COBOL è uno dei linguaggi di programmazione più vecchi. Progettato e realizzato in gran parte da Grace Hopper, è oggi utilizzato negli ambiti più disparati (dall'economia all'e-government). In origine, però, doveva servire per scopi finanziari: COBOL, infatti, è acronimo di Common Business-Oriented Language, traducibile come linguaggio comune orientato alle applicazioni commerciali. Le sue origini risalgono agli albori dell'informatica elettronica, quando ancora non era ben definito il concetto di linguaggio di programmazione slegato dal calcolatore utilizzato. COBOL, in questo, fu rivoluzionario: grazie alle intuizioni di Grace Hopper, si realizzò un linguaggio di programmazione potente, affidabile, duttile e utilizzabile su diverse macchine.
COBOL
La prima volta che si parlò di COBOL fu nell'aprile del 1959, nel corso della Conference on Data Systems Languages (CODASYL), tenutasi presso il Centro di calcolo dell'Università della Pennsylvania. La conferenza, pensata per i primi utenti informatici, per i produttori di dispositivi informatici e docenti e ricercatori accademici, vide la partecipazione di Hopper e del suo team di ricerca e sviluppo: in questa occasione furono definite le linee guida per un nuovo linguaggio di programmazione duttile e orientato a compiti di natura economica e finanziaria.
Nel giro di qualche settimana la Hopper fu in grado di progettare e realizzare un linguaggio che rispettava perfettamente quanto indicato nelle linee programmatiche stabilite nel corso della CODASYL. Lo sviluppo del linguaggio fu ad opera di un consorzio di ricercatori provenienti dal settore privato, da quello pubblico e da quello accademico nel corso della seconda metà del 1959. Il gruppo trasse ispirazione dal linguaggio FLOW-MATIC, creato anni prima dalla stessa Hopper.
Il primo compilatore fu realizzato nel dicembre del 1960 e fatto girare su due calcolatori differenti: il computer prodotto da RCA e l'Univac della Remington-Rand. Ciò dimostrò l'interoperabilità del COBOL su macchine con diversa architettura.
COBOL 1968
La prima revisione del linguaggio arrivò circa un decennio dopo. COBOL 1968 (questo il nome dato alla nuova versione) presenta migliorie e modifiche rispetto alla versione precedente. Nel tentativo di risolvere un problema di incompatibilità di programmi COBOL sviluppati su sistemi diversi, l'Istituto nazionale statunitense degli standard (Ansi, American National Standards Institute) realizzò una sorta di modello standard cui si ispirarono tutte le versioni successive di COBOL.
COBOL 1985
La terza revisione (la seconda, COBOL 1974, apportò solo modifiche minori) arrivò al compimento del trentesimo compleanno del linguaggio creato da Grace Hopper.
In questa nuova versione furono introdotte nuove funzioni derivate dai linguaggi di programmazione strutturati, tra i quali END-IF, END-PERFORM, END-READ e molte altre.
COBOL 2002
Con l'arrivo del nuovo millennio si decise di dare una sostanziale rinfrescata al COBOL. Nella sua quarta release ufficiale, presentata nel 2002, vennero introdotti elementi di programmazione a oggetti, così da rendere più attuale e potente l'ormai ultraquarantenne COBOL.
Presente e futuro del COBOL
Nonostante abbia ormai passato la soglia dei 55 anni, COBOL gode tutt’oggi di un’ottima salute. Anzi, come un buon vino, sembra migliorare con l’età. . Molteplici i fattori che hanno garantito una vita così lunga a questo linguaggio di programmazione: dalla sua duttilità alla facilità di utilizzo e implementazione. Un fattore su tutti, però, sembra aver funzionato da “elisir di lunga vita” per la creatura di Grace Hopper: le migliaia di righe di codice prodotte ogni giorno con questo linguaggio hanno permesso di ridurre al minimo le possibilità di trovare bug o altre falle, rendendo teoricamente inattaccabile un programma scritto in COBOL. Una caratteristica, quest’ultima, fortemente richiesta e ricercata da settori finanziari ed economici quali l’industriale, il bancario o i servizi di trasporto.
Negli ultimi anni, inoltre, COBOL sta prendendo sempre più piede in ambito cloud. “Che ci crediate o meno – afferma Stuart McGill, analista del settore e Chief Technology Officer per Micro Focus – è molto più semplice portare un programma COBOL all’interno di un sistema cloud di quanto sia farlo con un programma realizzato in C o C++. Programmi scritti per un’architettura mainframe sono più facilmente adattabili all’ambiente cloud di quanto lo siano programmi scritti per un’architettura client/server o, peggio, per un’architettura client/server basata su programmi Microsoft”.
Il COBOL, quindi, può essere visto come un portone aperto verso il mondo del lavoro. Programmatori COBOL sono richiesti in ogni ambito lavorativo: il 90% delle aziende presenti nella graduatoria Fortune 500 (raccoglie le 500 società più importanti e potenti al mondo) utilizza ogni giorno il COBOL; grazie a questo linguaggio di programmazione ogni giorno 500 milioni di cellulari possono comunicare tra di loro; il 95% delle operazioni bancomat/ATM (Automated Teller Machine) sono gestite da programmi scritti in COBOL e, last but not least, ogni anno sono scritte ben 5 miliardi di righe di codice nel linguaggio di Grace Hopper.