Tre nomi dovrebbero essere sufficienti a far capire chi è e l'importanza che ha avuto sul mondo dei videogame. Donkey Kong, Super Mario Bros e la Leggenda di Zelda: queste tre delle sue creature più celebrate dalla critica, apprezzate dai gamer e, soprattutto, dal maggior successo commerciale. Shigeru Miyamoto, nato a Kyoto (Giappone) il 16 novembre 1952, ha contribuito a rendere Nintendo un colosso di dimensioni internazionali.
Miyamoto approda in Nintendo nel 1977, quando l'azienda giapponese abbandona il settore dei giochi di carte per tuffarsi nel nascente mondo videoludico: tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80 Nintendo comincia a produrre videogame arcade, anche se la risposta del pubblico non è spesso quella desiderata dai vertici aziendali. Sarà Shigeru Miyamoto a cambiare definitivamente i destini societari: le sue intuizioni e i suoi personaggi permettono alla software house nipponica di sfondare prima sul mercato statunitense e poi su quello europeo, divenendo in breve tempo una delle assolute protagoniste del campo.
I primi anni in Nintendo
Come detto, Miyamoto entra in Nintendo nel 1977 dopo un colloquio sostenuto con il Presidente Hiroshi Yamauchi, allora impegnato in un'azione di profondo rinnovamento della sua azienda. I primi tempi non sono semplici: Miyamoto, con in tasca un master in Industrial Design, è addetto alla creazione dei primi giochi arcade dell'azienda nipponica ma i risultati tardano ad arrivare. A inizio anni '80 Nintendo prova a espandere il suo raggio di influenza anche in Nord America ma con scarso successo: Yamauchi ordina a Miyamoto di ideare un altro videogame per riutilizzare le unità di Radar Scope rimaste invendute.
Il giovane designer giapponese non è entusiasta del nuovo ruolo (pare abbia confidato ad alcuni amici di averlo dovuto accettare perché “non c'era nessun altro disponibile a farlo”) ma prova a mettere in pratica una vecchia idea che gli balena in testa da tempo: un “triangolo amoroso” tra uno scimpanzé gigante, un carpentiere e una principessa. Lo spunto viene dalle avventure di Braccio di Ferro, con alcuni aggiustamenti dovuti alle influenze de “La bella e la bestia” e “King Kong”. Dopo diversi mesi di lavoro Shigeru Miyamoto può presentare ai vertici aziendali un videogame avvincente e dalla grafica accattivante (se rapportato ai primi anni '80, naturalmente): Donkey Kong. Il gioco è un successo sia in Giappone sia negli Stati Uniti, tanto che, nel giro di pochi anni, Nintendo presenta sul mercato il sequel. Dei tre protagonisti inizialmente immaginati da Miyamoto, è il carpentiere d'origine italiana a ricevere i maggiori apprezzamenti da parte del pubblico: d'accordo con Nintendo, il designer giapponese decide di svilupparlo (sia dal punto di vista grafico, sia dal punto di vista “storico”) e di creare un titolo a lui dedicato. Dopo qualche mese di lavoro – e la creazione di un secondo idraulico di origine italiana, Luigi – esce in Giappone e negli Stati Uniti Mario Bros, autentico successo di critica e di vendite in Asia, Nord America ed Europa.
Gli anni del Nintendo Entertainmente System
Nella seconda metà degli anni '80 Nintendo si affaccia sul mondo delle console da gioco da casa con l'Entertainment System, che fa il suo esordio in Giappone e Nord America nel 1985. I primi titoli per la console sono ideati e realizzati proprio da Miyamoto, ormai affermatissimo designer di videogame e “punta di diamante” della software house giapponese.
Nintendo esordisce con Super Mario Bros (sequel di Mario Bros per la nuova piattaforma videoludica) e La Leggenda di Zelda, titolo realizzato ex novo per favorire la rapida diffusione del NES. In entrambi i casi, Miyamoto stravolge l'idea “classica” di viedogame: per la prima volta arrivano sul mercato dei titoli dove la storia e il gameplay hanno maggior importanza dei punteggi realizzati nel corso del gioco. I gamer sono infatti chiamati a superare quadri e livelli mettendo a dura prova le loro abilità videoludiche e la loro intelligenza: nonostante qualche diffidenza iniziale, l'intuizione di Miyamoto decreta il successo globale del Nintendo Entertainment System.
Gli anni '90, il Super Nintendo e il Nintendo 64
Dopo i successi de La Leggenda di Zelda e Super Mario Bros (e relativi sequel), Shigeru Miyamoto è il nome più importante dell'universo videoludico mondiale. Con questa fama, Miyamoto supervisiona il lavoro di sviluppo delle nuove console della casa giapponese: il Super Nintendo e il Nintendo 64. In entrambi i casi, Shigeru Miyamoto ha il compito di realizzare i videogame di lancio e i titoli di maggior richiamo. Nascono così altri capitoli della saga di Mario Bros e de La Leggenda di Zelda, oltre a decine di altri titoli che affolleranno l'immaginario di centinaia di migliaia di giovani gamers. Tra questi, però, spicca su tutti “La leggenda di Zelda: Ocarina of Time”: lanciato nel 1998, riesce a vendere ben 5 milioni di copie nel giro di sei mesi (7 milioni di copie in totale) entrando di fatto nell'Olimpo dei migliori videogame di tutti i tempi.
Il nuovo millennio, Game Cube e Wii
Nei primi anni del nuovo millennio Miyamoto dedica gran parte del suo tempo allo sviluppo delle nuove console Nintendo, supervisionando allo stesso tempo lo sviluppo dei videogame. Nascono in questi anni le console Game Cube e Nintendo Wii che, con fortune alterne, permettono alla casa nipponica di competere contro i colossi Sony (PlayStation) e Microsoft (Xbox). La Wii, in particolare, rappresenta l'ultimo grande successo commerciale della casa giapponese, capace di competere ad armi pari contro PlayStation 3 e Xbox 360: Miyamoto ne segue personalmente ogni singola fase di sviluppo e realizza alcuni dei titoli di lancio. Ancora una volta è Zelda a catturare le attenzioni di critica e pubblico: il titolo “La leggenda di Zelda: Twilight Princess” aiuta la console a sfondare sia sul mercato asiatico, sui mercati statunitensi ed europei, facendo balzare la Wii in testa alle classifiche di vendita.