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PA e intelligenza artificiale, l'AgID presenta il libro bianco

L'Agenzia per l'Italia Digitale inizia a tracciare la strada sulla quale dovrebbero incontrarsi PA e intelligenza artificiale. Nel frattempo, "punta" 5 milioni di euro su progetti sperimentali

Intelligenza artificiale nel pubblico

Che l'intelligenza artificiale sia destinata a rivestire un ruolo sempre più importante nella nostra quotidianità e nella nostra vita è un fatto acclarato e risaputo. Dalla medicina alla finanza, dai trasporti all'educazione e formazione, un po' tutti i settori sono destinati a essere profondamente trasformati dall'apprendimento automatico e da algoritmi in grado di analizzare l'ambiente che li circonda e ricavare informazioni utili di ogni genere.

Non fa eccezione la Pubblica Amministrazione che, grazie all'intelligenza artificiale, vuole efficientare alcuni processi interni e offrire ai cittadini-utenti servizi sempre migliori e sempre più avanzati. Anche in Italia il settore pubblico inizia a muovere i primi passi verso l'intelligenza artificiale: merito dell'AgID, che attraverso varie misure operative e incontri informativi, prova a spingere sull'acceleratore della modernizzazione e informatizzazione.

Che cos'è il Libro Bianco dell'AgID sull'intelligenza artificiale

Presentato nel corso del focus di approfondimento "Intelligenza Artificiale. Opportunità e Sfide per cittadini e amministrazioni" organizzato da AgID e Meet the Media Guru, il Libro Bianco "L'intelligenza artificiale al servizio del cittadino" è frutto della Task Force Ia dell'Agenzia per l'Italia Digitale e ha coinvolto oltre un centinaio di soggetti pubblici e privati che, a vario titolo, si occupano di intelligenza artificiale in Italia.

 

Intelligenza artificiale e computer

All'interno del Libro Bianco si trovano indicazioni e raccomandazioni, indirizzate a scuole, strutture sanitarie, Comuni, Tribunali, Ministeri e tutti gli altri rami dell'Amministrazione Pubblica, su come sfruttare al meglio le opportunità offerte dall'intelligenza artificiale all'interno dei processi burocratici della nostra PA. Il Libro, in particolare, si concentra sulle sfide (etiche, giuridiche, tecnologiche, culturali) che possono derivare dall'utilizzo di algoritmi di AI.

Il tutto, però, senza mai dimenticare le questioni legate alla sicurezza e alla protezione dei dati dei cittadini-utenti. "Agli indubbi benefici – afferma Grazia Mattei, Direttore di Meet the Media Guru – fanno da contraltare rischi che vanno adeguatamente affrontati a livello internazionale perché, come è sempre più evidente dalla cronaca di questi giorni, le informazioni che riguardano i nostri gusti e comportamenti possono essere utilizzati a scopi che esulano dalla nostra volontà. Tutti questi sviluppi implicano la cessione di autonomia e di informazioni da parte del cittadino e quindi la prima sfida a cui siamo chiamati è quella di sviluppare queste tecnologie in una prospettiva umano-centrica che tenga conto della tutela della privacy, della reputazione e della proprietà individuale del pensiero".

Come utilizzare l'intelligenza artificiale nella Pubblica Amministrazione

Nel Libro Bianco, ovviamente, vengono anche dati esempi di come l'intelligenza artificiale potrebbe essere utilizzata all'interno della Pubblica amministrazione e quali i possibili settori di applicazione. Si parte, ad esempio, dall'assistenza al cittadino grazie a chatbot o a sistemi di prevenzione di disastri e calamità naturali basati su dati statistici (Big Data) e algoritmi di apprendimento automatico per arrivare fino alla scuola, dove sono già disponibili assistenti didattici artificiali in grado di seguire gli studenti singolarmente.

 

Chatbot

Fondi AgID per l'intelligenza artificiale, come possono essere spesi

L'AgID, però, non si è limitata solamente a rilasciare il Libro Bianco, ma ha anche istituito un fondo di 5 milioni di euro che potrà essere utilizzato per avviare progetti sperimentali nel campo dell'intelligenza artificiale. I progetti dovranno riguardare gli ambiti individuati all'interno del Libro Bianco e quanto previsto nel Piano Triennale per l'informatica nella PA: chatbot, "risponditori automatici" in grado di simulare una conversazione sfruttando machine learning e intelligenza artificiale; sistemi di diagnostica automatizzata, che sappiano riconoscere le patologie che affliggono i pazienti e velocizzare così il processo di guarigione; piattaforme di e-learning a supporto dell'attività didattica quotidiana; sistemi di elaborazione dati per contrastare l'evasione fiscale.

22 marzo 2018

A cura di Cultur-e
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