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La storia di AOL

Fondata circa 30 anni fa con la speranza di poter vendere musica online è stata acquistata il 12 maggio 2015 da Verizon

AOL

La loro idea iniziale era quella di vendere musica online. Troppo avveniristica, anche per la Warner Bros., che la bocciò sonoramente e senza possibilità di appello. D'altronde erano i primi anni '80, Internet come oggi lo conosciamo non era stato ancora concepito – ci vorranno gli anni '90 affinché Tim Berners-Lee dia forma al World Wide Web e inizio all'era della connettività globale – e l'idea di far scaricare musica a richiesta sfruttando un doppino telefonico deve essere suonata come qualcosa di semplicemente irrealizzabile.

L'idea, però, non venne del tutto accantonata e Bill Von Meister, assieme alla sua Control Video Corporation, decise di riproporla e adattarla al nascente mondo dei videogiochi. La CVC lancia sul mercato GameLibe per Atari2600, una cassetta che, inserita nella console, permetteva di scaricare dei giochi sfruttando la linea telefonica.

L'idea, seppur apprezzabile, non porta i risultati sperati e, prima della fine del 1985, la Control Video Corporation è costretta a chiudere i battenti. Il know-how e parte delle professionalità create, però, non andranno perse: dalle ceneri di questa società nascerà la Quantum Computer Services, oggi meglio conosciuta come America Online (solitamente abbreviato in AOL).

La seconda metà degli anni '80

Rispetto al passato, però, la strategia di sviluppo della società è completamente differente. Piuttosto che concentrarsi su un unico prodotto, la Quantum Computer Services offrirà ai propri clienti un'intera suite di servizi legati al mondo di Internet.

Nel 1985 viene così lanciato Quantum Link (abbreviato in Q-Link) che offriva ai possessori di computer Commodore 64 e Commodor 128 una serie di servizi online. L'idea funziona e viene ben presto estesa anche alle altre realtà dell'universo informatico. Nel maggio 1988 viene presentato AppleLink per computer Apple II e Macintosh; nell'agosto dello stesso anno è il turno di PC Link, software realizzato per PC compatibili con sistemi IBM.

 

Floppy disk con il software AOL per Windows

 

Rispetto a quelle realizzate dalle concorrenti, la piattaforma Internet della Quantum Computer Services offriva servizi piuttosto esclusivi: un software proprietario dotato di interfaccia grafica utente (GUI, grafic user interface) e facile da utilizzare, una suite di giochi online corredata di un sistema di messaggistica interno (vale a dire una chat) che permetteva agli utenti di lanciarsi sfide e commentare le partite in corso.

Nell'ottobre 1989, dopo l'interruzione del sodalizio con Apple, Quantum Computer Service cambierà nome in America Online, o più semplicemente AOL.

Gli anni '90, la nascita di un nuovo mondo su Internet

Per AOL il nuovo decennio si aprì con il lancio di un'ulteriore piattaforma Internet. Nel febbraio 1991 viene lanciato AOL for DOS, seguito un anno più tardi da AOL for Windows. I sistemi operativi della giovanissima software house di Bill Gates conquistavano fette di mercato sempre maggiori, tanto che AOL deciderà di non aggiornare più e ritirare dal mercato Q-Link e PC Link di lì a breve.

Oltre a sviluppare nuove piattaforme, AOL si preoccupava di migliorare quelle già esistenti e implementare servizi sempre nuovi. Tra i più apprezzati la Chat Room, un sistema di messaggistica tutto interno ad AOL che permetteva agli utenti di scambiare opinioni tra di loro sugli argomenti più disparati.

Tra un cambio di casa e l'altro – nei soli anni '90 la società cambia domicilio almeno tre volte – AOL sviluppò diversi servizi online dedicati all'amministrazione pubblica e ad enti non governativi.

 

AOL

 

Nell'ottobre 1996 si assistette ad un cambio epocale: AOL abbandonò definitivamente il sistema di tariffazione oraria per passare ad un sistema di tariffazione mensile. Dopo alcune difficoltà iniziali dovute al boom di iscrizioni, il servizio decollò definitivamente e prima dell'inizio del nuovo millennio il numero di utenti aveva superato la soglia dei 10 milioni.

Il 2000 e gli anni del cambiamento

Nel frattempo il web aveva mutato profondamente l'universo di Internet, rendendolo sempre più libero e sempre più facilmente accessibile. Anche per rispondere più prontamente a questi cambiamenti, nel gennaio 2000 AOL e Time Warner dichiararono la loro intenzione di fondersi, andando a formare la AOL Time Warner Inc.

Pur trasformandosi in uno dei più grandi gruppi media al mondo, AOL continuò a dedicare ancora molta attenzione allo sviluppo della propria piattaforma di accesso ad Internet. Nel 2004 venne rilasciata AOL 9.0 Optimized, che permetteva agli utenti di personalizzare l'esperienza di navigazione con alcuni messaggi vocali – comprese le famose notifiche nel caso in cui si fosse ricevuto un messaggio di posta elettronica. L'anno successivo AOL trasmise in diretta streaming il concerto Live 8 e lanciò AOL Safety & Security Center, una suite di sicurezza contenente diversi programmi antivirus e antispyware.

Nel 2006 venne definitivamente cassato il nome America Online a favore del più breve e convincente AOL e la divisione che si occupava dei servizi Internet venne rinominata AOL, LLC. In quello stesso anno, per tentare di fermare l'emorragia di accessi e abbonamenti, AOL decise di rendere gratuiti alcuni servizi precedentemente riservati ai soli utenti paganti. Tra questi si trovavano, ad esempio, la posta elettronica, il servizio di messaggistica istantanea (AIM, AOL instant Messaging); il canale con le notizie e quello con i video.

 

AOL

 

Mosse rivelatesi, però, tardive: nel novembre 2007 gli iscritti alla piattaforma di servizi Internet erano “appena” 10 milioni e l'azienda era tornata ai livelli di un decennio prima. AOL Time Warner si vide quindi costretta a mettere in campo misure drastiche, per ridurre spese e perdite. Vennero chiusi diversi servizi – come ad esempio AOL photo – e molti altri vennero portati lentamente a morire.

Cambio di rotta

Per tentare di dare una sterzata alla situazione, il consiglio di amministrazione decise di affidare la poltrona di CEO a Tim Armstrong, ex dirigente Google. La nuova dirigenza cambiò nuovamente strategia commerciale e finanziaria, iniziando ad acquisire società più o meno piccole per diversificare il proprio portafogli aziendale.

Nel 2010 venne acquisito TechCrunch, tra le maggiori testate web di hi-tech; nel 2011 fu il turno di about.me, piattaforma web per la creazione di siti personali; nel 2012 entrò nell'orbita AOL la piattaforma informativa Huffington Post, acquistata per la cifra-record di 350 milioni di dollari circa. Questa nuova strategia diede ben presto i suoi frutti e il quarto trimestre 2012 si chiuse in positivo per la prima volta dopo otto anni.

L'acquisto da parte di Verizon

Il 12 maggio 2015 l'operatoreTlc statunitense Verizon ha siglato un accordo per rilevare il fornitore di servizi Aol per 4,4 miliardi di dollari. L'offerta, pari a 50 dollari per azioni, include un premio del 17,4% rispetto al prezzo di chiusura del titolo Aol dell'11 maggio. Verizon si farà inoltre carico dei 300 milioni di dollari di debito di Aol, che possiede, tra le altre, testate digitali quali l'Huffington Post e TechCrunch.  

5 gennaio 2014 (aggiornato il 12 maggio 2015)

A cura di Cultur-e
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