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Perché secondo alcuni l'intelligenza artificiale può essere pericolosa

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Quali sono i principali vantaggi, ma anche i principali fattori di rischio degli strumenti basati sull’AI: un insieme di tecnologie in crescita esponenziale

Intelligenza Artificiale Song_about_summer/Shutterstock

In Breve (TL;DR)

  • L’intelligenza artificiale offre vantaggi significativi, come l’ottimizzazione dei processi e l’accesso rapido ai dati, migliorando settori come sanità, produzione e sicurezza.
  • Tuttavia, pone rischi legati a sicurezza, deepfake e uso etico, spingendo gli esperti a chiedere una regolamentazione globale per garantirne uno sviluppo responsabile.

L’intelligenza artificiale è con ogni probabilità la tecnologia più dirompente e divisiva di questo momento storico: da una parte grandissime potenzialità che potrebbero generare impatto economico e sociale. Dall’altra una serie di rischi che preoccupano milioni di persone in tutto il mondo. 

La questione è talmente complessa che sta coinvolgendo le grandi autorità internazionali, oltre che protagonisti di spicco tanto della comunità scientifica quanto del mondo dell’imprenditoria: è il caso ad esempio di Elon Musk, che conosce come pochi le implicazioni legate all’intelligenza artificiale, visto il suo ruolo di cofondatore di OpenAI.

Quali sono i principali vantaggi dell’intelligenza artificiale

Intelligenza artificiale

Owlie Productions/Shutterstock

Il dibattito sui pro e i contro dell’intelligenza artificiale è in pieno corso e le stesse tecnologie sono ancora ben lontane dall’esprimere le loro piene potenzialità. Allo stesso tempo esistono già diverse posizioni che si stanno via via definendo e che puntano l’attenzione ora sui vantaggi, ora sui pericoli dell’AI.

È lecito pensare che gli strumenti di intelligenza artificiale e intelligenza artificiale generativa stanno verranno utilizzati in un numero sempre crescente di ambiti, perimetri e settori: dal terziario alla produzione industriale, dall’agricoltura al sanitario e, più in generale, il mondo della sicurezza.

La capacità degli strumenti AI di processare grandi e grandissime quantità di dati a tempo di record permette di velocizzare processi differenti, garantendo una circolazione molto più efficace e capillare dell’informazione: è il caso ad esempio delle cartelle cliniche, che oggi possono viaggiare in tempo reale da una struttura all’altra, con benefici considerevoli per il singolo paziente. 

Lo sviluppo e la diffusione dell’AI permettono di ottimizzare interi processi, liberando tempo prezioso da usare in attività a elevato valore aggiunto

All’interno delle organizzazioni, un uso sempre più integrato e consapevole dell’AI permette di liberare il tempo del personale da attività meccaniche e ripetitive, come ad esempio la compilazione dei database, ma anche lo studio di documenti da centinaia se non addirittura migliaia di pagine. 

In questo modo le persone sono libere di spendere energie nelle cosiddette attività ad alto valore aggiunto: quelle che richiedono un pensiero e una creatività squisitamente umane e che, di solito, sono alla base delle grandi decisioni strategiche. Decisioni che, al tempo stesso, possono basarsi su dati sempre più accurati ancora una volta grazie all’AI. 

L’automatizzazione e la digitalizzazione dei sistemi chiama in causa un tema evidente di riduzione dei costi, ma non solo. Il cittadino può trarre grande beneficio dalla diffusione dell’intelligenza artificiale anche in termini di maggiore possibilità di accesso al sapere e, secondo alcuni analisti, addirittura in termini di rafforzamento generale della democrazia

Quali sono i principali pericoli dell’intelligenza artificiale

Hacker

BOY ANTHONY/Shutterstock

La questione dei pericoli legati all’intelligenza artificiale è talmente complessa, profonda e urgente da avere coinvolto alcune delle massime autorità internazionali: è il caso ad esempio del Parlamento Europeo, che da mesi si interroga su come indirizzare al meglio l’utilizzo delle nuove tecnologie. 

