrivare sul mercato come top di gamma entro la fine di quest'anno. Ma cos'è esattamente il MicroLED? Il MicroLED è veramente meglio dell'OLED, cioè la tecnologia oggi usata negli schermi più costosi?
Cosa vuol dire MicroLED
Un display MicroLED, come lascia intuire il nome, è formato da moltissimi pannelli LED di piccolissime dimensioni affiancati tra loro. È una tecnologia modulare, nel senso che si può salire con le dimensioni dello schermo semplicemente affiancando più pannelli MicroLED. Tuttavia, a differenza degli schermi LED tradizionali, quelli MicroLED sono "emissivi". Cioè emettono luce propria e, a differenza dei LED, non hanno bisogno di retroilluminazione per proiettare ogni pixel di luce colorata verso lo spettatore. Lo schermo emissivo è una caratteristica anche della tecnologia OLED, che però ha caratteristiche diverse rispetto alla MicroLED.
Differenze tra OLED e MicroLED
Anche uno schermo OLED non ha bisogno di retroilluminazione e questo è il motivo per cui, su questo tipo di display, i neri sono veramente neri: semplicemente i pixel di quel colore non emettono alcuna luce. La sigla OLED sta per Organic LED, cioè LED con sostanze organiche al loro interno. Questa caratteristica rende questi schermi costosi da costruire e porta con sé tre grossi limiti: un angolo di visione ottimale piuttosto limitato, un leggero effetto "fantasma" (o "burn in") quando le immagini si muovono molto velocemente e, infine, il fatto che le sostanze organiche presenti dentro gli schermi OLED vanno incontro ad una naturale degradazione. Ciò vuol dire che la qualità degli OLED non dura per sempre. Uno schermo MicroLED invece, pur emettendo luce propria senza retroilluminazione come gli OLED, non ha sostanze organiche al suo interno.
Vantaggi degli schermi MicroLED
Viste le caratteristiche tecniche che differenziano gli schermi OLED dai MicroLED, i difetti mostrati dai primi non si ripetono sui secondi. I display MicroLED si vedono bene anche da angolature spinte, la qualità delle immagini dura più a lungo e non c'è effetto burn in. Il fatto che siano molto luminosi e che il nero sia assoluto, permette di ottenere un contrasto eccellente. Inoltre, a differenza degli OLED, i MicroLED hanno consumi molto bassi se paragonati alla grande quantità di luce che emettono. Quest'ultima caratteristica può fare la differenza in uno schermo di grandi e grandissime dimensioni che, se costruito con tecnologia MicroLED, avrà un consumo energetico nettamente inferiore. Il fatto che la tecnologia MicroLED sia modulare oltre a permettere ai produttori di costruire schermi giganti come The Wall, offre anche una possibilità interessante per l'uso quotidiano: è possibile spegnere solo parte dello schermo lasciando acceso il resto del display. Se su uno schermo che ha un rapporto d'aspetto ultra wide da 32:9 stiamo proiettando un video in 16:9 il processore che gestisce il display può spegnere una buona parte dei LED. Un'altra applicazione di questa modularità l'ha mostrata la stessa Samsung creando schermi di forma non rettangolare semplicemente spostando uno o più pannelli MicroLED per creare forme diverse e irregolari.
I difetti della tecnologia MicroLED
Come ogni tecnologia anche la MicroLED, oltre a dei pregi, ha anche dei difetti. Il primo è il costo ancora elevatissimo. La modularità dello schermo porta con sé anche un problema: i vari "pezzi" che compongono il display hanno delle giunzioni e queste giunzioni, pur essendo molto sottili, in alcuni casi possono risultare visibili e fastidiose. Anche la grande luminosità dei MicroLED ha un rovescio della medaglia: se viene impostata al massimo tende a far sbiadire i colori. Tutti questi difetti sono semplicemente dovuti al fatto che si tratta di una tecnologia ancora giovane: è prevedibile che nel giro di qualche anno i prezzi dei MicroLED scendano, che le giunzioni siano sempre più sottili fino a diventare invisibili e che la luminosità dello schermo venga ottimizzata per evitare che i colori sbiadiscano. Nel frattempo, chi vuole uno schermo TV top di gamma, e può permetterselo, può scegliere tra i numerosi OLED ormai presenti sul mercato.