Trenta anni compiuti lo scorso marzo; capitale personale che si aggira attorno ai 400 milioni di dollari; cofondatore e CEO di una società valutata approssimativamente 5 miliardi di dollari; far parte dell'élite tecnologica e finanziaria mondiale (la rivista tecnologica del MIT lo considera uno dei 35 personaggi sotto i 35 anni di età da tenere d'occhio, mentre per Forbes fa già parte della lista dei 40 più influenti sotto i 40 anni di età). Questa, riassunta per grandi linee, la vita di Drew Houston, fondatore e CEO di Dropbox.
Nato ad Acton, Massachusetts, il 4 marzo del 1983, il cofondatore di Dropbox trascorre un'infanzia e un'adolescenza tranquilla nei sobborghi di Boston. Dopo l'high school riesce ad entrare al MIT, dal quale uscirà con un bachelor degree (equivalente della nostra laurea triennale) in Computer Science (scienze informatiche) e Electronic Engineering (ingegneria elettronica).
Accolade
La prima esperienza imprenditoriale di Drew Houston risale a ben nove anni fa. Appena 21enne e con una carriera universitaria ancora da terminare, Houston e il suo amico Andrew Crick decidono di metter su una start-up che aiuti gli studenti a preparare il test SAT. I due sapevano ben poco di come si creasse una società e di come si amministrasse: nonostante tutto, però, decidono di mettersi ugualmente in gioco e fondano la Accolade Group (accolade è un termine utilizzato nell'ambito del test SAT e indica un risultato particolarmente brillante). Viste le premesse, è facile intuire come andò a finire: la Accolade chiuse presto i battenti e Houston tornò a fare vita da studente, ma l'esperienza accumulata in questa occasione gli tornerà utile per il futuro.
Dropbox
Drew Houston ebbe l'idea di creare una piattaforma web di cloud storage quasi casualmente. Dimenticando spesso ? troppo spesso ? la propria pennetta USB, era costretto a fare avanti e indietro tra il suo ufficio al MIT e la sua stanza nello studentato per recuperare i dati di cui aveva bisogno per lavorare. Questa scena si ripeteva molte volte nel corso della settimana e Drew perdeva decine e decine di minuti ogni giorno per recuperare la sua pendrive.
Le prime righe del codice di Dropbox vennero scritte da Houston mentre era fermo ad aspettare un autobus, subito dopo essersi accorto di aver dimenticato, per l'ennessima volta, la sua penna USB in camera. Per creare una piattaforma cloud stabile e funzionale furono necessari tre mesi di duro lavoro, ma da quel caldo pomeriggio del giugno 2007 di strada ne è stata fatta.
Oggi Dropbox conta più di 100 milioni di utenti iscritti (traguardo raggiunto lo scorso 13 novembre, stando a quanto riporta il sito web della rivista Forbes), ogni 24 ore si contano circa 1 miliardo di nuovi file salvati e i ricavi annui sfiorano quota 500 milioni.
Il discorso
Lo scorso giugno Drew Houston è stato richiamato dalla sua Alma Mater. L'anno accademico era agli sgoccioli e chi meglio di lui poteva tenere il discorso di commiato agli studenti del Massachusetts Institute of technology? In poco più di 5 minuti, il CEO di Dropbox ha ripercorso per intero la sua vita, condividendo con gli studenti che si trovava di fronte alcune delle tappe per lui più significative.
Un aneddoto, in particolare, ha catturato l'attenzione del pubblico. "Si dice che le cinque persone con cui si passa più tempo determinino ciò che siamo e ciò che diventeremo. Pensateci per un minuto: chi vorreste che facesse parte del vostro circolo dei cinque? Vi do una buona notizia: siete fortunati. Il MIT è il miglior luogo dove poter iniziare a costruirsi questo circolo".
L'impegno politico
Negli ultimi mesi il fondatore di Dropbox ha iniziato ad interessarsi pubblicamente di politica. Drew Houston, infatti, figura nella lista dei fondatori della lobby FWD.us, attivo presso il Parlamento statunitense per ottenere una lunga lista di riforme. Questo gruppo di pressione, ideato e formato da diversi pezzi grossi della Silicon Valley(tra gli altri troviamo il fondatore e CEO di Facebook, Mark Zuckerberg), mira ad ottenere una riforma della Legge sull'immigrazione negli Stati Uniti, cambi nel sistema educativo statunitense per ottenere maggiori fondi a favore delle materie scientifiche e tecnologiche e il finanziamento di ricerche scientifiche di alto valore con ingenti quantitativi di denaro pubblico.
14 novembre 2013