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La storia di Sony

Dai televisori agli smartphone, dalle console al cinema, Sony è uno dei colossi mondiali dell'elettronica di consumo. Scopriamo la sua storia

Sony

Se il Giappone distrutto dai bombardamenti – nucleari e non – della Seconda Guerra Mondiale è riuscito a risollevarsi in pochi anni e diventare uno dei leader tecnologici mondiali, il merito è anche loro. Il 7 maggio 1946 Masaru Ibuka e Akio Morita fondarono, in un vecchio capannone bombardato alla periferia di Tokyo, un piccolo centro di riparazione di apparecchi radio.

 

Il moderno quartier generale Sony in Giappone

 

La società si chiamava Tokyo Tsushin Kogyo (TTK, Tokyo Telecommunications Engineering Corporation) e fu l'embrione dal quale prese poi vita Sony.

Sony

Oggi, oltre 60 anni dopo la sua fondazione, Sony è una delle più grandi società di elettronica di consumo al mondo. Nel corso della sua storia è stata foriera di grandissime novità e innovazioni, come la prima radio a transistor, il lettore CD, il mangianastri Walkman, il primo sistema di videoregistrazione casalinga e molto altro ancora.

 

TV Bravia e tablet Xperia

 

La linea di prodotti odierna del gigante giapponese spazia dai computer Vaio (sia desktop che portatili) alle macchine fotografiche professionali (le Sony Alpha), passando per smartphone (prima Sony Ericsson, oggi Sony Xperia) e tablet, televisori (Bravia) e console (la PlayStation).

Gli anni del boom economico

Il primo prodotto realizzato dalla TTK di un bollitore per riso, che non riscosse grande successo commerciale. Ibuka e Morita decisero allora di buttarsi nel settore dei piccoli dispositivi musicali, realizzando alcuni modelli di registratori a nastro. Anche in questo caso, però, i risultati erano tutt'altro che eccellenti e fu necessario l'intervento di Norio Ohga, studente di canto lirico che aveva avuto modo di provare i primi modelli di registratori TTK.

Nel 1955 la TTK, dopo averne acquistato la licenza di produzione dai Bell Laboratories , iniziò a fabbricare in serie transistor e le prime radio funzionanti con questi piccoli componenti elettronici. Il risultato fu il TR-55, prima radio a transistor mai prodotta e commercializzata in Giappone. Queste serie di radio vennero commercializzate con il nome di Sony (dal latino sonus, suono), che ben presto finì con l'identificare la società stessa.

 

La radio TR-55

 

Dopo aver ottenuto ottimi risultati sul mercato giapponese, Ibuka e Morita decisero di fare il grande passo e dirigersi verso il mercato statunitense. Diversamente dal solito, le vendite oltreoceano vennero fatte direttamente da Sony, con Morita che si occupò di stabilire i contatti commerciali sul suolo a Stelle e Strisce.

Nel 1958 la TTK cambiò nome e assunse ufficialmente il nome d Sony. L'anno successivo Morita annunciò che la sua società era riuscita a realizzare il primo televisore a transistor.

Nel corso degli anni '60 Sony continuò a produrre elettrodomestici e dispositivi di elettronica di consumo sempre più piccoli. Nel 1968 i laboratori Sony presentarono un televisori a colori caratterizzato da una tecnologia innovativa e rivoluzionaria. Invece di utilizzare un tubo catodico composto da tre cannoni elettronici, riuscirono a produrne un tubo composto da un unico cannone. Questa soluzione, chiamata Trinitron, assicurava una migliore resa di immagine e di colori.

1970, il decennio dei Betamax e Walkman

A partire dal 1970, i laboratori di ricerca e sviluppo Sony si concentrarono sullo sviluppo di tecnologie per la registrazione video. Nel 1971 venne prodotta e venduta un'apparecchiatura di registrazione su cassetta di livello professionale, pensata per studi televisi medio-grandi e istituzioni.

L'evoluzione di questa tecnologia portò alla realizzazione del primo dispositivo di registrazione video (Videocassette recorder, VCR) per uso domestico chiamato Betamax. Sony iniziò a commercializzarlo ad inizio 1975, ottenendo un successo di livello mondiale.

 

Un sistema multimediale Sony con lettore Betamax incorporato

 

A metà anni '70 le vendite della società giapponese conobbero una flessione e invece di crescere a tripla cifra come accadde nella prima metà del decennio (nel quinquennio 1970-1974 Sony fece registrare un +117%), crebbe solamente a doppia cifra (tasso di crescita del 37% tra il 1975 e il 1979). Merito dell'accresciuta concorrenza da parte di società statunitensi e giapponesi, ma anche per la mancanza di lungimiranza della dirigenza giapponese.

Nel 1977 Matsushita (proprietaria del marchio JVC) introdusse sul mercato uno standard di registrazione alternativo al Betamax. Si tratta del VHS (Video Home System), in grado di registrare per un tempo tre volte superiore rispetto a quello consentito dallo standard Sony.

Nel 1979 Morita tentò la strada dei mangianastri portatili. Ispirato da un dispositivo realizzato da un ingegnere brasiliano di origine tedesca, produsse un piccolissimo riproduttore funzionante a musicassette. Dopo vari tentennamenti venne chiamato Walkman e fu un autentico fenomeno culturale e commerciale.

