Dai giochi per la PlayStation 3 alla videocamera; dal violino al paio di scarpe comprate per il matrimonio del cugino. Forse non lo sappiamo, o semplicemente non c'abbiamo mai riflettuto sopra ma i nostri armadi, scarpiere e ripostigli possono essere delle vere e proprie miniere d'oro. Se la crisi economica ci ha insegnato qualcosa, infatti, è che nulla va buttato via (a meno che non sia ormai logoro e inutilizzabile) e che tutto può avere una seconda vita. Ad esempio offrendo a noleggio sulla Rete gli oggetti che non utilizziamo più, ma che potrebbero però tornarci utili. In questo modo, chi offre a nolo guadagna qualche euro da oggetti che non si utilizzano più; chi, invece, prende a nolo, risparmia un bel po' di soldi evitando di comprare cose che magari utilizzerà sue volte in tutta la sua vita.
Consumo collaborativo
L'idea alla base di questa nuova forma di economia è il cosiddetto consumo collaborativo. Si tratta di un modello economico basato su pratiche di scambio o condivisione di oggetti materiali, conoscenze o servizi. Una valida alternativa al modello del consumismo classico, che permette di godere dei vantaggi della proprietà ad un minor costo personale e con un impatto ambientale ridotto di diversi ordini di grandezza. Ogni bene, articolo o merce di proprietà privata può essere condiviso o affittato tra cittadini in ottica peer-to-peer.
LocLoc
Una piccola startup milanese, ideata dalla designer e mamma Michela Nosé, prova a mettere in pratica questi principi anche sul mercato italiano. Il progetto ruota attorno al sito web LocLoc, dove chiunque può iscriversi e mettere a noleggio un oggetto chiuso da anni nello sgabuzzino a prendere polvere. C'è chi, ad esempio, offre gli sci a 15 euro al giorno perché quest'anno non può andare in settimana bianca; oppure chi prende a nolo una stampante 3D per un weekend a 150 euro e ne risparmia oltre 1.000; chi prende in prestito la levigatrice per qualche giorno a pochi euro ed evita di comprarla, risparmiando denaro e spazio nel ripostiglio.
Un modello vincente e, soprattutto, convincente, visti il numero crescente di persone che si iscrive a LocLoc e inizia ad entrare nei meccanismi del consumo collaborativo. Se, poi, si avessero dei dubbi sui vantaggi offerti dal mettere (o prendere) a noleggio, c'è sempre il simulatore di guadagni. Scegliendo la categoria di oggetti che si vorrebbe offrire, si può avere una chiara idea di quanti soldi si potrebbero guadagnare e magari convincersi definitivamente a diventare un utente LocLoc.
Come funziona LocLoc
La creatura della designer milanese è tutt'altro che complicata da utilizzare. Sia l'utente che offre a noleggio, sia chi è alla ricerca di un oggetto da prendere in prestito riusciranno nella loro impresa in 4 semplici passaggi. A prova dell'internauta più imbranato.
Come mettere oggetti a noleggio
Dopo aver individuato l'oggetto che si vuole condividere con la community di LocLoc ed essersi iscritti al sito, si deve creare l'annuncio – con foto – in cui si descrivono condizioni e funzioni dell'oggetto. Da questo momento in poi, gli altri utenti di LocLoc possono visualizzare l'inserzione e fare offerte per prendere a noleggio la bici (o la stampante 3D, il proiettore, ecc.). Controllando periodicamente l'account si potrà scoprire se qualcuno ha mostrato interesse nella nostra inserzione ed eventualmente contrattare sull'offerta.
Nel caso in cui tutto fili liscio, si potrà prendere appuntamento con “l'affittuario”, incontrarsi e portare a termine la contrattazione firmando il contratto di locazione che LocLoc invierà via posta elettronica. Al termine del periodo di affitto, si potrà rilasciare il feedback sull'utente con il quale si è concluso lo scambio.
Come prendere oggetti a noleggio
Per noleggiare il proiettore o il barbecue dei nostri sogni, basterà effettuare una ricerca nel vasto database di LocLoc e scoprire quello geograficamente più vicino (e comodo da ritirare). Dopo la contrattazione, ci si incontrerà con il proprietario dell'oggetto e si chiuderà la trattativa firmando il contratto di locazione. Anche in questo caso, al termine del periodo di prestito, si potrà lasciare la propria opinione sull'esperienza di consumo collaborativo che si è appena avuta.
21 agosto 2013