Erano gli anni novanta, la radio passava gli Oasis, le Spice Girls, The Cure e i Nirvana, la TV trasmetteva Baywatch, Supercar, Beverly Hills 90210 e Non è la RAI e i ragazzini andavano in edicola a comprare le riviste di informatica con i CD shareware in allegato. Quelle economiche costavano 3.900 lire, quelle migliori anche 7.900 lire. Una vita fa, un mondo totalmente sconosciuto ai nativi digitali post 2000 ma che, a ben pensarci, ha posto le basi per il lavoro e l'intrattenimento di oggi.
Quello dei CD shareware è stato un periodo che ha fatto da ponte tra l'era in cui i computer erano solo strumenti da lavoro e l'epoca moderna, in cui ogni persona ha un dispositivo in tasca, con decine di app al suo interno
Il decennio 1990, anche in Italia, è stato infatti quello in cui il "personal computer" è diventato veramente "personal", entrando in tutte le case. Ma, poiché a casa non c'è l'azienda a pagare i software, per usare il computer in quel periodo senza spendere tanti soldi c'erano solo due opzioni: i software pirata, illegali, e quelli shareware, che invece erano legali.
Ma dove trovare i software shareware, se Internet ancora non era disponibile nella maggior parte delle case? Nei CD shareware, una manna dal cielo per chi, in quel periodo, aveva voglia di sperimentare nuovi modi di usare i computer.
Cosa è lo shareware
Con il termine shareware, ormai in disuso, si intende un tipo di licenza per la distribuzione del software. Lo sviluppatore concedeva l'uso gratuito della sua applicazione (all'epoca non si chiamavano ancora "app") e ne incentivava la copia e condivisione con altre persone (da qui il termine "share-ware"). In cambio chiedeva una donazione volontaria, oppure offriva funzioni aggiuntive per la "versione completa" dell'applicazione shareware.
Copiare e condividere un programma shareware con amici e parenti, quindi, non era affatto illegale e, anzi, era ben visto dallo sviluppatore. Più persone usavano la sua applicazione shareware, d'altronde, più possibilità aveva di ottenere un profitto.
I CD shareware
Negli anni novanta le applicazioni professionali costavano veramente molto. La prima versione di Microsoft Office, uscita nel novembre 1990, conteneva al suo interno Word 1.1, Excel 2.0, PowerPoint 2.0 e costava 995 dollari (46 dollari in più la versione per Mac). Quasi nessuno poteva permettersela per il computer di casa, quindi cercava valide alternative a costi inferiori, o a costo zero.
I produttori di CD shareware hanno intercettato questo bisogno nascente "stampando" in un decennio milioni e milioni di copie. Poiché ogni applicazione shareware aveva una dimensione di pochi Megabyte, e ogni CD poteva contenere fino a 650 MB di dati, in ognuno di essi era possibile inserire centinaia di applicazioni: programmi per scrivere, disegnare e far di conto, videogiochi, "utility" di sistema e, molto spesso, anche collezioni di immagini senza diritto d'autore, tra le quali spopolavano le immagini 3D e i frattali.
Non era raro che, all'interno dello stesso CD, venisse inserita una parte dedicata alle applicazioni per Windows e un'altra con le app per Mac. Molto spesso, anzi, le stesse app venivano fornite per entrambi i sistemi operativi. Poiché gli sviluppatori periodicamente aggiornavano queste applicazioni, e i produttori di CD shareware inserivano le versioni aggiornate nei loro ultimi CD, c'era sempre un buon motivo per comprare uno di questi CD, anche se la maggior parte delle applicazioni che conteneva erano già nella libreria dell'utente.
Libreria fisica: anno dopo anno gli scaffali di casa si svuotavano di libri e si riempivano di CD con la custodia in plastica, prima, e in cartone, dopo, e delle riviste di informatica che li offrivano come allegato. Tutto questo durò per 10-15 anni: da metà anni 2000, infatti, la diffusione nelle abitazioni private di Internet, con abbonamento flat e velocità di connessione sempre maggiore, rese man mano inutili i CD shareware: ormai era possibile scaricare da Internet le stesse applicazioni, in tempi ragionevoli.
I più famosi programmi shareware
Se tutto quanto raccontato fino ad ora non è stato abbastanza strappalacrime per chi all'epoca c'era e, ogni settimana, non vedeva l'ora che uscisse la sua rivista preferita con il CD in allegato, adesso arriva il colpo di grazia: la carrellata dei software shareware che non potevano mancare nei CD.
Stiamo parlando di pezzi di storia dell'informatica e del gaming, programmi come WinRAR, ThumbsPlus, File Wizard, Power Strip, EasyClean, Irfanview, Winamp, NetCaptor, MagicISO, Freemake Audio Converter, CoffeeCup HTML Editor, PKZIP, Commander Keen, Doom, Wolfenstein 3D, Duke Nukem, Jill of the Jungle, Epic Pinball, Jazz Jackrabbit.