Dalla Silicon Valley alla conquista del Mondo. È la storia che ha accompagnato decine di aziende del mondo dell'informatica negli ultimi anni. In quel posto magico chiamato Silicon Valley sono nate le aziende più grandi del mondo: Apple, Google, Facebook e HP (solo per citarne alcune). Oltre a questi colossi dell'hi-tech ce ne sono anche di più "piccoli" (se piccola si può definire un'azienda con oltre 8000 dipendenti e un fatturato di diversi miliardi di euro) come SanDisk, che hanno saputo innovare il loro settore di riferimento. In questo caso parliamo delle memorie flash e di qualsiasi strumento utilizzato per immagazzinare una foto, un documento o un file. Tutti almeno una volta nella vita abbiamo utilizzato una memoria della SanDisk per la macchinetta fotografica o una chiavetta USB per salvare file importanti e portarli sempre con noi.
Come tutte le storie delle grandi aziende della Silicon Valley, anche quella della SunDisk (inizialmente il nome prevedeva una "u" al posto della "a", ma poi fu cambiato nel 1995) parte da un piccolo ufficio a Palo Alto in California. Era il giugno del 1987 e anno dopo anno l'azienda guidata da Eli Harari, Sanjay Mehrotra e Jack Yuan è riuscita a diventare uno dei leader di mercato all'interno del settore delle memorie flash grazie alla forza di riuscire sempre a innovare e migliorare i propri prodotti. Ecco la storia di SanDisk.
SunDisk, da Palo Alto alla conquista del Mondo
1 giugno 1987. Questa la data di costituzione di SunDisk, azienda creata da Eli Harari, Sanjay Mehrotra e Jack Yuan. La società si fonda su un'idea di Eli Harari che in un piccolo ufficio situato a Palo Alto aveva iniziato a lavorare su un sistema di unità flash che avrebbe sostituito il disco fisso all'interno dei notebook. SunDisk, invece, è frutto di un'idea della figlia di Eli Harari che voleva un nome che potesse dare un senso di gioia e allegria.
Nel 1990, dopo aver ricevuto il brevetto per una memoria rimovibile flash, SunDisk lancia sul mercato un dispositivo di memorizzazione da utilizzare all'interno di computer portatili, palmari (per gli smartphone bisognerà aspettare circa venti anni), fotocamere e telefoni cellulari. La prima memoria basata su chip flash è da 4MB, ma i dispositivi su cui poterla utilizzare (fotocamere, computer portatili e telefoni cellulari) ancora non sono molto diffusi tra gli utenti. Bisognerà aspettare qualche anno per il boom della telefonia e della fotografia digitale.
Memorie per le fotocamere digitali e per i computer palmari
SunDisk continua il proprio progetto di ricerca e nel 1991 riesce a sviluppare la prima unità a stato solido basata su una memoria flash. Il prodotto viene inviato a IBM per montarlo su uno dei computer dell'azienda statunitense. Se sotto il profilo delle prestazioni si tratta di un passo avanti enorme, lo stesso non si può dire dei costi di produzione. Per realizzare la memoria flash da 20MB, SunDisk ha speso 1.000 dollari, in pratica 50 dollari per ogni Megabyte.
Nel 1992, invece, l'azienda di Palo Alto comincia una collaborazione con Kodak e Canon per integrare le proprie memorie flash all'interno delle prime macchinette fotografiche digitali. Per il mondo della fotografia è una vera e propria rivoluzione: i rullini lasciano il post alle memorie andando a migliorare anche le prestazioni della fotocamera.
L'azienda comincia a crescere e SunDisk apre nuove sedi in Giappone, Germania, Hong Kong, Paesi Bassi e Israele.
Quotazione in borsa e cambio di nome
Mentre il formato CompactFlash diviene standard internazionale nel settore (dal 1994 a 1997 vengono spediti oltre un milione di memorie), l'azienda decide di aprirsi al mercato quotandosi in borsa e andando alla ricerca di nuove risorse da investire per migliorare i propri prodotti. SanDisk fa il suo debutto nel mondo al Nasdaq l'8 novembre del 1995 a un prezzo di dieci dollari per azioni. Nello stesso periodo diviene ufficiale il cambio di denominazione: da SunDisk a SanDisk.
Arrivano le schede SD
SanDisk non è l'unica azienda attiva nel settore delle memorie flash: in Giappone ci sono anche Toshiba e Panasonic che lavorano sugli stessi dispositivi. E proprio grazie all'impegno profuso con queste due società nel 1999 vengono prodotte le prime schede SD, che permettono di memorizzare una maggior quantità di dati in dispositivi sempre più piccoli e che garantiscono prestazioni migliori.
La collaborazione con Toshiba permette a SanDisk di sviluppare memorie flash NAND e di lanciare nel 2001 il primo chip NAND MLC da 1GB dedicato al mercato domestico e non solo per quello aziendale. L'obiettivo è realizzare delle memorie sempre più capienti ma che allo stesso tempo abbiano dei costi inferiori.
Addio floppy disk
Uno dei tanti meriti di SanDisk è di essere riuscita a sostituire i floppy disk con le chiavette USB. Le prime pendrive realizzate dall'azienda di Palo Alto sono state le Cruzer, ma negli anni a seguire il mercato è stato invaso da decine e decine di modelli che si differenziano per quantitativo di memoria disponibile e per la velocità di trasferimento dei dati. Nel 2003 è la volta delle schede miniSD pensate appositamente per i telefoni cellulari, altra invenzione che ha rivoluzionato l'utilizzo dei cellulari nella vita quotidiana: non solo dispositivi per ricevere ed effettuare le chiamate, ma utile anche per ascoltare la musica. L'anno successivo, invece, è la volta delle schede microSD, presentate da SanDisk insieme a Motorola. Nel solo primo anno vengono inviate in tutto il Mondo ben 5 milioni di schede microSD.
L'arrivo degli SSD
SanDisk sviluppa unità a stato solido da 1,8'' e da 2,5'' capaci di sostituire gli hard disk presenti all'interno dei notebook. Si tratta del primo passo per la realizzazione di memorie flash a basso costo da utilizzare anche nel mondo dell'informatica. Nel 2008 l'azienda di Palo Alto introduce dei nuovi sistemi che vanno a migliorare e rendere più sicuri gli SSD e nel contempo il prezzo continua ad abbassarsi permettendo alle memorie flash di essere montate su qualsiasi notebook.
Cambi societari e mercato in crescita
Tra il 2010 e il 2011 SanDisk è scossa da cambiamenti societari. Eli Harari, che da sempre aveva assunto il ruolo di Presidente e Amministratore Delegato, lascia il ruolo di CEO a Sanjay Mehrotra. Per continuare ad aumentare la propria quota di mercato nel settore delle memorie, nel 2011 SanDisk acquisisce Pliant Technology, il che permette all'azienda di Palo Alto di produrre memorie flash molto più velocemente e di soddisfare la richiesta che proviene dal mercato (nel 2012 vengono spediti oltre due milioni di dispositivi).
Nuove tecnologie e nuovi record
I ricercatori SanDisk continuano nel loro lavoro e nel 2015 lanciano una nuova categoria di memorie: le InfiniFlash che garantiscono prestazioni mai raggiunte prima. Nello stesso anno l'azienda raggiunge un nuovo record sotto il profilo delle vendite: oltre due miliardi di schede microSD spedite in tutto il Mondo.
22 ottobre 2017