Gli anni della diversificazione

I primi anni '80 furono caratterizzati da un avvicendamento al vertice societario. Nel 1982 Norio Ohga venne chiamato a ricoprire il ruolo di Presidente, carica sino ad allora occupata da Morita. Sony venne così divisa in 5 divisioni produttive (Marketing e vendite, Produzione, Servizi, Ingegneria e Operazioni diversificate) e venne portata avanti una strategia commerciale per non dipendere troppo da mercati volatili come quello dell'elettronica di consumo.

 

Lettore CD Walkman

 

Ma gli anni '80 furono caratterizzati anche da notevoli passi avanti in campo tecnologico. Due su tutti: il lettore CD e le videocamere a 8mm. Il primo venne introdotto nella prima metà del decennio, grazie ad un'accorta strategia di collaborazione con gli olandesi della Philips. In breve tempo i lettori CD rimpiazzarono i lettori Walkman e si affermarono come nuovo standard per la distribuzione musicale mondiale.

La videocamera con nastro da 8mm, invece, fu un progetto seguito personalmente dal nuovo presidente Norio Ohga. A differenza del passato, Sony collaborò con altre 100 aziende attive nel settore dell'elettronica di consumo per realizzare un prodotto valido, economico e che, soprattutto, sapesse affermarsi sul mercato come standard indiscusso. Il formato 8mm si adattava alla perfezione a questo scopo: economico da produrre, era compatibile sia con il formato Betamax che con il formato VHS. Come se non bastasse, assicurava una qualità audio e video davvero molto elevata.

Sul finire degli anni '80 Sony diede il là a una politica di diversificazione delle attività che la portò all'acquisizione, per la cifra record di 3,4 miliardi di dollari di Columbia Pictures Entertainment. Sony faceva così il suo ingresso nel mercato della produzione e distribuzione cinematografica.

Gli anni della maturità

 

playstation

 

Tutta l'esperienza accumulata nel mondo dell'hi-tech hanno convinto nel 1994 Sony a realizzare la sua prima console domestica: la PlayStation. A dispetto delle previsioni dell'azienda giapponese, la console riscosse un successo planetario, posizionando Sony come una delle più grandi società nel settore dei videogame. Per spingere ancora più in alto le vendite, Sony ha iniziato anche a sviluppare autonomamente i videogiochi, in modo da ottimizzare al meglio l'utilizzo del dispositivo.

L'evoluzione della società non si è di certo fermata con la realizzazione della PlayStation: nel 1997 ha lanciato il primo lettore DVD domestico e sempre nello stesso anno strinse un accordo economico con Intel per produrre la linea di notebook Vaio. I laptop hanno avuto fino alle metà della prima decade del XXI secolo un successo clamoroso, diminuito solamente con l'arrivo dei primi notebook Apple. Nel 2014 Sony ha annunciato di aver venduto la divisione computer a un fondo d'investimento giapponese.

Il nuovo millennio

 

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xperia

 

Nel XXI secolo Sony ha tentato anche l'avventura nel campo della telefonia mobile: nel 2001 ha lanciato una joint venture con l'azienda svedese Ericsson per la realizzazione di cellulari sotto il marchio Sony Ericsson, mentre nel 2012 decide di acquistare tutti i diritti dalla società e di iniziare la commercializzazione degli smartphone Xperia, dispositivi abbastanza costosi ma costruiti con ottimi materiali.

Con l'obiettivo di diversificare il mercato Sony ha acquistato nel 2005 lo storico marchio giapponese Konica Minolta e nel 2006 ha prodotto la sua prima reflex digitale Sony Alpha. In dieci anni Sony è riuscita a costruirsi la propria nicchia di mercato, realizzando fotocamere dalle prestazioni discrete e con un prezzo abbordabile.

Negli ultimi anni, invece, Sony si è concentrata anche nel settore dei televisori con la realizzazione dei primi pannelli con tecnologia OLED e nel campo dei robot, affiancando diverse startup giapponesi nello sviluppo di androidi intelligenti e capaci di aiutare le persone nella vita quotidiana.

PlayStation VR e realtà virtuale

 

playstation vr

 

Il secondo millennio è servito a Sony per rendere ancora più dominante la sua posizione all'interno del settore dei videogame, nonostante l'arrivo di un concorrente importante come Microsoft con il primo modello di Xbox. In poco più di dieci anni, l'azienda cinese ha sviluppato la PlayStation 2, la PlayStation 3, la PlayStation 4 e il PlayStation VR il primo visore per la realtà virtuale dedicato solamente al mondo dei videogame. Una vera e propria rivoluzione e anche una scommessa su cui Sony ha puntato tantissimo. Il prezzo del visore VR è decisamente più basso rispetto a quelli della concorrenza, ma il bundle completo che comprende il dispositivo, la PlayStation Move e la console può superare anche gli ottocento euro. Nel giorno del lancio erano disponibili già cinquanta videogame, ma pochi quelli che sfruttano anche minimamente le potenzialità della realtà virtuale. Nei prossimi anni si saprà se l'azienda giapponese avrà vinto o meno la sua scommessa.

 

 

6 ottobre 2013 (aggiornato il 31 ottobre 2016)

A cura di Cultur-e
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