Se Apple è riuscita ad avere una seconda chance e affermarsi, negli ultimi 20 anni, come una delle aziende di maggior successo al mondo, il merito è anche e soprattutto suo. Certo, Steve Jobs è stata la mente di una rinascita per molti impossibile; lui, però, è stato "la mano". La sua idea di design ha consentito alla casa di Cupertino di creare prodotti dallo stile inconfondibile: dal primo iMac della storia, passando per iPhone, iPad e addirittura le ultime versioni di iOS.
Stiamo parlando di Jonathan (Jony) Ive, da sempre una delle figure più influenti all'interno dell'organigramma della casa di Cupertino negli ultimi 20 anni. Questo, però, fino al 27 giugno 2019, quando lo (ex) Chief Designer Officer di Apple ha deciso di mettere fine a questo capitolo della sua vita per mettersi in proprio. Secondo alcune voci, dietro l'addio di Ive ci sarebbero alcuni dissapori con Tim Cook, che avrebbe rilegato il design in secondo piano rispetto a quanto accadeva in passato con Steve Jobs. Gli interessati si sono affrettati a smentire l'ipotesi, ovviamente, ma intanto la voce è girata.
Ive nel corso degli anni ha disegnato moltissimi dispositivi della mela morsicata, tra cui iPod, iPhone e iPad, iMac e MacBook Air. Dal 1997 il designer britannico (diventato anche Sir) ha definito una nuova concezione di stile e design nel mondo dell'alta tecnologia, permettendo ad Apple di acquisire un vantaggio strategico nei confronti dei concorrenti. Lo stile pulito ed elegante – ma allo stesso tempo fascinoso e intrigante – che ha contraddistinto Apple negli ultimi 20 anni è un suo marchio di fabbrica. È sua anche la nuova veste grafica del sistema operativo per dispositivi mobili iOS, introdotta con la versione numero sette nel 2013.
Gli inizi
Jonathan Ive nasce a Chingford (sobborgo all'estrema periferia nord di Londra) il 27 febbraio 1967. Suo padre è un orefice e insegnante presso un istituto superiore della zona. Inutile dire che avrà una grandissima influenza nello sviluppo dello stile e del gusto del piccolo Jony.
Durante gli anni dell'high school – la Walton High School di Stafford – emergono chiaramente le sue doti di disegnatore. Per questo, non appena diplomato, si iscrive al corso di disegno industriale del Newcastle Polytechnic, concentrandosi in particolare sul product design. Nel 1992, dopo un breve stage formativo presso la startup Tangerine, si trasferisce in Apple, che diventerà la sua seconda casa.
Lo sbarco in Apple
Una volta a Cupertino, Jony Ive si occupa del design di diversi prodotti della mela morsicata. Fu lui a definire le linee e lo stile della seconda generazione di Newton e del MessagePad 110. La casa di Cupertino, però, vive un momento tutt'altro che felice della sua storia – èsull'orlo del fallimento – e la situazione era parecchio frustrante.
E' Jon Rubinstein a convincerlo a restare, assicurandogli che ben presto Apple tornerà ai fasti di un tempo. Da lì a qualche mese Steve Jobs è richiamato al capezzale della sua creatura, nella speranza di risollevarne le sorti. Jonathan Ive è promosso vicepresidente del design industriale ed è suo compito ripensare e ridisegnare il nuovo iMac. Le forme e i colori del nuovo computer Apple segnano l'inizio di una nuova era nel mondo dell'informatica. E, soprattutto, segnano l'inizio di un nuovo capitolo nella storia della società di Cupertino.
Lo stile lineare ed elegante che contraddistingue il nuovo iMac è fonte di ispirazione negli anni successivi, quando Apple decide di espandere i propri orizzonti in altri settori. E' sempre Ive a occuparsi della progettazione dell'iPod, iPod touch, iPhone, iPad, MacBook Pro e MacBook Air. Una serie di successi, che lo proiettano nell'Olimpo del design mondiale. E gli fanno guadagnare, naturalmente, un certo potere decisionale all'interno di Cupertino
Il post-Jobs
In seguito alla morte di Steve Jobs, Apple subisce una profonda ristrutturazione interna. Alcuni dirigenti sono defenestrati e le figure chiave del secondo regno di Jobs acquisiscono ruoli e competenze sempre maggiori. Tra questi, naturalmente, Jonathan Ive.
Il capo del design di Apple inizia a occuparsi anche dell'interfaccia grafica dei nuovi software, rivestendo un ruolo fondamentale nel processo di sviluppo di iOS 7. E anche in questo caso la sua mano è evidente: il nuovo sistema operativo Apple è contraddistinto da linee essenziali ed eleganti, molto apprezzate da tutti i fan della mela morsicata. Il 26 maggio 2015 la nomina a Chief Design Officer, posizione "di comando" dalla quale supervisiona lo stile non solo dei prodotti, ma anche delle interfacce dei software realizzati a Cupertino.
Nei mesi precedenti aveva lavorato alla progettazione dell'Apple Watch, prodotto su cui Ive avrebbe investito una grandissima mole di tempo ed energie fisiche e mentali. Secondo alcune indiscrezioni circolate nel giugno 2019, la prima serie di Apple Watch sarebbe stato l'ultimo prodotto su cui Ive avrebbe lavorato "convintamente". Da quel momento in poi, il designer britannico avrebbe abbandonato la linea del fronte, presentandosi con sempre minor frequenza a Cupertino e mandando deserte decine e decine di meeting. Fino ad arrivare alla decisione di abbandonare quella che è un po' la sua seconda casa.
Il post-Apple
Stando a quanto dichiarato, però, Jony Ive non abbandonerà del tutto Apple. Il designer ha già fondato una propria società di design chiamata LoveFrom, che collaborerà con la casa di Cupertino nel definire il design dei prossimi prodotti della mela morsicata. In un'intervista al Financial Times, Ive ha affermato che si interesserà principalmente di "tecnologia indossabile" e di "salute", oltre a dedicarsi a diverse "passioni personali".
2 luglio 2019