Nei prossimi anni sentiremo sempre più parlare di compagnie come Tesla, Nvidia e Uber, aziende che stanno portando avanti una vera e propria rivoluzione nel settore dei trasporti e che, nei prossimi anni, potrebbero cambiare le regole di un settore chiave della nostra società.
Fino a poco tempo fa si credeva che il futuro dell’automotive sarebbe stato caratterizzato esclusivamente da motori sempre più potenti e carburanti innovativi a basso impatto ambientale. Era soltanto l’inizio di una rivoluzione più grande, che negli anni si è incentrata sempre meno sulla modalità di alimentazione dei veicoli, spostandosi sempre più verso l’informatica.
Il percorso, oggi, è ormai avviato. Il settore automobilistico sta vivendo una vera e propria trasformazione, ibridandosi con tecnologia e sistemi web-based: sensori, funzioni hi-tech e automobili sempre più connesse – V2V, vehicle to vehicle e V2I, vehicle to infrastructure. Senza dimenticare il segmento driverless, dove in prima linea c’è un colosso come Google: il prototipo della vettura made in Mountain View è arrivato a dicembre alla sua versione definitiva.
Le protagoniste di questa rivoluzione sono aziende che non necessariamente provengono già dal settore di pertinenza, ma che si stanno adeguando ai tempi e per questo assomigliano sempre meno alle tradizionali case di produzione automobilistiche che siamo abituati a conoscere. E nei prossimi anni i player sono destinati ad aumentare: le startup emergenti dimostrano di avere un occhio di riguardo in fatto d’idee innovative destinate a cambiare l’industria dei trasporti.
Ecco alcune delle compagnie che si sono già avviate verso le nuove frontiere della mobilità.
Tesla, il futuro dell’auto è nelle batterie
Il potenziale innovativo di Tesla non è da ricercare tanto nei veicoli elettrici che produce ma nelle batterie, che saranno l’alimentazione per eccellenza dei veicoli del prossimo secolo. Parola di Jeff Gundlach, economista statunitense: l’analista di DoubleLine è convinto che la chiave per il futuro dell’azienda sia l’enorme fatturato generato dalle batterie (e il loro utilizzo potrebbe presto estendersi ad altri business, come quello edilizio). Tesla sta sovvertendo le classiche regole della vendita di automobili: per i nostri figli acquistare un’auto sarà un’esperienza che si avvicinerà molto di più a quella di un acquisto in Apple Store invece che dal tradizionale concessionario.
Nvidia, superprocessori a bordo
Già da qualche tempo Nvidia – l’azienda che “ha inventato la GPU” (unità di elaborazione grafica) – ha iniziato a espandersi e integrarsi nel settore automotive, investendo in self-driving technology.
E i numeri parlano chiaro: più di 4 milioni di automobili montano già a bordo chip Nvidia integrati – usati tra le altre cose per la geolocalizzazione e informazioni utili al guidatore – e sono oltre 14 le partnership strette da Nvidia con le case produttrici di auto, da Volkswagen a Tesla. Il progresso è inarrestabile e i sistemi sono upgradabili, consentendo l’aggiornamento in progress invece della sostituzione del veicolo.
La rivoluzione in un’app: Uber
Non bisogna necessariamente essere d’accordo sulle sue politiche nei rapporti con i media o sull’utilizzo dei dati personali, ma l’impatto che Uber e la sua app stanno avendo sulla mobilità è innegabile.
Grazie alla società che sfruttando le logiche della sharing economy sta rapidamente scalando la classifica del settore dei servizi di mobility on-demand, possiamo finalmente dimenticare il vecchio processo legato all’acquisto, possesso e manutenzione di un veicolo privato.
Domani utilizzeremo automobili intelligenti, interconnesse, elettriche e controllate da sensori. Ma per essere certi di come sarà davvero l’auto del futuro e dove porterà la rivoluzione dell’automotive resta solo una cosa da fare: aspettare e vedere cosa riserverà il futuro della mobilità a livello globale.