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La biografia di Hiroshi Ishii

Tra le autorità mondiali nel campo degli studi sull'interfaccia uomo-macchina, è l'ideatore dell'approccio "Tangible user interface"

Hiroshi Ishii

Con il suo gruppo di studio e lavoro del MIT (Massachusetts Institute of Technology) ha intenzione di portare avanti una rivoluzione non da poco: cambiare nuovamente il modo in cui l'utente interagisce con l'interfaccia dei gadget hi-tech, rendendola sempre meno digitale e sempre più “corporea” e reale. Un'interfaccia macchina-utente che si “appropria” dello spazio e degli oggetti che circondano il dispositivo stesso per rendere l'esperienza utente ancora più immersiva e tangibile. Attorno a questo obiettivo Hiroshi Ishii, professore di Media Arts e Sciences al “MIT Media LAB”, ha costruito la sua intera carriera di studioso e accademico.

 

Hiroshi Ishii

 

La vita giapponese di Hiroshi Ishii

Nato a Tokyo nel 1956, Hiroshi Ishii si trasferisce dalla capitale giapponese a Sapporo già in giovanissima età. Ed è presso l'Università di Sapporo che Ishii inizia e completa il suo percorso di studi universitari: nel 1978 ottiene il Bachelor of Engineering (equivalente alla nostra laurea triennale in ingegneria) in ingegneria elettronica; nel 1980 arriva il Master of Engineering (equivalente alla nostra laurea magistrale in ingegneria), continuando la sua specializzazione nel campo dell'elettronica, mentre il Dottorato di ricerca arriva nel 1992.

 

Hiroshi Ishii con il suo primo PDA

 

La passione di Hiroshi Ishii per l'elettronica e i gadget elettronici, d'altronde, era tutt'altro che una novità: già nel 1958 (all'età di appena due anni), il piccolo Ishii ha la possibilità di “giocare” con il suo primo PDA (personal digital assistant, “assistente personale digitale”) e da allora non smetterà più di “giocarci”.

La strada verso il tangibile

Già negli anni dell'università, Hiroshi Ishii si appassiona delle modalità di interazione tra uomo e macchina. Una passione che coltiva e sviluppa la prima metà degli anni '80 e la prima metà degli anni '90, quando dirige un gruppo di ricerca CSCW dei laboratori Human interface laboratories dello NTT Group. Qui, insieme al suo team di ricercatori e scienziati, idea TeamWorkStation e ClearBoard, due interfacce di interazione uomo-macchina ideali per l'ambiente lavorativo.

Nel frattempo, i successi ottenuti in questo campo fanno crescere la fama internazionale di Hiroshi Ishii. Nel 1986 e 1987 è ricercatore associato presso il GMD (Centro di ricerca tedesco per le scienze informatiche) di Bonn, mentre nel 1993 e 1994 è a Toronto in veste di docente associato presso la locale Università.

Tangible Media Group

Nel 1995 viene chiamato dal Massachusetts Institute of Technology a ricoprire il ruolo di docente presso il MIT Media Lab. Qui fonda il Tangible media group, gruppo di ricerca focalizzato su nuove forme di interazione tra uomo e macchina. In particolare, Hiroshi Ishii si concentra sul cosiddetto approccio “Tangible bits”: lo spazio di interazione tra l'utente e il dispositivo non deve essere limitato al solo display o schermo del dispositivo stesso, ma deve “colonizzare” l'ambiente circostante. Nasce così il concetto di Tangible user interface: l'interazione non deve passare per dei “bit dipinti” (o raffigurati che dir si voglia), ma tramite dei “bit tangibili”, reali e concreti che gli utenti possano toccare e maneggiare. L'obiettivo è quello di dare una forma materiale alle informazioni digitali.

 

Hiroshi Ishii

 

Nel 2012 la sua “visione del mondo” subisce un'ulteriore mutazione. Dai Tangible bits Hiroshi Ishii passa ai Radical Atoms: in un futuro nemmeno troppo lontano, le interfacce utente saranno tangibili (ovviamente) e composte da materiali in grado di cambiare forma e apparenza dinamicamente, diventando riconfigurabili istante dopo istante esattamente come accade con i pixel di uno schermo.

A cura di Cultur-e
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