Nei luna park di inizio Novecento le stanze di specchi deformanti avevano un fascino del tutto particolare. Richiamavano nell’inconscio la possibilità di moltiplicarsi senza soluzione di continuità, mettendo in discussione la fisicità circoscritta e inafferrabile del proprio corpo. Sarà per questo che a distanza di un più di un secolo la nostra società si sta trasformando nella società degli schermi multipli. È questa la conclusione a cui è giunto uno studio promosso da Google e realizzato da Ipsos e Sterling Brands.
La ricerca “The New Multi-screen World.Understanding Cross-platform Behavior” condotta negli Stati Uniti ha risposto a sei interrogativi chiave. L’obiettivo? Offrire una fotografia multidimensionale di come sta cambiando il rapporto degli utenti con i device digitali. Come sono utilizzati i media nella vita di tutti i giorni? Come le attività condotte su uno schermo impattano sulle altre? Quali sono i motivi che spingono i consumatori a utilizzare i media? In che modo gli smartphone sono utilizzati in sinergia con altri device? Perché i consumatori utilizzano schermi diversi per raggiungere i loro obiettivi? Qual è il ruolo della ricerca tra device multipli?
I risultati possono essere sintetizzati in uno slogan: Content is king, Multiscreen is queen. “ La nostra società – sostengono i ricercatori – si sta velocemente trasformando nella società degli schermi multipli. I consumatori passano la maggior parte del loro tempo utilizzando device diversi – smartphone, tablet, pc, tv – in base al contesto di fruizione nel quale si trovano”. Cosa ne deriva? Che molto spesso iniziamo un’operazione sul nostro smartphone, ad esempio la ricerca del nuovo paio di scarpe, e poi completiamo la transazione su un device con schermo più grande come il pc.
Si tratta di azioni che possono avvenire in sequenza oppure in maniera simultanea. È la tv, a detta dei dati, il media la cui fruizione coesiste con l’utilizzo di altre piattaforme. Lo studio ha rilevato che gli utenti guardano la tv in media per 4,4 ore al giorno - 43 minuti per ogni sessione, più di qualsiasi schermo - ma il 77% di quel tempo utilizzano contemporaneamente un altro dispositivo, come un tablet o uno smartphone. E proprio quest’ultimi sono diventati la spina dorsale dei nostri consumi digitali, perché il loro utilizzo ci accompagna durante l’intero arco della giornata. Il mobile, sembrano gridare da Google, è il futuro su cui investire. Non sarà un caso l’acquisto di Motorola?
08 settembre 2012