Gli ultimi anni ci hanno abituato a conviverci. Sono entrati nella nostra quotidianità. E, magari, crediamo si tratti di una tecnologia piuttosto recente, resa possibile grazie alla continua miniaturizzazione di chip e circuiti stampati cui assistiamo da circa due decenni a questa parte. La realtà è ben altra: nonostante smartwatch, smartglass e altri wearable device siano sulla cresta dell'onda da un paio di anni e in cantiere un lustro o poco più, la storia dei dispositivi indossabili affonda le proprie radici ad inizio anni '60.
Gli albori
Tutto iniziò tra le quattro mura di un ufficio del Massachusetts Institute of Technology: due professori con il vizietto del gioco misero a punto un dispositivi indossabile – il primo della storia – per imbrogliare alla roulette. Il professore di matematica Edward Thorp, uno dei due implicati nella storia, descrisse la sua storia nella seconda edizione del suo libro Beat the dealer (“Batti il banco” in italiano) del 1961, affermando che nel 44% dei casi il dispositivo conferiva un vantaggio a chi lo indossava.
Undici anni più tardi è il turno di George, un mini-computer nascosto nel tacco delle scarpe per trarre vantaggio nel corso delle partite di blackjack inventato da Keith Taft. A differenza del dispositivo inventanto da Edward Thorp e Claude Shannon, George non ebbe grossa fortuna: venne accantonato quasi immediatamente, dopo che Taft perse 4.000 dollari in una sola serata.
Gli anni '70, particolarmente prolifici per gli studiosi di informatica e miniaturizzazione di circuiti integrati, si concludono con il lancio commerciale di Pulsar, calcolatrice/orologio da polso “per l'uomo che ha avuto tutto sinora”. Prezzo dell'edizione limitata, circa 4.000 dollari.
Anni '80, la fantascienza al potere
A livello cinematografico, gli anni '80 furono dominati dai temi fantascientifici: dagli extraterrestri ai robottoni meccanico-digitali, non c'era stagione che non presentasse almeno un titolo con al centro questi temi. Molti scienziati, poi, traggono ispirazione dalle invenzioni futuristiche presenti nei film e nelle sceneggiature e tentarono di riprodurli. In alcuni casi l'operazione è stata possibile, anche a molti anni di distanza: basti pensare ai Google Glass che ricordano molto da vicino i visori utilizzati da Arnold Schwarzenegger nel film RoboCop (uscito nel 1984).
Il penultimo decennio del XX secolo, però, è caratterizzato da due invenzioni piuttosto interessanti: nel 1981 Steve Mann, studente liceale statunitense, utilizza un computer 6502 (legato a una piastra di alluminio) per controllare un'apparecchiatura fotografica montata sulla testa. Nel 1987, invece, compaiono sul mercato i primi apparecchi acustici digitali.
La webcam indossabile
Steve Mann torna a far parlare di sé nel 1994 con un dispositivo indossabile che, per alcuni versi, anticipa l'uscita dei Google Glass di circa 20 anni. Monta una webcam su un supporto per la testa, la collega a dei dispositivi di controllo e ad un router portatile e inizia a trasmettere sul web immagini riprese in diretta con la webcam. Si tratta della Wearable Wireless Webcam, seconda webcam di sempre a fare lo streaming live su Internet (almeno stando a sentire Steve Mann)
Cavalcata trionfale
Negli ultimi 15 anni i wearable device sono stati autori di una vera e propria cavalcata trionfale. Nel 2000 arriva il primo auricolare Bluetooth; nel 2002 il Poma PC, per quanto interessante, non incontra i favori del pubblico e viene messo da parte immediatamente (secondo alcuni, però, Google ne trae ispirazione per il project glass).
Nel 2006 Apple e Nike collaborano nella realizzazione del primo activity tracker della storia, mentre l'anno successivo James Park ed Eric Friedman fondano FitBit, tra i maggiori produttori odierni di wearable e activity tracker.
Il 2012 è l'anno degli smartwatch, o quanto meno della loro prima comparsa sul mercato. Un manipolo di ingegneri realizza il primo prototipo di Pebble e cerca fondi su Kickstarter: nel giro di un mese o poco più, migliaia di finanziatori dal basso puntano la loro fiches su questa invenzione. A fronte di una richiesta iniziale di 100.000 dollari, gli inventori di Pebble raccolgono oltre 10 milioni di dollari e, per anni, detengono il record di finanziamenti sulla piattaforma di crowdfunding.
Il 2013 Google porta a compimento la prima fase del project glass arriva a compimento: Sergey Brin presenta alla stampa i Google Glass, occhiali intelligenti e connessi l web controllabili tramite comandi vocali.