Una prima implicazione riguarda la possibilità che l’AI finisca per sostituire in toto un vasto range di competenze dell’essere umano, generando disagio sociale e povertà diffusa. Per fortuna, molte organizzazioni si interrogano quotidianamente su un uso etico dell’intelligenza artificiale e uniscono alle attività di ricerca e sviluppo programmi di aggiornamento professionale per le loro persone. 

Un altro grande pericolo riguarda le potenzialità esponenziali dell’AI, che potrebbero essere utilizzate con finalità nocive: basti pensare che già oggi una persona priva di competenze informatiche avanzate può chiedere a un chatbot aiuto per violare un sistema

C’è poi il tema della responsabilità, del diritto d’autore e del diritto d’immagine, che vengono fortemente messi in crisi nel momento in cui chiunque può realizzare qualsiasi tipo di contenuto a partire da un prompt: si pensi in tal senso alle canzoni pop affidate a grandi voci del passato, ma anche ai fotomontaggi sempre più accurati che rischiano di alimentare il fenomeno del deepfake

L’AI rischia infatti anche di essere un volano per la proliferazione di notizie tendenziose, se non vere e proprie bufale, particolarmente credibili e dunque particolarmente pericolose. 

In questo senso c’è anche una seria minaccia di natura tecnologica che rischia di provocare danni culturali incalcolabili. Questo argomento può essere riassunto con una semplice domanda: cosa succede se una AI viene utilizzata per generare fake news e, successivamente, queste stesse fake news vengono raccolte per l’addestramento delle AI?

Quali sono il ruolo e la posizione di Elon Musk nella corsa all’AI

AI

Who is Danny/Shutterstock

Le personalità da tenere a mente quando si parla di vantaggi e pericoli dell’intelligenza artificiale sono tantissime, ma è impossibile non dare un ruolo prioritario a Elon Musk: il vulcanico imprenditore sudafricano, certificato da Forbes nel 2024 come la persona più ricca di tutto il mondo.

Musk è noto soprattutto per il suo ruolo di fondatore e amministratore delegato di Tesla, leader internazionale delle automobili elettriche, e SpaceX, compagnia aerospaziale privata. Per non parlare poi del suo ruolo di neo-proprietario di X (ex Twitter), che ha dato il La a una serie di scelte strategiche editoriali particolarmente divisive.

Elon Musk è però anche cofondatore insieme a Sam Altman di OpenAI, il colosso dell’intelligenza artificiale generativa che ha sviluppato il celebre tool ChatGPT. Le sue opinioni sull’argomento AI sono dunque particolarmente rilevanti e, secondo diversi analisti politici, lo saranno sempre di più in seguito alla rielezione di Donald Trump come presidente degli Stati Uniti. 

Elon Musk, storico cofondatore di OpenAI, sta esprimendo dubbi sul fatto che l’essere umano possa davvero controllare l’intelligenza artificiale

Musk è storicamente un sostenitore delle nuove tecnologie, ma, parlando di intelligenza artificiale generativa, tende ad avere un atteggiamento più conservativo

In una recente intervista ha confermato di considerarla un “rischio” per il genere umano ed è stato invitato a diversi tavoli di confronto internazionale sulla cybersicurezza internazionale.

Proprio in una di queste sedi, una riunione a cui hanno presenziato tutti Paesi che aderiscono alla Dichiarazione di Bletchley del Regno Unito, Musk avrebbe ammesso di non essere del tutto convinto che gli esseri umani possano davvero controllare l’AI.

Al tempo stesso avrebbe sposato l’idea di un arbitro terzo che contribuisca a una maggiore regolamentazione dell’intelligenza artificiale in ambito internazionale, nella convinzione che questa nuova, straordinaria tecnologia, possa essere “guidata in una direzione vantaggiosa per l’umanità”.

Per saperne di più: Intelligenza Artificiale: cos'è e cosa può fare per noi

A cura di Cultur-e
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