Nata nel 1928 a Chicago con il nome di Galvin Manufactoring Corporation, Motorola ha sempre avuto come core business le telecomunicazioni. Il primo prodotto sfornato dalla linea di produzione è un battery eliminator, un dispositivo che permette di convertire delle radio a batterie in autoradio piuttosto artigianali. Qualche anno più tardi Paul Galvin – fondatore e padre di Motorola – e Bill Lear – tra i primi investitori nell'azienda – lanciano la prima autoradio prodotta dalla Galvin Manufactoring. E decidono di chiamarla Motorola, crasi della parola motor (da motorcar) e dal suffisso ola (che sta per suono). Ovvero suono in movimento. Il brand diviene così famoso in così poco tempo che Galvin decide di cambiare il nome dell'azienda in Motorola.
Ad inizio anni '40 Motorola presenta il primo walkie-talkie della storia. Uno strumento oggi di uso quotidiano, ma che in quegli anni diede una sostanziale vantaggio agli Alleati nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Così come è stata indispensabile la radio portatile SCR-536, tra i primi modelli di radiotrasmittenti a poter essere tenuti con una sola mano. Alla fine del conflitto mondiale, Motorola risulta essere la 93esima azienda statunitense per valori di contratti sottoscritti con il Governo centrale.
Gli anni del dopoguerra
Nel 1947 Motorola tenta di fare il proprio ingresso nel campo della telefonia, lanciando uno dei primi modelli di telefono per automobile. Il Car radiotelephone non ha però il successo sperato. Differente, invece, la sorte toccata al Golden View Televisor, un televisore da 7 pollici che invade ben presto le abitazioni di centinaia di migliaia di famiglie statunitensi. Merito di un design particolarmente raffinato, ma anche del prezzo di appena 190 dollari.
In quegli anni, grazie anche ai laboratori di ricerca impiantati in quel di Phoenix, Motorola fa registrare molti progressi anche nel campo dello sviluppo di transistor di nuova generazione. Nel 1955 presenta il primo transistor commerciale al germanio, che ha un ruolo fondamentale nello sviluppo di nuovi modelli di radiotrasmittenti. A metà degli anni '50 Motorola inizia una proficua collaborazione con la NASA, che la porta a produrre gli equipaggiamenti radio per l'Ente Spaziale Statunitense per diversi decenni. La radio utilizzata da Armstrong nel 1969 per comunicare con la base di Houston, tanto per fare un esempio, è esattamente una Motorola.
La nascita dei cellulari
Nel 1974 Motorola torna a sorprendere il mondo presentando il DynaTAC, primo modello di telefono completamente portatile e senza fili. Si tratta una vera e propria prova di forza da parte dell'azienda statunitense, che vuole mostrare agli avversari la propria capacità di sviluppo e innovazione.
La presentazione del modello di cellulare apre l'era della comunicazione mobile senza fili, ma prima che il DynaTAC sia messo in commercio si deve attendere un intero decennio. Il telefonino, grande e pesante quanto un mattone, fa il suo ingresso sul mercato nel 1984 e riscuote immediatamente un grande successo di critica e pubblico.
Qualche anno dopo Motorola lancia il MicroTAC, modello che ha nella maneggevolezza e nel peso ridotto (per l'epoca) i suoi due punti di forza. L'erede è lo StarTAC, primo telefono dalla forma a conchiglia della storia.
Nel 2004 Motorola torna a far parlare di sé grazie al Moto RAZR v3, uno dei dispositivi mobili più venduti di sempre. Grazie a questo nuovo modello la società con base a Chicago rivoluzionò nuovamente il design dei cellulari. Sottilissimo e molto leggero, il RAZR diviene un vero e proprio status symbol, ambito e posseduto da milioni e milioni di persone. Grazie alle vendite fatte registrare da questo modello, nel 2005 Motorola diventa il secondo produttore mondiale di telefoni cellulari, immediatamente alle spalle di Nokia.
Ad una scalata tanto veloce, però, corrisponde una caduta altrettanto celere. Motorola non riesce a presentare al pubblico modelli di smartphone vincenti e accattivanti, perdendo ben presto grosse fette del mercato.
Google acquista Motorola per oltre 12 miliardi di dollari
Ad un passo dal fallimento, Motorola viene acquistata da Google. Nel maggio 2012 il gigante dell'hi tech creato da Larry Page e Sergey Brin sborsa ben 12 miliardi di dollari per poter annoverare il marchio Motorola all'interno del proprio "portafogli" societario.
In realtà, l'acquisto non è dettato solamente da una questione di prestigio: Google, ormai dominatrice incontrastata del mercato dei sistemi operativi mobili grazie al suo Android, vuole mettersi al riparo da possibili rivalse legali da parte dei suoi avversari più diretti (Apple in testa). Con l'acquisizione di Motorola, Big G mette "in cascina" sia un'ingente quantità di brevetti (circa 11mila), sia il know-how necessario a produrre in casa smartphone e altri dispositivi mobili.
Il passaggio di mano
La luna di miele tra Google e Motorola, però, dura molto poco. Tra gennaio e febbraio 2014 la società di Mountain View cede le quote della casa di Chicago ai cinesi di Lenovo per poco meno di tre miliardi di dollari: circa nove miliardi in meno rispetto a quanto ha pagato appena due anni prima. A guardare da vicino la cessione, però, ci si accorge che si tratta di un accordo win-win, capace di produrre vantaggi per tutti i soggetti in campo. Google, infatti, mantiene nel proprio portafogli gli oltre 11mila brevetti nel ramo della telefonia, mentre Lenovo può rafforzare la propria posizione nel mercato smartphone.
I dati, come accennato, sembrano dare ragione alla casa cinese: tra gennaio e marzo 2015 Motorola ha venduto 10 milioni di dispositivi mobili, il doppio rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
17 settembre 2013 (aggiornato 10 novembre 2015)