Tra un paio di secoli o giù di lì, quando i nostri pronipoti getteranno uno sguardo alle mappe stradali di Google Earth o a Google Steet View e noteranno le bizzarrie dei nostri tempi, non potranno che lasciarsi scappare un sorriso. Dal loro punto di vista non potranno non sorridere della strana forma di quelle che una volta venivano chiamate strade o della goffaggine di quei veicoli chiamati automobili.
Qualcosa di sta accadendo in questi ultimi mesi in Rete, dove la voglia di riscoprire il nostro passato e quello delle città che abitiamo si è indissolubilmente legato alle mappe stradali digitali. Da qualche tempo a questa parte sono nati e stanno nascendo diversi portali fotografici che, sfruttando la precisione e la multimedialità della cartografia digitale, permettono di ricostruire pezzi di storia che rischiavano di essere dimenticati e andare persi.
Macchina del tempo
Come fossero delle macchine del tempo virtuali, fatte però di scatti fotografici e illustrazioni d'epoca, questi portali permettono di scoprire in quali condizioni fossero strade, palazzi e piazze diverse decine di anni fa. Un modo per dare la possibilità ai giovani di oggi di guardare il mondo con gli occhi dei loro nonni, permettendo loro di scoprire particolari e aneddoti difficilmente immaginabili.
HistoryPin
Tra i vari portali del genere, probabilmente il progetto più curato e completo è quello di HistoryPin. Realizzato dall'associazione “We are what we do” (siamo ciò che facciamo) in collaborazione con Google, raccoglie foto d'epoca provenienti da collezioni private, da librerie e biblioteche e da associazioni di vario genere.
Si può navigare nel sito per anno o per località, oppure seguire dei veri e propri tour guidati a tema che, scatto dopo scatto, sveleranno particolari e dettagli riguardanti alcuni degli eventi storici più significativi dell'evo moderno.
SepiaTown
Come lascia intuire il nome, SepiaTown raccoglie foto e scatti d'epoca caratterizzate dal celeberrimo effetto color seppia. Allestito da un team agli ordini del photo editor del Wall Street Journal Jon Protas, il portale dà la possibilità di mettere a confronto palazzi, strade e piazze sovrapponendo le foto d'epoca agli scatti più attuali di Google Street View.
Sarà sufficiente navigare attraverso le mappe stradali del gigante di Mountain View per scoprire se e come sono cambiate le città.
WhatWasThere
Molto simile nelle funzionalità di SepiaTown, ma non nell'effetto ottico che restituisce, WhatWasThere (cosa c'era lì in inglese) è un portale che raccoglie decine di migliaia di scatti d'epoca e li sovrappone alle immagini di Street View – sempre lui – per un collage dalle suggestioni davvero molto particolari.
Può capitare, così, di navigare tra le strade intasate dal traffico del centro storico di Roma e ritrovarsi di fronte, quasi improvvisamente, il Colosseo così come era nel 1800. Oppure di camminare tra gli Champs-Élysées dei giorni nostri e intravedere, sullo sfondo, la Tour Eiffelle in fase di costruzione. Un vero e proprio viaggio nel tempo ad occhi aperti.
Milano sparita e Roma sparita
Sui social network, e su Facebook in particolare, da qualche tempo a questa parte si sta assistendo ad un fenomeno piuttosto particolare. Sono sempre di più gli utenti che creano gruppi e pagine per trovare e raccogliere foto o illustrazioni antiche delle città italiane. Ne sono un esempio le pagine dedicate alle due maggiori città della Penisola, Roma e Milano.
Foto Milano Sparita e Roma Sparita sono due delle più grandi comunità a sfondo storico presenti su Facebook (contano rispettivamente 72mila fan e 187mila fan) e raccolgono curiosi e appassionati delle due città. O meglio, di come le “due capitali” italiane apparivano nel passato. Dalle illustrazioni del primo '700 alle foto di inizio '900, passando per quadri, acquarelli e litografie di ogni genere. Non mancano, inoltre testimonianze provenienti da tempi più remoti, come affreschi o monete di epoca medievale o romana.
Seguendo i due esempi appena descritti, moltissimi altri appassionati di storia antica e locale stanno lanciando iniziative analoghe per le loro città, grandi o piccole che siano. Il social network di Mark Zuckerberg si sta quindi trasformando in una sorta di libro di storia digitale e multimediale, dove raccogliere e catalogare pezzi importanti della storia d'Italia.
9 gennaio 2014