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La storia di Toshiba

Ha più volte rischiato il fallimento, ma è sempre riuscita a risalire la china con grande spirito di sacrificio e grande abnegazione. Ora un nuovo scandalo legato a conti truccati la minaccia

Toshiba

Toshiba è una dei produttori di elettronica di consumo e dispositivi elettrici più vecchie e grandi del Giappone. Nata sul finire degli anni '30 (ma con radici piantate nella seconda metà del secolo precedente) è oggi tra i maggiori produttori mondiali di computer e laptop, oltre ad essere tra i leader nel settore dei semiconduttori e dei pannelli LCD. Con una linea prodotti che spazia dai semiconduttori all'elettronica di consumo, dagli elettrodomestici alle centrali nucleari, Toshiba è stata una delle forze trainanti della ripresa nipponica dopo il tracollo della Seconda Guerra mondiale.

La nascita di Toshiba

Toshiba nacque nel 1939 dalla fusione di due società fondate diversi decenni prima: la Shibaura Seisakusho (Shibaura lavori ingegneristici) e la Tokyo Denki (Tokyo Energia). La prima fu creata da Hisashige Tanaka (detto da molti l'Edison giapponese) nel 1875 e fu la prima azienda del Paese del Sol Levante a produrre dei telegrafi. La Tokyo Denki venne fondata nel 1890 e fu la prima azienda giapponese a produrre lampadine ad incandescenza. Entrambe, comunque, riuscirono a sfruttare le riforme volute dalla Dinastia Meji a cavallo tra il XIX e XX secolo per affermarsi sia sul mercato nazionale sia sul mercato internazionale. La Prima Guerra mondiale, però, ebbe effetti devastanti sulle capacità produttive di entrambe e, dopo qualche titubanza, decisero di avviare le pratiche per la fusione delle due società. Nacque così la Tokyo Shibaru denki, chiamata molto più semplicemente Toshiba.

Gli anni del dopo-guerra

I primissimi anni di vita della nuova realtà economica e produttiva non furono dei migliori. Poco dopo la creazione di Toshiba, il Giappone entrò in guerra al fianco di Italia e Germania contro le forze Alleate. Nonostante il Giappone fosse uscito a pezzi dal secondo conflitto mondiale, Toshiba seppe approfittare del processo di ricostruzione (avvenuto sotto l'ala protettiva degli Stati Uniti) per espandere la propria capacità produttiva e il proprio bacino commerciale. Nel 1949, esattamente 10 anni dopo essere stata fondata, Toshiba venne quotata in borsa, potendo così programmare con maggior certezza il futuro. L'obiettivo erarafforzare la propria posizione sul mercato nazionale e gettare solide basi per l'espansione sul mercato internazionale.

 

La sede europea di Toshiba

 

Nel giro di pochi anni Toshiba riuscì ad affermarsi come leader del settore dell'elettronica di consumo in Giappone e ritagliarsi una buona fetta di mercato anche al di fuori dei confini nipponici. Nel 1952 produsse il primo equipaggiamento per trasmissioni radio, nel 1954 lanciò il primo computer digitale giapponese e 1959 sviluppò il primo forno a microonde dell'isola asiatica. Lo sviluppo e il rafforzamento del gruppo, inoltre, venne assicurato da una politica di acquisizioni, che permise a Toshiba di allargare il proprio campo d'azione.

La crisi degli anni '60 e il rilancio internazionale

Nonostante ciò, la prima metà degli anni '60 fu caratterizzata da una profonda crisi produttiva ed economica, che mise a rischio l'esistenza stessa della società. Per risollevarne le sorti venne chiamato Toshiwo Doko, allora uno dei più famosi e promettenti manager nipponici. Il nuovo CEO diede immediatamente il via ad una politica di rilancio fatta di riduzione dell'esposizione debitoria e lancio dei migliori prodotti anche su mercati esteri.

