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Linux su PC: il 2019 è l'anno clou

Dopo anni e anni di "gavetta", sembra essere finalmente arrivato il momento della definitiva esplosione per Linux. Ecco i motivi

Linux

Se c'è un sistema operativo che negli ultimi anni è cresciuto moltissimo, senza però ricevere la giusta attenzione da parte della stampa e del grande pubblico, è sicuramente Linux. Nato nel lontano 1991, per un decennio intero Linux è stato quasi sconosciuto ai più, fino a quando non sono arrivati i primi ambienti desktop (ossia, le interfacce grafiche) come GNOME e KDE, che hanno reso questo OS più simile a Windows.

Adesso, però sembrerebbe proprio che per Linux stia arrivando l'epoca d'oro tanto che sono in molti a pensare che il 2019 sia l'anno di Linux. I motivi per i quali gli analisti credono ciò sono soprattutto due: il fatto che Windows a breve integrerà un vero cuore Linux e la compatibilità, che arriverà a breve, di tutti i Chromebook con le applicazioni Linux.

Il cuore Linux di Windows 10

Già dal 2016 Microsoft ha lanciato il "Windows Subsystem for Linux" (WSL), un kernel Linux ridotto integrato in Windows 10 che permetteva di far girare alcune applicazioni Linux su Windows. La maggior parte delle applicazioni, in particolare quelle ad alto uso dell'interfaccia grafica, non potevano però essere utilizzate con questa versione di WSL. Durante la Microsoft Build Developer Conference 2019, però, il Program Manager di Microsoft Jack Hammons ha annunciato l'arrivo di WSL 2, previsto per aprile-maggio 2020 (ma è già disponibile una versione beta per i programmatori).

Windows, mac, Linux

Questo nuovo kernel sarà molto più completo del precedente e permetterà di usare su Windows 10 molte più applicazioni scritte per Linux. Sarà anche molto più veloce e stabile, specialmente nel gestire le operazioni che chiamano in causa il file system. Ad esempio, WSL 2 sarà 20 volte più veloce di WSL 1 nel decomprimere un file Zip.

Sui Chromebook gireranno le app Linux

Alla conferenza Google I/O 2019 è stato annunciato che i futuri Chromebook avranno tutti il supporto alle applicazioni Linux. Tale supporto è già disponibile su alcuni modelli, tramite la feature denominata "Crostini" ma la frammentazione del sistema operativo Chrome OS ha reso le cose più complicate di quanto inizialmente si pensasse. Secondo Google, invece, a breve tutte le applicazioni Linux gireranno senza problemi su tutti i Chromebook (almeno su quelli che stanno per arrivare sul mercato). Persino Linux Torvalds, il creatore di Linux, ha affermato nel dicembre 2018 che "Sembra proprio che i Chromebook e Android siano la strada che porterà Linux sui desktop".

Chromebook

Linux sui desktop: è arrivato il momento giusto?

Alla luce di queste novità, in teoria a breve qualsiasi PC Windows o Chromebook avrà un kernel Linux e potrà eseguire software Linux. Ovviamente non sarà disponibile un ambiente desktop specifico per Linux, come GNOME, e l'utente userà l'interfaccia di Windows o Chrome OS per interagire con il PC o il laptop. Ma potrà eseguire le applicazioni che nascono per Linux.

Dall'altro lato della medaglia (e del mercato), i macOS di Apple non includeranno un kernel Linux, ma macOS è basato su un sistema operativo BSD simile a Unix, e quindi a Linux. Molti software nati per Linux possono già girare su macOS con alcune modifiche, e questa è una delle ragioni per cui così tanti sviluppatori sono passati da Windows a Mac più di dieci anni fa. Forse le ultime mosse di Microsoft e Google li faranno tornare indietro, o forse no. Bisognerà vedere come funzioneranno realmente le applicazioni Linux sui computer con Windows o Chrome OS: tra il dire e il fare, specialmente nel settore del software, c'è di mezzo il mare.

Linux su PC

Cosa sceglieranno gli utenti?

Se i programmatori saranno certamente contenti di poter far girare le applicazioni Linux anche su Windows e Chromebook senza più avere grossi problemi, c'è da chiedersi se gli utenti lo riterranno utile. È vero che Linux è il regno dell'open source, dove pullulano le alternative free alla maggior parte dei più famosi software commerciali: da LibreOffice, che sostituisce alla perfezione Microsoft Office, a GIMP, che è una buona alternativa a Photoshop. Ma è anche vero che ormai questi programmi si trovano anche per Windows. Per l'utente medio, quindi, la compatibilità tra Windows o Chrome OS e Linux non è al momento una priorità. Le cose potrebbero cambiare se gli sviluppatori Linux decidessero di smettere di portare le loro applicazioni anche su Windows o altri sistemi operativi, forti del fatto che esse possono girare bene anche al di fuori di Linux senza bisogno di un lavoro di conversione.

 

23 giugno 2019

A cura di Cultur-e
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