L'ultima, in ordine di tempo, è dedicata a un volto noto del mondo musicale italiano degli anni '80. Con la sua foto sta facendo letteralmente impazzire l'algoritmo di Facebook che si occupa di selezionare i post con il maggior engagement (il maggior numero di interazioni tra “Mi piace”, commenti e condivisioni) da visualizzare poi sulla bacheca degli utenti. Accade così che la pagina “La stessa foto di Toto Cutugno ogni giorno” non solo attiri l'attenzione di decine di migliaia di fan, ma sia oggetto di studi di un gruppo di ricercatori dell’Istituto Universitario di Studi Superiori di Pavia (Iuss) e abbia finito con l'incuriosire anche alcuni studiosi della Cornell University, negli Stati Uniti.
Toto Cutugno, però, è un caso tutt'altro che isolato: di pagine e gruppi strani ne è pieno Facebook. Ecco alcuni esempi.
Magalli uber alles
Un gruppo Facebook? Troppo poco per Giancarlo Magalli, divenuto un vero e proprio idolo della Rete – e dei social network in particolare – in concomitanza con l'elezione del Capo dello Stato. Il noto presentatore televisivo, dopo esser stato candidato a furor di Like a ricoprire la carica di Presidente della Repubblica, non ha visto scemare la sua popolarità online. Anzi, le pagine e gruppi assurdi a lui dedicati crescono a vista d'occhio. Magallica, ad esempio, nasce dall'incontro – inaspettato, per molti – tra il presentatore di Rai 2 e i Metallica, noto gruppo heavy metal statunitense, e raccoglie immagini, meme e fotomontaggi rock di Magalli; Magalli Baggins, invece, nasce per raccontare le avventure del presentatore TV nella Contea. Ma quanto c**** è bello Magalli, infine, non ha bisogno di molte spiegazioni: tra fotomontaggi, meme e video, questo gruppo Facebook mostra la bellezza del nostro in tutta la sua magnificenza.
Perché comprare un armadio se ho una sedia?
Non è più aggiornata frequentemente come un tempo, ma questa pagina racconta una verità difficilmente controvertibile, soprattutto se si è un adolescente. A cosa serve un armadio, se tutti gli abiti possono essere comodamente appoggiati sulla sedia della scrivania? Così questo gruppo Facebook, tra immagini e meme, racconta la vita degli adolescenti alla prese con l'ordine. Perché, come si legge nella descrizione della pagina, “Possono anche esserci tre armadi e mille appendini. ma finirà tutto inesorabilmente sopra quella piccola cara sedia”.
999 momenti imbarazzanti
A chi non è mai capitato di ritrovarsi invischiato in momenti strani e imbarazzanti? Su “999 momenti imbarazzanti” potrete trovarli tutti (o quasi) trasformati in simpatiche vignette stilizzate. Tra l'imbarazzo provato mentre si è in attesa dal medico in compagnia solamente di uno sconosciuto e la strana sensazione che si prova quando ci si saluta e si va poi nella stessa direzione, sarà davvero difficile non ritrovarsi in almeno una delle vignette caricate sulla pagina.
Il gatto che non fa ridere
La Rete – e Facebook in particolare – è letteralmente invasa da foto e meme di gatti e gattini. Dolci, coccolosi e simpatici, i nostri amici felini sembrano aver trovato nel web l'ambiente ideale dove riprodursi (virtualmente, s'intende). Non sempre, però, le cose vanno come ci si aspetta. Ne è un esempio la pagina “Il gatto che non fa ridere” dove, tra sarcasmo, cinismo e umorismo molto fine, un gatto ci insegna che non è detto che tutto finisca come si voleva. Come si legge nell'immagine di copertina, infatti, può anche accadere che una “frase non finisca nel modo in cui tu patata”.
Scartare corteggiatori e potenziali amanti per gli errori grammaticali
Chissà se le insegnanti di italiano, solite sottolineare l'importanza di imparare la grammatica, prevedevano già situazioni del genere. Non è affatto raro, infatti, vedere possibili relazioni sentimentali stroncate sul nascere per aver sbagliato a coniugare un verbo, per una h di più o di meno o per l'utilizzo un po' troppo libero di abbreviazioni e linguaggio tipico degli SMS. Il gruppo Facebook “Scartare corteggiatori e potenziali amanti per gli errori grammaticali” raccoglie centinaia tra immagini e screenshot di conversazioni terminate in maniera poco... grammaticale. Possono sembrare dei fake, ma basta guardarsi un po' attorno per capire che la grammatica italiana, almeno in alcuni casi, è una semplice opinione.