Quest'ultimo obiettivo doveva essere raggiunto con la creazione di sussidiarie sparse un po' in tutto il mondo, così da poter facilitare comunicazioni, trasporti e commercializzazione dei prodotti Toshiba in ogni angolo del pianeta. Nel 1967 la società contava oltre 60 sussidiarie e più di 100.000 mila dipendenti: ciò faceva di Toshiba la quarta azienda giapponese, prima nel settore dell'elettronica di consumo.

Lo sviluppo informatico

A partire dalla fine degli anni '70, Toshiba guardò con sempre maggior interesse all'universo informatico. Con l'arrivo di Shoichi Saba, nominato presidente nel 1980, la società decise di puntare con sempre maggior forza nello sviluppo e produzione di personal computer, semiconduttori e altre componenti elettroniche ed elettriche. Nel 1984 vennero fondati i lavoratori Ricerca e Sviluppo del comparto Information Communication; l'anno successivo Toshiba fu la prima compagnia al mondo a produrre un chip di memoria da 1 megabyte.

 

Computer laptop Toshiba

 

I semiconduttori, nel frattempo, acquisirono sempre maggior importanza e Toshiba riuscì ad affermarsi come leader mondiale del settore. Attorno alla metà degli anni '80, inoltre, Toshiba riuscì a definire un accordo con la sussidiaria giapponese di IBM, potendo così allargare la propria sfera d'influenza anche nel mercato dei personal computer. Nel 1987, però, accadde l'impensabile: Toshiba fuaccusata dal Senato statunitense di produrre centrifughe per l'arricchimento dell'uranio per i Paesi dell'Unione sovietica. Riconosciuta colpevole, fu costretta a pagare una multa molto salata e l'importazione dei suoi prodotti venne sospesa per tre anni. Questa mossa ebbe l'effetto contrario rispetto a quanto sperato dalle dirette concorrenti di Toshiba. La società continuò a crescere rigogliosamente, espandendosi in mercati differenti rispetto a quello statunitense.

 

Uno stand Toshiba

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Nel 1991, mentre Toshiba continuava a far registrare bilanci più che positivi, Joichi Aoi venne chiamato a sostituire Shoichi Saba. Il nuovo presidente continuò con la linea di sviluppo impressa dai suoi predecessori: acquisizioni di altre società e allargamento del bacino d'influenza geopolitico e geoeconomico. Nel 1993 Aoi tentò di riorganizzare la società, rendendo l'apparato dirigenziale più snello e tentando di differenziare maggiormente il proprio "portafogli" produttivo. La situazione economica giapponese, però, non era delle migliori e le scelte di Aoi si rivelarono inutili quando non dannose. Nel 1998 si rese necessaria una nuova ristrutturazione societaria che portò al licenziamento di 6.500 dipendenti e alla cessione dei settori ritenuti non strategici.

Liberata di alcune zavorre, Toshiba tornò ad essere leader del mercato nel settore dell'elettronica di consumo e dei piccoli elettrodomestici. Nella prima metà degli anni 2000, Toshiba divenne uno dei maggiori produttori mondiali di computer e lapotp, espandendo allo stesso tempo il suo raggio d'azione. Nel 2006, ad esempio, Toshiba acquistò Westinghouse Electric Company per una cifra di poco superiore ai 3 miliardi di dollari. Grazie a questa nuova "campagna acquisti", il colosso nipponico poté ufficialmente fare il proprio ingresso nel mondo della produzione di energia nucleare.

Il 21 luglio 2015 l'annuncio delle dimissioni dell'a.d Hisao Tanaka insieme a quelle del vice presidente Norio Sasaki e di 8 dei 16 componenti del Cda in seguito a indagini che hanno evidenziato come i conti del gruppo siano stati gonfiati dal 2008 al 2015 per un importo di 1,2 miliardi di dollari.

15 dicembre 2013 (aggiornato il 21 luglio 2015)

A cura di Cultur-e
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