Vi siete mai chiesti quante persone hanno sofferto o quante sono morte per realizzare il vostro smartphone ultimo grido? No? Forse è arrivato il momento di iniziare a farlo. Non solo per le condizioni lavorative massacranti cui i lavoratori sono costretti a sottostare per assemblare smartphone e tablet - il caso Foxxcon è esemplare in questo -, ma anche per le modalità con cui vengono reperiti i minerali preziosi (le cosiddette terre rare) necessari a costruire alcune parti interne di dispositivi che sono diventati essenziali per la nostra vita quotidiana.
Una domanda che, invece, si sono posti i creatori di FairPhone, fondazione olandese attiva dal marzo 2010. Obiettivo? Creare uno smartphone solidale ed equo. Come? Ad esempio assicurandosi che la columbite-tantalite necessaria a realizzare alcuni componenti interni non provenga da miniere controllate dai Signori della guerra congolesi, dal 2012 impegnati in un sanguinosissimo conflitto interno.
La storia
FairPhone nasce come progetto del giovane Bas Van Abel all'interno di Waag Society (istituto d'arte, ricerca e tecnologia dei Paesi Bassi), con la collaborazione di Action Aid e Schrijf Schrijf (studio di design olandese). Il sogno del giovanane designer olandese era quello di realizzare uno smartphone solidale che, da un lato, riuscisse a sollevare il problema degli scontri - anche armati - generati dall'estrazione delle terre rare nel continente africano e, dall'altro, ponesse i diritti dei lavoratori al centro del processo di produzione e assemblaggio dei dispositivi.
Il processo, com'era e com'è facile intuire, ha richiesto molto tempo: la situazione conflittuale esistente nella Repubblica Democratica del Congo ha più volte rallentato le operazioni di estrazione dei minerali e la ricerca di uno stabilimento di produzione adeguato non è stata semplice. Ci sono voluti più o meno tre anni, ma ora Bas Van Abel può essere soddisfatto.
Il merito è anche degli internauti che hanno creduto nel suo progetto: per far partire la produzione era necessario che almeno 5.000 persone preordinassero il dispositivo online. La deadline era stabilita a metà giugno e, fortunatamente, la soglia dei 5.000 dispositivi è stata superata. Nelle prossime settimane la produzione verrà avviata e nel giro di un paio di mesi i primi smartphone solidali saranno spediti agli acquirenti.
Trasparenza
Con l'obiettivo di rendere più trasparente l'intero processo produttivo e distributivo, la fondazione guidata da Bas Van Abel ha reso pubblico l'elenco dei suoi fornitori, così che gli utenti possano sapere da dove vengono i pezzi che compongono lo smartphone e poter capire il perché del prezzo di vendita (325 euro, per la precisione).
Non solo, perché FairPhone è un cellulare "aperto". Aperto alla collaborazione di chiunque ne abbia voglia, aperto alle modifiche e alle migliorie (sia hardware che software) della comunità, aperto perché sarà possibile cambiare batteria e dual sim. Infine, è stato progettato in modo da renderlo compatibile con più sistemi operativi open source - come Mozilla Firefox OS e Ubuntu - non legandolo indissolubilmente ad Android.
La fondazione, infine, assicura che seguirà i suoi prodotti lungo tutto l'arco vitale, consigliando e indirizzando gli utenti verso centri di smaltimento specializzati una volta che i dispositivi non saranno più utilizzabili.
Le caratteristiche di FairPhone
A fronte di un prezzo tutto sommato in media con gli standard del mercato, le caratteristiche del FairPhone sono piuttosto interessanti: dietro lo schermo da 4,3 pollici qHD Dragontail Glass si nasconde un processore quad core Mediatek 6589 da 1.2 Ghz, 1 GB di RAM, 16 GB di memoria interna (espandibile con scheda SD), doppia fotocamera (posteriore da 8 Megapixel e anteriore da 1.3 Megapixel) e batteria da 2.000 mAh.
L'interfaccia del sistema operativo (Android 4.2) è stata progettata e realizzata in collaborazione con Kwame Corp, uno studio di design specializzato nella personalizzazione delle interfacce di sistemi operativi. L'obiettivo è quello di realizzare un'interfaccia utente semplice e lineare, che renda piacevole l'esperienza d'utilizzo del dispositivo.
Fairphone 2
Dopo il successo riscontrato con la prima versione del Fairphone (oltre sessantamila dispositivi venduti fino a febbraio 2015), Waag Society, l'istituto d'arte olandese all'interno del quale è nato il progetto, ha varato il Fairphone 2. I punti cardine intorno ai quali si basa lo sviluppo dello smartphone sono sempre gli stessi: ogni materiale usato per la produzione (stagno, tantalio, oro, tungsteno) deve essere tracciato e proveniente da una delle miniere che non sono di proprietà dei signori della guerra congolesi. Inoltre, rispetto al modello precedente, il Fairphone 2 è anche ecosostenibile, grazie alla concezione modulare del design dello smartphone: ogni elemento può essere facilmente smontato e sostituito.
Prezzo, uscita e caratteristiche
Il device è disponibile sul sito della società olandese e i primi esemplari saranno spediti nell'autunno del 2015. Il prezzo si aggira intorno ai 530 euro, nonostante le caratteristiche non siano propriamente da top di gamma. Il Fairphone 2 è dotato di un SoC Qualcomm Snapdragon 801, 2 GB di RAM e uno schermo Full HD da cinque pollici (Gorilla Glass 3). La CPU è l'unico componente dello smartphone i cui materiali non sono garantiti e conflict-free: purtroppo per una piccola azienda non è possibile sostenere economicamente lo sviluppo e la produzione del SoC. Nella parte posteriore è posizionata una fotocamera da 8 MP e lateralmente uno slot micro SD (l'hard disk interno è da 32GB) e uno per la dual SIM.
Design modulare
Per restare fedeli al proprio credo e rendere lo smartphone ecosostenibile, il Fairphone 2 è il primo device modulare presente sul mercato. Ogni suo componente può essere facilmente smontato, riparato o sostituito da un modello più recente. Infatti, uno degli obiettivi dell'azienda olandese è di allungare il più possibile la longevità dello smartphone (fino a cinque anni) dando la possibilità all'utente di aggiornare anno per anno i componenti del Fairphone 2. Tutti gli elementi del device possono essere rimossi molto facilmente, le viti presenti all'interno non superano la dozzina e inoltre, grazie al video esplicativo presente sul sito web, l'utente è guidato in ogni fase del montaggio.
Sistema operativo
Il sistema operativo di riferimento è ancora una volta Android (nella versione Lollipop 5.1), ma il Fairphone 2 è aperto a qualsiasi software sviluppato da terzi. In futuro sarà possibile installare anche sistemi operativi come Ubuntu o Jolla Sailfish.
23 giugno 2013 (aggiornato il 7 novembre 2015)