Ci sono alcune aziende che entrano nell'immaginario collettivo grazie alla forza delle proprie idee e dei propri prodotti. HTC è sicuramente una di queste. L'azienda taiwanese fino al 2012 è stato un vero e proprio punto di riferimento per il mondo degli smartphone: gli utenti aspettavano l'uscita dei device HTC per vedere come sarebbe cambiato il settore nei mesi a seguire. Tra le varie aziende che hanno collaborato con HTC figurano i colossi dell'hi-tech: Compaq, Dell, Sharp e Google.
Dal 2012 in poi, soprattutto a causa dell'arrivo delle aziende cinesi, l'azienda made in Taiwan ha iniziato a mostrare i primi segni di cedimento. Gli smartphone, che sono il core business dell'azienda, non riescono a fruttare gli stessi ricavi degli anni precedenti. Per questo motivo HTC ha deciso di diversificare gli investimenti e di lanciare un visore per la realtà virtuale: HTC Vive. Un investimento importante in un settore che è ancora tutto da scoprire. Ecco la storia di HTC, l'azienda made in Taiwan.
Un inizio difficile
Se made in Taiwan è sinonimo di prodotti di qualità, gran parte del merito è di HTC. L'azienda negli anni è riuscita a farsi apprezzare grazie a dispositivi qualitativamente elevati. E pensare che la storia dell'azienda taiwanese non era iniziato sotto i migliori auspici. HTC nasce nel 1997 grazie alla decisione di Cher Mi Wang, figlia di uno degli uomini più ricchi di Taiwan, di aprire un'azienda di elettronica insieme a HT Cho and Peter Chou. Il nome dell'azienda è l'acronimo di High Tech Computer Corporation: l'obiettivo è di aggredire il mercato della telefonia con dispositivi qualitativamente elevati. Ma i primi anni sono molto difficili, l'azienda non ingrana ed è necessario l'intervento della famiglia di Cher Mi Wang per non far fallire il progetto HTC. La società riparte con ancora più convinzione e i nuovi capitali sono investiti per assumere personale: ingegneri e designer.
I primi successi
Nel nuovo corso dell'azienda, HTC decide di iniziare a produrre dispositivi per altre aziende: l'azienda taiwanese cura lo sviluppo dei prodotti che poi vengono lanciati sul mercato con il marchio di società più famose. Grazie a questa nuova strategia, HTC inizia a farsi conoscere in giro per il mondo e a farsi apprezzare per la qualità dei dispositivi prodotti. Il primo grande successo è del 2000 quando viene lanciato sul mercato un iPaq, un palmare sviluppato insieme a Compaq. Il successo si ripete qualche mese dopo, grazie a un altro prodotto simile, questa volta prodotto insieme a HP. Ma è nel 2002 che l'azienda taiwanese si afferma come uno dei player internazionali più apprezzati al mondo. HTC lancia sul mercato il primo smartphone basato su sistema operativo Windows. Il Pocket Pc richiama l'attenzione di aziende del calibro di Verizon, Vodafone, T-Mobile, AT&T, che iniziano a offrire il dispositivo made in Taiwan all'interno delle proprie offerte. HTC inizia a crescere e investe pesantemente nel settore degli smartphone, indirizzando la società verso un futuro radioso.
Una passo alla volta
La scelta di HTC di realizzare dispositivi per altre aziende ha permesso all'azienda di crescere piano piano, un passo alla volta. Grazie al lancio dei primi smartphone con sistema operativo Windows, la società taiwanese è riuscita a creare la propria nicchia di appassionati che iniziano a seguire con attenzione i prodotti HTC. Dispositivi come Magician, Wizard e Apache (tutti palmari con OS Windows) hanno mostrato al mondo che in Asia c'è un'azienda capace di "combattere" ad armi pari con i colossi europei e statunitensi.
Il grande passo
Nell'ottica di migliorare costantemente i propri prodotti, nel 2005 HTC presenta il primo smartphone 3G (terza generazione) e l'anno successivo è la volta del grande passo: con una campagna pubblicitaria imponente, l'azienda taiwanese annuncia il proprio sbarco nel mondo della telefonia. E per migliorare la propria capacità produttiva decide di acquistare Dopod, un'azienda di telefonia operante nel Sud-est asiatico e in Oceania.
