Si può, in più o meno 30 anni di vita, fare la storia del settore networking e reti? Sì, a leggere la storia di Cisco Systems, multinazionale statunitense creata nel 1984 da due tecnici informatici della Stanford University. Oggi i router Cisco sono conosciuti e utilizzati in tutto il mondo per la loro qualità costruttiva e per le loro prestazioni; Cisco, invece, è una società da oltre 75mila dipendenti, con un fatturato di 48 miliardi di dollari (anno fiscale) e un utile netto di poco inferiore ai 10 miliardi di dollari.
Grazie ad una lunga serie di acquisizioni, Cisco Systems è stata capace di espandere il proprio raggio d'azione in nazioni e settori di mercato a lei sconosciuti. Ad oggi la linea di prodotti varia dai già citati router Cisco (sia per uso domestico sia per uso industriale e commerciale) sino ad arrivare ad infrastrutture e dispositivi per datacenter di qualsiasi dimensione, passando per infrastrutture di rete e telefoniche, telecamere di rete per videosorveglianza, vari software per servizi di rete e servizi VoIP.
La storia di questa società, nata a San Francisco ma oggi di base a San José, può essere divisa in quattro periodi.
I primi anni di vita
Cisco Systems nasce nel dicembre 1984 su iniziativa di Leonard Bosak e Sandy Lerner, due tecnici informatici della Stanford University. Bosak, in particolare, era a capo del team di gestione dei computer del dipartimento di scienze informatiche, mentre Lerner si occupava dei computer della Graduate School of Business.
I due, comunque, non abbandonarono immediatamente l'ambiente universitario: continuarono a ricoprire i loro ruoli sino al luglio 1986 quando vennero costretti a dimettersi dalle istituzioni accademiche. I primi prodotti marchiati Cisco, infatti, altro non erano che repliche – più o meno esatte – di prodotti realizzati dai laboratori di ricerca e sviluppo di Stanford. Il primo prodotto era la copia carbone del Blue Box, router in uso nei vari dipartimenti dell'università californiana, funzionante grazie ad un software multi-protocollo sviluppato da alcuni tecnici della facoltà di medicina di Stanford.
I primi dipendenti Cisco furono Kirk Lougheed, il programmatore Greg Satz e il commerciale Richard Troiano. Fu questa la spina dorsale su cui si sviluppò una delle società più innovative e vincenti dei primi anni '90. Cisco, a differenza di molte altre aziende concorrenti, era tra le poche a commercializzare router multi-protocollo. Questi primi modelli, caratterizzati dalla presenza di una CPU, erano estremamente flessibili e capaci di adattarsi alle necessità più differenti grazie all'utilizzo di software differenti a seconda della casistica. Il sistema operativo IOS (Internetwork Operating System, da non confondersi con lo iOS dei dispositivi mobili Apple) garantiva inoltre la possibilità di tenere i router Cisco al passo con i tempi grazie a semplici aggiornamenti software. Alcuni dispositivi (come il Cisco 2500) rimasero praticamente immutati per oltre un decennio: fatto più unico che raro nel panorama informatico di tutti i tempi.
Dal 1992 in poi Cisco diede il là ad una serie di acquisizioni che le permisero di allargare il proprio raggio di azione al settore Ethernet.
La bolla Internet
A metà anni '90 Internet divenne un fenomeno di portata mondiale. Il panorama delle telecomunicazioni mutò di conseguenza e in maniera piuttosto veloce. Cisco, comunque, non si fece cogliere di sorpresa e seppe adattarsi (e adattare la propria linea di prodotti) alle nuove esigenze del mercato. La società creata da Bosak e Lerner (che nel frattempo avevano abbandonato la loro creatura) divenne ben presto leader e monopolista del settore dei Gigabit Switch Router, dispositivi indispensabili per il funzionamento della Rete delle reti.
Nel marzo 2000, quando la bolla delle società dot-com era alla sua massima espansione, Cisco divenne la società di maggior valore al mondo, con una capitalizzazione di oltre 500 miliardi di dollari. Quando la bolla esplose, però, Cisco non ne fu immune ed iniziarono anni piuttosto difficili per il gigante delle infrastrutture di telecomunicazione.
La Rete umana
A partire dal 2006, Cisco Systems è stata protagonista di una profonda riorganizzazione societaria ed economica. La società cambiò nome, optando per il più breve e commerciale Cisco, lanciando una nuova campagna pubblicitaria basata sullo slogan “The Human Network” (traducibile come “La rete umana”). Dopo aver a lungo dominato il settore business per poco meno di due decenni, Cisco si buttò a capofitto sul mercato dei prodotti casalinghi, sfruttando il marchio LinkSys.
Sempre attorno alla metà del primo decennio del nuovo millennio, Cisco iniziò a sviluppare una fitta rete di consociate in alcuni Paesi emergenti. L'India, in particolare, è stata la nazione che ha beneficiato maggiormente di questa vena espansionistica della multinazionale statunitense. Il Center Globalization East di Bangalore è costato la bellezza di 1 miliardo di dollari e Cisco prevede di mantenere in terra indiana il 20% della dirigenza societaria.
Internet of everything
Il nuovo slogan, però, non ha avuto molta fortuna ed è stato recentemente rimpiazzato dal motto Internet of everything (in palese corellazione con l'Internet of things). Ora Cisco punta a divenire il centro del nuovo processo di trasformazione della rete mondiale. Ad essere connessi non saranno più solamente computer e persone, ma ogni oggetto elettronico di uso domestico entrerà a far parte di un'immensa Rete mondiale (l'Internet delle cose, per l'appunto). Un occhio di riguardo, infine, è stato dedicato al settore cloud, dove Cisco e LinkSys sono due dei marchi leader del mercato.
13 ottobre 2013