Le ha provate tutte. Ogni singola strada percorribile. C'è da riconoscere che, nonostante tutte le avversità che abbia potuto incontrare sulla sua strada, Perry Chen non si è mai tirato indietro, né abbattuto. Il fondatore di Kickstarter, nonostante non abbia ancora superato i 40 anni di età, può vantare un crurriculum ricco e variegato, con esperienze di ogni genere in molti campi professionali.
Vita avventurosa
Nato nel 1976 a New York, trascorse i suoi primi anni di vita a Roosevelt Island, piccolo isolotto nel mezzo dell'East River (tra Manhattan e Queens) con il padre (insegnante di scuola primaria) e la madre (assistente sociale). Dopo aver frequentato tutti i gradi scolastici sino all'high school (equivalente del nostro liceo) nella metropoli statunitense, si trasferisce in quel di New Orleans per frequentare la Tulane University. Qui ottiene un bachelor degree (equivalente della nostra Laurea triennale) presso la Freeman School of business. Nonostante i brillanti risultati ottenuti in ambito universitario, Chen non sembra mostrare molto interesse nei confronti della finanza e del business in genere.
Tra il 2001 – anno della laurea – e il 2009 svolge una lunga serie di lavori, molto eterogenei e apparentemente slegati l'uno dall'altro: commerciante, disc jockey, cameriere, insegnante della scuola dell'infanzia e musicista elettronico. Nel 200, inoltre, fu tra i fondatori della Southfirst Gallery, galleria d'arte nel cuore di Brooklyn.
L'idea del finanziamento sociale
Fu nel corso delle sue varie esperienze da musicista che concretizzò la necessità di una piattaforma di fundraising che aiutasse a finanziare progetti artistici minori e invenzioni inusuali. Sul finire del 2001 Perry Chen e due musicisti austriaci erano alla ricerca di qualche casa discografica o qualche produttore indipendente disposti ad investire sul loro progetto musicale. Nessuno, però, sembrava interessato ad aiutarli e furono costretti a desistere.
Fu allora che Chen ebbe l'illuminazione. Sarebbe necessaria, pensò, una piattaforma web dove far incontrare la domanda (di finanziamenti) di musicisti emergenti con l'offerta (sempre di finanziamenti) di produttori intraprendenti. Immaginò un processo dove il pubblico poteva finanziare progetti ritenuti interessanti e, nel caso in cui il progetto avesse raggiunto la soglia minima stabilita, i finanziatori potevano essere ricompensati con una copia del prodotto realizzato (un CD, un film, un concerto, ecc.).
La nascita di Kickstarter
Come spesso accade, le belle idee vengono messe repentinamente da parte e chiuse in un cassetto ad accumular polvere. Il più delle volte accade che restino proprio nel cassetto, ma può anche succedere che vengano tirate fuori nel momento più adatto.
Nel 2009 Perry Chen rispolvera la sua vecchia idea e, con la collaborazione dell'esperto in comunicazione Yancey Stricker e il web designer Charles Adler fonda Kickstarter. Il funzionamento è esattamente quello pensato da Chen diversi anni addietro: una piattaforma di fundraising – di crowdfunding, per essere più precisi – dove artisti emergenti e indipendenti potessero trovare aiuto tra gli internauti per finanziare le loro opere. Nel giro di pochissimi mesi Kickstarter diventa la principale piattaforma di crowdfunding presente in Rete, finanziando decine di migliaia di progetti ed espandendo il proprio raggio d'azione. Non più musica e film indipendenti (o meglio, non solo), ma anche progetti tecnologici di grande impatto come lo smartwatch Pebble e la console Android Ouya.
Grazie a questi exploit è stato nominato nella classifica delle 100 persone più creative del 2010 (73esima posizione), tra i 12 nomi più dirompenti nel mondo del business nel 2013 da Forbes e tra le 100 personalità più influenti del 2013 per il Times.
Nuove sfide
Il 30 ottobre dello scorso anno si è aperta una nuova fase – l'ennesima – nella vita di Perry Chen. A decorrere dal 1 gennaio 2014, l'imprenditore newyorchese non ricopre più la carica di CEO della sua creatura, restando, però, a capo del Consiglio di amministrazione. Una scelta, ha affermato Chen in quella occasione, dettata dalla necessità di guardare al percorso di Kickstarter da un'altra prospettiva. “Non vedo l'ora – si leggeva nelle sue dichiarazioni a mezzo stampa – di poter dare il via a questa nuova avventura. Voglio distaccarmi un po' e assumere un punto di vista che mi permetta di guardare più lontano. Devo smettere di occuparmi dei problemi contingenti per poter analizzare la situazione con maggior lungimiranza. Inoltre – aggiunge il fondatore di Kickstarter – devo trovare un po' di tempo da dedicare ai miei progetti creativi. Dopo aver trascorso gli ultimi cinque anni della mia vita a far sì che gli altri potessero realizzarli, credo di meritarlo”.
12 maggio 2014