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Come cambierà il concetto di memoria con gli ologrammi e la realtà virtuale

Una startup neozelandese sta sviluppando un sistema capace di conservare le immagini delle persone sotto forma di ologrammi in modo da poterle rivedere grazie all'uso dei visori

ologrammi e realtà virtuale

Tante volte abbiamo parlato di realtà virtuale e di realtà aumentata e quasi sempre le abbiamo associate a videogiochi e al divertimento. Un esempio? Basta pensare a Pokemon Go o ai vari filtri che applichiamo alle immagini che postiamo su Facebook o Instagram. Queste applicazioni non fanno altro che utilizzare la realtà aumentata e la fotocamera dello smartphone per offrire agli utenti dei contenuti che fino a 2-3 anni fa era solamente impossibile pensare. Non a caso Apple ha introdotto sugli smartphone di ultima generazione ARKit, una piattaforma che permette alle software house di sviluppare applicazioni per la realtà aumentata. Sono molte le aziende che stanno puntando sulle due tecnologie per offrire servizi sempre nuovi e innovativi. Ma finora nessuno è mai andato oltre lo steccato dei videogiochi e delle applicazioni per il divertimento.

 

 

Una delle startup che sta cercando di utilizzare la realtà aumentata e la realtà virtuale per scopi completamente diversi dal divertimento è 8i, un'azienda nata in Nuova Zelanda nel 2014 e che grazie ai fondi ricevuti ha già aperto due uffici a Los Angeles e San Francisco. Ma cosa fa realmente 8i? L'azienda è specializzata nella cattura e nella realizzazione delle immagini volumetriche delle persone. In parole povere, la startup crea degli ologrammi in 3D delle persone da integrare all'interno di applicazioni per i visori VR o per la realtà aumentata. Lo scopo di 8i è proiettare gli ologrammi nella vita reale, come se le immagini volumetriche delle persone fossero vere. Per fare un esempio pratico, il risultato finale è simile agli sketch che Maurizio Crozza realizza per la propria trasmissione televisiva, con immagini olografiche che gli fanno da spalla.

 

 

L'obiettivo di 8i, però, è completamente differente: il sistema creato dalla startup neozelandese non è pensato per il mondo dello spettacolo, ma ha un fine ben più nobile: rendere le immagini delle persone "immortali". Il sistema creato da 8i permette di rivedere le foto dei propri bambini e di sovrapporre le immagini per avere un ricordo nitido di come erano. L'unico problema è che per il momento il sistema funziona solamente indossando un visore VR o utilizzando Holo, l'applicazione mobile sviluppata dall'azienda neozelandese.

Come funziona il sistema realizzato da 8i

 

 

Il successo ottenuto da 8i dipende in gran parte dal sistema di telecamere utilizzato per mappare ogni singola parte del corpo delle persone. L'azienda ha brevettato un particolare sistema di 41 telecamere (le stesse utilizzate in progetti molto più costosi) che riesce a ricreare perfettamente le forme delle persone e delle immagini volumetriche perfette. Non sono pochi gli utenti che hanno già sperimentato questo sistema e che ogni anno tornano dall'azienda per registrare nuovi ologrammi da aggiungere alla propria "collezione". Tutte le immagini volumetriche create possono essere visualizzate tramite l'applicazione dello smartphone, ma l'effetto migliore lo si ha con il visore VR. Gli ologrammi possono rappresentare "the next big thing" nel mondo dei video. Ma è necessario lavorare sulla tecnologia e renderla a misura d'uomo.

Come gli ologrammi cambiano la percezione della memoria

 

 

Il progetto più interessante portato avanti da 8i è insieme alla Shoah Foundation di Los Angeles. Il progetto chiamato "New Dimensions in Testimony" utilizza le storie raccolte dalla fondazione dal 1994 fino ad oggi e grazie alla realtà aumentata e a quella virtuale le trasforma testimonianze dal vero. Come? Grazie a Pichas Gutter, un sopravvissuto dell'Olocausto che racconta le atrocità subite dagli ebrei nei campi di concentramento. Pichas Gutter, però, appare sotto forma di ologramma, ma le sembianze e i movimenti sembrano quelli di una persona normale. Grazie all'ologramma le persone sembrano di stare a sentire realmente le parole di un sopravvissuto ai campi di concentramento e tutto diventa più emozionante.

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Le grandi aziende pronte a investire

Se l'azienda 8i è stata una pioniera nel campo delle immagini volumetriche applicate ai video, altre grandi società stanno iniziando a investire nel settore. Microsoft, ad esempio, sta lanciando i primi visori per la realtà mista. Mentre la realtà aumentata è a un livello più avanzato grazie soprattutto agli investimenti di Google e Apple. E non è escluso che le grandi aziende dell'hi-tech stiano già lavorando sulla realizzazione dei video utilizzando gli ologrammi. La tecnologia e le risorse di certo non mancano.

 

13 novembre 2017

A cura di Cultur-e
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