Due o tre chili, non di più. Questo il peso dei moderni laptop che dal lancio del primo modello nel 1981 hanno cambiato forma e funzionalità. I computer portatili sono stati sicuramente una rivoluzione per il mondo del lavoro: hanno semplificato molte operazioni e reso possibile l'interazione tra colleghi. In oltre trent'anni i notebook hanno più volte cambiato dimensioni e design, fino all'evoluzione odierna dei tablet.
Molto simili alle macchine da scrivere, i laptop adesso hanno assunto le dimensioni ultrasottili dei tablet, seguendo una linea evolutiva che li ha portati ad aumentare le dimensioni dello schermo e a diminuire quelle del processore. Con il numero dei personal computer da ufficio in netto calo, il futuro è sicuramente nelle mani dei laptop, che continueranno a migliorarsi aumentando le funzionalità e i servizi offerti. Ecco la storia del computer portatile, dal modello Osborne I fino ai giorni nostri.
Dynabook
Una delle figure chiavi per lo sviluppo e la costruzione del primo laptop è Alan Kay, uno dei pionieri del personal computer e uno dei pensatori più influenti nel mondo informatico del XX secolo. Dopo aver appreso i rudimenti dei linguaggi di programmazione durante gli anni del dottorato presso l'Università dello Utah, Alan Kay è assunto come ricercatore all'interno del Centro Ricerca di Palo Alto della Xerox, multinazionale del mondo dei computer. Durante i suoi anni di studio sviluppa delle interfacce grafiche che porranno le basi per il suo primo grande progetto: il Dynabook, il primo prototipo di computer portatile della storia dell'informatica. Il dispositivo è pensato per i più piccoli e ha uno scopo istruttivo: insegnare ai più piccoli i rudimenti del mondo dei computer.
I primi prototipi e l'Osborne I
Le idee di Alan Kay ispirano il primo modello presentato da Xerox, il NoteTaker: il laptop ha ben 256 KB di memoria e pesa la bellezza di 22 chilogrammi. Logicamente non viene mai commercializzato e per vedere il primo computer portatile della storia è necessario aspettare il 3 aprile 1981 quando la società fondata da Adam Osborne lancia sul mercato l'Osborne I. Il gruppo di sviluppatori è guidato da Lee Felsenstein, che durante la sua carriera ha avuto l'occasione di studiare il Dynabook. Il computer portatile ha uno schermo dalle dimensioni irrisorie e aveva le classiche dimensioni di una macchina da scrivere.
Nello stesso periodo due ingegneri di Apple propongono a Steve Jobs un progetto per l'epoca rivoluzionario: un computer che monta due floppy disk e uno schermo a tubo catodico. L'idea viene rifiutata da Steve Jobs, lasciando campo libero all'Osborne I.
GRiD Compass 1101
Uno dei primi veri computer portatili è il GRiD Compass 1101, progettato da Bill Moggdridge tra il 1979 e il 1980 e lanciato sul mercato tre anni dopo. Il GRiD Compass 1101 è il primo laptop a forma di conchiglia dotato di uno schermo con una risoluzione 320X200 e 384 KB di memoria. Il prezzo, però, è molto elevato e sfiora i diecimila dollari. Per questo motivo viene utilizzato quasi esclusivamente dalle forze armate e dalla NASA, che lo impiega come equipaggiamento di supporto per gli astronauti.
Anche Apple entra nel mercato dei notebook
Dopo il successo riscontrato da modelli come il Toshiba T1100 e il Kaypro 2000, nel 1989 anche la società guidata da Steve Jobs decide di lanciare un proprio modello. Il Macintosh Portable si caratterizza per la durata della batteria e per le funzionalità offerte, ma il peso è ancora un problema. Nel 1991 ne esce una versione aggiornata, il Powerbook, che introdusse la trackball, una palla presente sotto la testiera e che aveva le funzioni del mouse.
Windows 95
Il lancio del sistema operativo Windows 95 rappresenta una rivoluzione sotto tutti i punti di vista: non solo rende più interattivo il rapporto tra l'utente e la macchina, ma permette lo sviluppo di applicazioni che arricchiscono l'utilizzo del computer portatile. Nonostante i primi problemi di adattabilità da parte dell'aziende, Windows 95 scatena una vera e propria guerra tra le società, tutte pronte a presentare modelli capaci di sfruttare al massimo le potenzialità del nuovo sistema operativo. Toshiba presenta anche il primo modello con una batteria al litio, per aumentare la durata della carica, mentre la versione successiva del sistema operativo introduce il supporto alle porte USB.
Un computer per tutti
Con il passare degli anni il prezzo dei laptop si è notevolmente abbassato ed è diventato un oggetto alla portata di tutti. Purtroppo, però, non tutte le famiglie possono permettersi l'acquisto di computer portatile, soprattutto nei paesi del terzo mondo: per questo motivo, nel 2005, è stato lanciato il progetto One Laptop Per Child (OLPC) il cui scopo è quello di produrre e vendere laptop performanti a un costo che si aggirava intorno ai cento dollari. Il progetto ha come modello di riferimento l'idea di Alan Kay di sviluppare un dispositivo adatto ai più piccoli affinché potessero apprendere le nozioni base dell'informatica.
Netbook
Molto più di semplici computer portatili, i netbook sono stati nei primi anni del nuovo secolo uno degli oggetti più in voga tra studenti e impiegati. Nel giugno del 2007 Asus annuncia l'uscita dell'Eee PC 701, un piccolo computer portatile che monta un processore Celeron e uno schermo da soli sette pollici. Con queste dimensioni ridotte il peso era minimo e possono essere facilmente riposti all'interno della borsa a tracolla e portati in giro dovunque. Con il passare degli anni e il lancio sul mercato di smartphone e tablet, i netbook hanno visto diminuire la loro fetta di mercato.
Tablet
L'evoluzione del computer portatile ha portato allo sviluppo di un dispositivo che poco ha a che fare, sotto il profilo del design, con i primi modelli lanciati sul mercato. L'iPad Pro e il Surface della Microsoft sono dei device con delle funzionalità molto simili a quelle di un computer portatile ma con un'interfaccia utente totalmente diversa.