La forza delle idee
Per conquistare il più alto numero di utenti possibile, HTC punta tutto sulla forza delle proprie idee rivoluzionarie. Dopo un paio di anni di gavetta dove è riuscita a farsi apprezzare per i suoi palmari è ora che l'azienda cammini sulle proprie gambe. Ed è così che la società lancia i dispositivi Touch series. L'obiettivo è di rendere gli smartphone dei dispositivi di uso comune: nel 2006 i palmari erano utilizzati solamente dagli uomini d'affari. Per questo motivo lancia sul mercato decine di dispositivi differenti, nella speranza di soddisfare le richieste degli utenti. Un passo dopo l'altro l'azienda cresce e i dispositivi si fanno apprezzare per le loro caratteristiche.
Il primo smartphone Android
Per il lancio del primo smartphone Android, Google si affida proprio all'azienda taiwanese. Nome in codice HTC G1: un device dalle caratteristiche molto semplici, ma che mostrava già le potenzialità del sistema operativo del robottino verde. Negli anni successivi, HTC collabora con le principali aziende del settore telefonico e sviluppa smartphone molto interessanti, tanto da ricevere nel 2010 il premio come azienda più innovativa al mondo. Inoltre, offre il suo supporto a Google per produrre il Nexus One, il primo smartphone made in Google. Tra il 2008 e il 2012 l'azienda combatte ad armi pari con Apple e Samsung, i due colossi che dominano il mercato degli smartphone.
Semplice da utilizzare
Il segreto del successo di HTC è rinchiuso nell'interfaccia utente utilizzata sui propri smartphone. Nonostante i device utilizzino il sistema operativo Androd, HTC ha realizzato un'interfaccia utente (Sense 2.1) che ne semplifica l'utilizzo e lo rende più attraente. Gran parte delle funzionalità introdotte con la user interface Sense 2.1 sono stati utilizzati da Google nella versione 6.0 di Android (Marshmallow).
L'inizio del declino
Per fare il salto di qualità e aumentare la propria fetta di mercato all'interno del settore degli smartphone, HTC decide di andare all'attacco della leadership di Samsung. Una decisione che, però, ha portato l'azienda taiwanese a sperperare risorse senza ottenere un risultato significato. Soprattutto, HTC non ha investito nel settore dove Samsung è più forte: il marketing. Pian piano l'azienda taiwanese perde quote importanti di mercato e diminuisce sia il numero sia la quantità degli smartphone prodotti. Inoltre, rispetto a Samsung non ha le capacità per realizzare smartphone a basso costo, l'azienda sudcoreana produce nelle proprie fabbriche tutte le componenti hardware, mentre HTC è costretta ad acquistare dalla stessa Samsung i pannelli dei propri smartphone.
L'arrivo delle aziende cinesi
Il colpo di grazia per le speranze di HTC di riconquistare un posto importante all'interno del mondo degli smartphone arriva con lo sbarco delle aziende cinesi nel mercato asiatico ed europeo. Società come Huawei, Xiaomi e Oppo, con i loro smartphone economici, hanno eroso ancora di più la quota di mercato di HTC. L'idea di puntare su device dal costo molto elevato, non ha dato i frutti sperati e costretto HTC a ridurre il numero di device prodotti in un anno.
HTC Vive, il visore per la realtà virtuale
Per diversificare i propri investimenti, HTC ha sviluppato anche un visore top di gamma per la realtà virtuale. Nel 2016 vede la luce l'HTC Vive, un dispositivo VR da collegare al proprio personal computer. Realizzato con materiali di ottima qualità, il dispositivo non ha un unico problema: il prezzo. Per acquistare l'HTC Vive è necessario spendere una cifra superiore ai 1000 euro. Per HTC un investimento importante in un settore che ancora non ha mostrato le sue vere potenzialità.
È tempo di vendere?
In un mercato sempre più difficile, per HTC diventa difficile riuscire a sostenere i ritmi dei propri competitor. Negli ultimi mesi del 2017 iniziano a circolare voci su una possibile cessione dell'azienda: tra le società interessate all'acquisto figura anche il nome di Google. Ma HTC non conferma le voci su una possibile cessione, ma continua dritta per la sua strada, nella speranza di riconquistare terreno nel settore degli smartphone.