Dopo mesi e mesi di attesa, il Bluetooth Special Interest Group (conosciuto soprattutto con la sigla di SIG) ha annunciato l'arrivo del mesh networking per la sua piattaforma comunicativa. Ciò vuol dire che i dispositivi dotati di questa tecnologia saranno in grado di scambiare dati tra loro senza la necessità di passare attraverso un hub/server di controllo. Come vedremo tra poco, le reti mesh Bluetooth consentono la comunicazione molti a molti facilitando, ad esempio, la creazione di set di speaker multi-istanza.
Si tratta, sostengono i responsabili del SIG, di un passo in avanti fondamentale per uno sviluppo "maturo" dell'ecosistema Internet of Things. Potendo sfruttare la (quasi) onnipresenza di chip Bluetooth, sarà molto più semplice mettere in comunicazione tra loro i dispositivi più disparati (dagli smartphone alle lampadine, passando per bilance e braccialetti). Da non sottovalutare, inoltre, l'aspetto economico: essendo il Bluetooth una delle tecnologie di comunicazione più diffuse, gli utenti non saranno costretti ad acquistare nuovi dispositivi o familiarizzare con nuovi standard per trasformare (tanto per fare un esempio) la loro abitazione in una vera smart home.
Che cos'è una rete mesh e a cosa serve
Quando si parla di rete mesh ci si riferisce a una particolare architettura e gerarchia di rete di medie dimensioni caratterizzata da un'assenza di server centrale e dalla distribuzione dei contenuti e delle risorse tra i tutti i nodi che ne fanno parte. Una rete mesh è, dunque, un caso particolare di rete peer-to-peer, nella quale ogni singolo dispositivo può fungere, allo stesso tempo, da server e da client. Si tratta, dunque, di network caratterizzati dalla grande scalabilità (si adattano automaticamente al numero dei nodi e alla loro estensione/distribuzione geografica) e dal funzionamento potenzialmente perenne. Infatti, nel caso in cui uno dei suoi nodi smettesse di funzionare, gli altri saranno comunque in grado di mantenere in vita la rete e continuare a comunicare tra di loro aggirando "l'ostacolo".
Le caratteristiche appena viste rendono le reti mesh particolarmente adatte nel caso di network "paritari", nei quali la comunicazione molti a molti (tipica delle reti p2p) è da prediligere alla comunicazione uno a molti (esemplificata nell'architettura client-server). Insomma, la soluzione perfetta sia tecnologicamente che da un punto di vista delle risorse (di calcolo ed energetiche) per mettere in comunicazione tra loro sensori, telecamere di sicurezza, lampadine smart, auto connesse e tutti gli altri dispositivi dell'ormai immenso universo IoT.
Compatibilità reti mesh Bluetooth
Stando a quanto dichiarato dai responsabili e dai tecnici del SIG, le reti mesh saranno parte integrante delle specifiche del Bluetooth 4.0 Low Energy e versioni superiori. Qualunque dispositivo sia compatibile con questo standard (e con quelli successivi) potrà entrare a far parte di una rete mesh, sia essa casalinga o geografica. Questo, almeno, da un punto di vista teorico: prima di funzionare, infatti, sarà necessario che i produttori rilascino un adeguato aggiornamento firmware Bluetooth, così da dotare i propri dispositivi di tutti i protocolli necessari a gestire sia il transito dei pacchetti in ingresso e uscita, che la mappatura e l'estensione della rete stessa (informazione fondamentale per conoscere la distribuzione dei vari nodi e stabilire con precisione quale sia il percorso più breve da seguire per "recapitare" le informazioni).
Quali settori se ne avvantaggeranno?
La compatibilità delle reti mesh con il Bluetooth 4.0 Low Energy fa sì che, potenzialmente, ogni dispositivo dotato di chip compatibile possa entrare a far parte di reti mesh, anche piccolissimi sensori dotati di un'autonomia energetica molto limitata. Come affermato dai responsabili del SIG in fase di presentazione, il loro obiettivo principale era quello di presentare uno strumento di comunicazione capace di trovare spazio, prima di tutto, all'interno del settore industriale e commerciale. Insomma, un protocollo pensato per sfruttare l'onda lunga della trasformazione digitale e dell'Industria 4.0, ma non solo. Come già accennato, infatti, il mesh Bluetooth sembra essere fatto "su misura" per la casa domotica: sarà sufficiente attendere l'aggiornamento firmware dei dispositivi già dotati di chip Bluetooh e scaricare sullo smartphone un'app che consenta di gestirli tutti, anche se di produttori differenti.