La sua passione per la fotografia, rispetto a dieci o anche venti anni fa, è immutata, nonostante il suo stile di vista non sia esattamente lo stesso. A dimostrarlo le oltre dieci fotocamere digitali possedute (in gran parte delle Leica, qualche compattina e una action cam, anche se la sua preferita resta la Mamiya 7II) e la voglia di continuare a girare il mondo in lungo e largo per arricchire la sua collezione fotografica. D’Altronde, è stata questa stessa passione a permettergli di diventare miliardario (il primo in assoluto a riuscirci in quel di New York nel settore dell’hi-tech) e di finire, spesso e volentieri, sulle copertine dei periodici dedicati al mondo tecnologico e della finanza statunitense. Lui è Jonathan “Jon” Oringer e nel 2003 ebbe l’idea di creare un portale dove vendere le migliaia di scatti frutto della sua grande passione per la fotografia. Nasce così Shutterstock, divenuto in poco più di un decennio la più grande banca dati fotografica al mondo.
Imprenditore seriale
Jonathan Oringer nasce a Scarsdale, un sobborgo all’estrema periferia settentrionale di New York, il 2 maggio 1974. Il piccolo Jon si appassiona quasi immediatamente al mondo dei computer e dell’informatica e già nella prima metà degli anni ’80 ha occasione di poter “mettere le mani” su alcuni personal computer. Una passione, quella per l’informatica, che viaggia di pari passo con la sua voglia di sperimentare e mettersi alla prova. Sin dagli anni dell’high school, il papà di Shutterstock tenta in tutti i modi di provare a racimolare qualche soldo inventandosi i lavori più disparati. A quindici anni, ad esempio, inizia a studiare chitarra così da poter impartire lezioni private agli altri studenti del campus. Presto, però, scopre che riparare computer non solo è più semplice che dare lezioni di chitarra, ma anche più remunerativo.
Il giovane Jonathan Oringer decide, dunque, di cambiare business e di lanciarsi a capofitto nel nascente mondo dell’informatica commerciale. Si tratta solo del primo dei tanti cambi di settore che caratterizzeranno la vita e la carriera dell’imprenditore newyorchese: prima di approdare nel “porto sicuro” di Shutterstock, Oringer fonda con scarsa fortuna altre dieci società. Quello che si definisce un imprenditore seriale, insomma.
La laurea e Shutterstock
Tra una startup e l’altra, Jon Oringer trova anche il tempo per laurearsi: prima ottiene un Bachelor of Science (equivalente della laurea triennale in materie scientifiche) in Matematica e informatica presso la Stony Brook University, mentre il Master of Science (equivalente alla laurea magistrale in materie scientifiche) in Scienze Informatiche arriva dalla Columbia University. La vasta esperienza accumulata nel campo della programmazione web (è autore, tra le altre cose, di uno dei primi ad blocker) e dell’imprenditoria, gli permettono di capire che l’universo della Rete è vicino a un cambio a suo modo epocale. Il modello commerciale delle banche dati fotografiche, infatti, non funziona: i prezzi per acquistare i diritti di pubblicazione delle foto sono troppo elevati e “mettono in fuga” i clienti. Lui stesso, nel corso delle sue “imprese imprenditoriali”, ha potuto rendersi conto di quanto fosse complicato trovare la giusta immagine al giusto prezzo.
Decide, quindi, di mettersi alla prova per l’ennesima volta. Acquista una fotocamera digitale reflex per poco meno di 1.000 dollari e passa sei mesi a scattare foto stock (immagini generiche utilizzabili nelle occasioni più disparate). Riesce a creare un database personale di oltre 100.000 scatti, di cui un terzo sono successivamente pubblicate online su un portale di sua ideazione: Shutterstock. A differenza degli altri portali analoghi, la creatura di Jonathan Oringer si basa su un modello commerciale totalmente differente: anziché acquistare i diritti per la singola foto, su Shutterstock è possibile acquistare abbonamenti o pacchetti per scaricare immagini in grandi quantità. In questo modo i costi per l’acquisto si ammortizzano e l’utente è maggiormente invogliato a iscriversi.
Siamo nella seconda metà del 2003 e il successo dell’iniziativa è immediato: nel giro di poche ore Jon Oringer è letteralmente subissato da richieste di altri fotografi desiderosi di utilizzare la piattaforma di Shutterstock per mettere in vendita i loro scatti migliori. Jonathan subodora l’affare e apre il sito alla collaborazione di fotografi indipendenti di tutto il mondo. Oggi la sua creatura conta una banca dati composta da oltre 45 milioni di immagini (dati novembre 2014) e decine di migliaia di fotografi, designer e digital artist capaci di caricare oltre 300.000 nuove immagini a settimana.