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L'uragano-Magalli alla conquista del Quirinale grazie alla Rete

Partito in sordina, il conduttore televisivo è diventato il candidato unico alla carica di Presidente della Repubblica. Ecco perché

Giacarlo Magalli al Quirinale

Con le dimissioni di Giorgio Napolitano i partiti sono impegnati nelle grandi manovre per l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica. Intanto la Rete – e i social network in particolare – hanno già fatto la loro scelta. E, seguendo le logiche a volte un po' “irrituali” del web, hanno puntato su un volto noto della televisione italiana: Giancarlo Magalli.

 

I risultati delle Quirinarie del Fatto Quotidiano

 

Il presentatore televisivo, rilanciato sul web nel novembre 2014 dal collettivo di videomaker “The Pills”, sta lentamente vincendo le resistenze degli ultimi scettici della Rete: nel primo turno delle “Quirinarie” indette sul web da “Il Fatto Quotidiano”, Giancarlo Magalli ha letteralmente sbaragliato la concorrenza, precedendo il giurista Stefano Rodotà.

 

 

Insurrezione sorridente

Un fenomeno cui molti hanno tentato di dare una spiegazione – come, ad esempio, il giornalista e scrittore Massimo Gramellini o il direttore del Fatto Quotidiano Antonio Padellaro – chiamando in causa le motivazioni più disparate. Lo stesso Giancarlo Magalli ha fornito la sua chiave di lettura in un lungo post su Facebook. “A tutti ho cercato di spiegare come il nostro sia soprattutto un segnale che vogliamo lanciare, con passione ed impegno, per significare a chi di dovere che è veramente ora che qualcosa cambi. Io sono stato scelto da tanti amici del Web come volto di questa insurrezione sorridente, come ho voluto chiamarla, ma avrebbero potuto scegliere molti altri volti al posto del mio e la protesta sarebbe stata egualmente efficace, perché la faccia da mettere è, sì, importante, ma quelle che contano sono le facce da togliere”.

 

Magalli in versione Napoleone

 

Insomma, una sorta di voto di protesta, per quanto virtuale: un segnale che gli internauti italiani hanno voluto lanciare all'intera classe politica del nostro Paese in vista dell'importante appuntamento del prossimo giovedì 29 gennaio.

Il Presidente di Facebook

Come accaduto per il quasi coetaneo Gianni Morandi (i due hanno tre anni di differenza), il presentatore della trasmissione “I fatti vostri” sta conoscendo un inatteso successo web-mediatico. Mentre il cantante emiliano colpisce tutti per la sua spontaneità, Giancarlo Magalli – fermo a quota 35mila fan – ha fatto breccia nei cuori degli utenti Facebook grazie a un misto di saggezza popolare e sincerità.

 

Giancarlo Magalli versione Obama

 

Nel frattempo il plotone di chi, dal web, sostiene la sua candidatura a Presidente della Repubblica cresce di giorno in giorno. La pagina Facebook “Magalli al Quirinale”, nata a cavallo tra dicembre 2014 e gennaio 2015 per sostenerlo nella sua scalata al Colle più alto di Roma, conta quasi 25mila fan ed è anche sbarcata su Twitter. Così, tra fotomontaggi, meme e hashtag, il noto volto televisivo sembra essere improvvisamente diventato uno dei candidati più seri alla carica di Presidente della Repubblica. O, almeno, sembra essere questo il volere degli internauti italiani.

I fatti vostri

E nel frattempo sul web e sui social network impazzano le battute. Molte delle quali legate alla sua carriera da presentatore televisivo. Per molti, ad esempio, Giancarlo Magalli sarà “l'unico Presidente che si fa i fatti vostri”: una facile allusione al programma che il candidato del web alla carica di Presidente alla Repubblica conduce quotidianamente su Rai 2.

 

Magalli tra i Corazzieri

 

Per molti altri Magalli è “Il rivoluzionario sorridente che non si piega”; qualcun altro, molto più semplicemente, lo definisce “Mitologico”. Insomma, il presentatore di Rai 2 è sommerso da un inatteso bagno di folla che, come abbiamo visto, non gli ha di certo fatto perdere la testa. Sarà per questa sua pacatezza che in molti, al grido di “In Magalli we trust”, affidano le proprie speranze proprio a lui.

 

 

Nel frattempo, c'è già chi lo immagina pronto a leggere il prossimo discorso di fine anno seduto nel suo ufficio nel Palazzo del Quirinale. Sarà solo il frutto di un montaggio televisivo fatto ad arte? Ai posteri l'ardua sentenza.

A cura di Cultur-e
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