Le lenti a contatto sono un oggetto che tutti noi conosciamo: molti le indossano dalla mattina alla sera, altri per qualche ora, mentre alcuni ancora preferiscono i classici occhiali. La loro invenzione risale a centinaia di anni fa e spesso viene attribuita a Leonardo da Vinci. Senza dubbio, fin dalla loro origine hanno uno scopo preciso: quello di correggere i problemi di vista. La loro funzione non è mai cambiata, almeno fino ad oggi.
Sono tornate sotto i riflettori perché per esperti e scienziati rappresentano la nuova frontiera dei wearable. Sono tanti i progetti che mirano a sfruttare tutte le opportunità delle lenti a contatto. L'obiettivo è riuscire ad applicare dei micro-sensori non invasivi al loro interno, capaci di svolgere diverse azioni. Per esempio, i laboratori americani DARPA (Agenzia per i progetti di ricerca avanzata di difesa) vogliono trasformarle in dispostivi utili per l'esercito. Google, Sony e diverse Università hanno avviato dei progetti legati alla salute, altri ancora cercano di sfruttarle nell'ambito della realtà aumentata. Insomma, la lente a contatto rappresenta il futuro dei wearable? Per rispondere a questa domanda basta dare uno sguardo ai principali programmi e progetti avviati da aziende, organizzazioni e team di ricerca sparsi nel mondo.
Lenti a contatto con sensori: complici della nostra salute
Da sempre, i fluidi corporei sono utilizzati per comprendere lo stato di salute di un individuo. Pensiamo alle scontatissime analisi del sangue: un prelievo ci permette di diagnosticare tanti tipi di patologia, e ci offre informazioni essenziali sull'organismo. Ma il sangue non è l'unico a tornare utile, per esempio negli ultimi anni si sono brevettati dei cerotti capaci di individuare le sostanze chimiche presenti nel sudore. Recentemente, un altro liquido organico ha catturato l'attenzione della scienza: il fluido che scorre attraverso i dotti lacrimali per mantenere l'occhio umido.
Questa sostanza contiene preziosi biomarcatori e si rivela preziosa in campo medico. Per esempio, attraverso l'occhio possiamo monitorare i livelli di zucchero presenti nel sangue. Già nel 2014, Google ha rivelato il suo impegno per realizzare un sensore wireless da connettere alla lente, capace di rilevare la quantità di glucosio e avvisare la persona dell'eventuale pericolo per la salute. Microsoft ha messo in piedi un progetto similare agli inizi del 2000, che includeva la possibilità di cambiare il colore della lente in base al livello di zucchero rilevato.
"La possibilità di creare una lente a contatto che rileva il livello di glucosio ha permesso al mondo della scienza di guardare tali dispositivi con nuovi occhi e carpirne le potenzialità" Queste le parole di Drew Evans, leader del gruppo di ricerca presso la Future Industries.
Ad oggi Evans è uno dei maggiori esperti nel settore e vede enormi potenzialità nelle lenti a contatto: grazie alla ricerca potranno offrire trattamenti personalizzati per tante patologie, basterà dotarli dei sensori giusti. A suo avviso, i biomarcatori potrebbero svelare disturbi come la sindrome dell'occhio secco, allergie, patologie degenerative dell'occhio e così via. La sfida sarà quella di dotarle di sensori elettronici non invasivi, in grado di comunicare con sistemi esterni.
Lenti a contatto e le potenzialità per la chirurgia
In Francia, Jean-Louis de Bougrenet de la Tocnaye, professore presso l'IMT Atlantique, sta lavorando insieme al suo team alla creazione di dispositivi ottici multi-funzione. Tra questi c'è una tecnologia che permette ai chirurghi di poter operare senza l'uso di occhiali o caschi: le lenti a contatto offrirebbero una vista chiara e dettagliata della zona del corpo in cui concentrarsi.
Per poter creare una lente di questo tipo, il gruppo ha lavorato duramente: l'obiettivo è stato quello di creare una lente a contatto con batteria incorporata. E così è stato: nell'aprile 2019 hanno presentato il primo prototipo. Durante la presentazione, la squadra ha mostrato come la batteria interna alla lente potesse alimentare un led per alcune ore. Naturalmente, siamo solo agli inizi, ma le ricerche in tal senso promettono molto bene.
L'utilizzo delle lenti a contatto nell'esercito
L'agenzia governativa DARPA ha trascorso l'ultimo decennio a studiare delle lenti a contatto intelligenti da dare in dotazione ai soldati in guerra. L'obiettivo è dotare i professionisti di una veduta simile a quella di un videogame, dove il giocatore è in grado di zoomare, controllare l'inventario o dare una rapida occhiata alla mappa senza distogliere lo sguardo dall'obiettivo.
L'idea è quindi di sostituire i caschi dell'esercito con le lenti, sicuramente meno ingombranti e più innovative. Questa tecnologia non è ancora stata progettata, ma le opportunità sono tante e in futuro potrebbe diventare realtà.
Lenti a contatto e realtà aumentata
Le lenti a contatto sono legate a doppio filo all'evoluzione della realtà aumentata. Sia le grandi società che le piccole startup negli ultimi anni hanno depositato diversi brevetti. Per esempio, Sony dal 2016 sta sperimentando dei dispositivi oculari che registrano ciò che vedono. Il colosso tecnologico nel 2019 ha brevettato una lente a contatto in grado di registrare video e scattare fotografie, utilizzando i movimenti delle palpebre.
9 gennaio 2020