Nata a metà degli anni '70 a Taipei, sull'isola di Taiwan, Acer è una multinazionale attiva nel campo dell'elettronica e della componentistica informatica. Definita a fine anni '90 “l'azienda tecnologica più impressionante della regione” dalla rivista The Economist, oggi è il quarto produttore mondiale di computer desktop e laptop (con il brand Acer Aspire). Inoltre, Acer produce anche tablet, smartphone, monitor, dispositivi d'archiviazione di massa e altre periferiche.
La nascita
Nel 1976 Stan Shih, Carorlyne Yeh e altri cinque ingegneri fondarono nella città taiwanese di Hsinchu la Multitech, società attiva nei settori della distribuzione di componentistica elettronica e delle consulenze per l'uso di microprocessori. A partire dai primi anni '80, la società fa il suo ingresso nel campo dell'informatica iniziando a produrre i primi modelli di computer. Inizialmente Multitech rilascia sul mercato il Microprofessor II e Microprofessor III, due computer che ricordavano molto da vicino (per non dire identici) l'Apple II, ma successivamente si decise di virare verso il nascente e promettente mercato dei computer compatibili IBM. Gli affari iniziarono a girare per il verso giusto e nel 1989 la società cambiò nome in Acer.
Gli anni '90
Sempre nel 1989 Shin tenta di dare un profilo internazionale e mondiale alla sua creatura assumendo Leonard Liu, una delle figure di spicco della dirigenza IBM, e affidandogli il ruolo di presidente del gruppo Acer e CEO della filiale statunitense della società. Liu tentò di ristrutturare l'organizzazione societaria, accentrando nella sua figura il controllo di tutte le operazioni Acer. Il suo piano, però, venne frenato dai rapidi cambiamenti del mercato informatico mondiale.
La presenza di sempre più produttori, infatti, portò ad una rapida discesa dei prezzi e dei profitti. Acer fu tra i player del mercato che più accusò questo cambiamento, con i profitti in calo dai 26,5 milioni di dollari del 1988 ai 3,6 milioni del 1990 (mentre le vendite nello stesso periodo fecero registrare un incremento dai 590 milioni a 977 milioni). Nel 1991 la società fece registrare la prima perdita operativa della sua quasi ventennale storia, con un passivo che si attestò attorno ai 25 milioni di dollari. Acer pagò pegno soprattutto sul mercato statunitense (dove si confrontava con giganti come HP, IBM e Compaq) e Shin decise di riprendere in mano la situazione.
La ristrutturazione societaria fu molto pesante: caddero molte teste e la Acer venne riorganizzata in tre unità unità operative principali. Anche l'organizzazione delle sussidiarie estere venne profondamente rivista: anziché affidarsi ad una serie di piccoli uffici diretti dalla sede centrale taiwanese, Shin preferì creare una rete di società affiliate e virtualmente autonome, come si trattasse di un franchising. Anziché creare una struttura fortemente gerarchizzata, Shin optò per la creazione di un arcipelago di società con molta liberà operativa, unite dal loro impegno a favore di un brand e di un logo.
Queste mosse permisero ai bilanci Acer di tornare immediatamente in terreno positivo: nel 1993 si registro un profitto di 75 milioni di dollari, mentre l'anno successivo le vendite salirono a 3,2 miliardi di dollari. Nel 1995 la società svelò il primo Acer Aspire della storia, mentre nel 1996 Shin annunciò una nuova riorganizzazione societaria.
Lo spin-off e l'inizio del 2000
Nel 1998 Acer venne divisa un cinque gruppi: Acer International Service Group, Acer Sertek Service Group, Acer Semiconductor Group, Acer Information Products Group e Acer Peripherals Group. La scelta non diede i risultati sperati e ad inizio del nuovo millennio la dirigenza fu costretta a mettere nuovamente mano all'organizzazione interna.
Si assistette ad una divisione tra il comparto business e il resto delle attività societarie, mentre alcuni segmenti produttivi vennero completamente alienati. Acer iniziò il nuovo millennio con un'organizzazione societaria e produttiva molto più snella ed efficiente degli anni precedenti e gli effetti si fecero immediatamente sentire.
In Europa, in maniera particolare, Acer divenne uno dei brand più conosciuti nel mercato dell'informatica di consumo. I suoi Acer Aspire (accompagnati dai driver Acer) divennero presto sinonimo di affidabilità e ottimo rapporto qualità/prezzo. Acer decise di affidare la vendita dei propri dispositivi ad una estesa rete di venditori terzi. In pochi anni i profitti crebbero in maniera esponenziale: le vendite del 2003 si attestarono a 4,9 miliardi di dollari, mentre nel 2006 la cifra era quasi triplicata (11,31 miliardi di dollari).
L'era dei laptop e la crisi
Nella seconda parte del primo decennio del nuovo secolo gli alti volumi di vendita (e di profitti) fatti registrare dal comparto laptop permisero ad Acer di affermarsi tra i leader del mercato informatico. Grazie ad alcune acquisizioni strategiche, nel 2008 la compagnia taiwanese divenne terzo produttore mondiale di computer e secondo produttore di laptop. Un tale modello economico, basato su alti volumi di vendita di prodotti a prezzo basso, espose Acer agli effetti negativi della crisi economica e finanziaria che colpì USA e Europa negli anni successivi.
Il calo di vendite costrinse la dirigenza ad una nuova ristrutturazione. Il CEO Gianfranco Lanci abbandonò Acer per diversità di vedute con gli azionisti, mentre il focus operativo venne spostato sulla produzione e vendita di ultrabook (laptop ultrasottili e leggeri) e dispositivi touch, così da aumentare il margine operativo sulle vendite.
27 novembre