Non solo per schermi dai 50 pollici in su. Anzi, preferibilmente oltre gli 80 pollici. Finora eravamo abituati a pensare che l’ultra alta definizione formasse con gli schermi da 50 pollici e oltre (c’è qualche produttore che si è avventurato nella produzione di schermi da quasi 100 pollici) un binomio inscindibile. Ma l’Ultra HD o 4K è pronta a farsi piccola, piccola per adattarsi alle dimensioni mini del display di un tablet. Ortus Technology, un’azienda giapponese da anni attiva nel settore dei display a ultra alta definizione, ha da poco presentato il prototipo di un display da 9,6 pollici capace di far impallidire la già alta risoluzione dei Retina Display. Si tratta di uno schermo LCD dall’incredibile risoluzione di 3840x2160, fatto che lo rende il più piccolo display al mondo 4K2K.
La Ortus Technology è uno dei maggiori produttori di display di piccole e medie dimensioni del Paese del Sol Levante e vede negli schermi UHD un’occasione per farsi conoscere anche al di fuori dei confini della propria nazione d’origine. E, se dovesse riuscire a produrre a livello industriale e a prezzi accettabili questi tipi di display, potrebbe riuscirci certamente. I primi modelli di prova sono stati spediti nel novembre dello scorso anno e se i test dovessero dare i risultati sperati, il via alla produzione sarebbe immediato.
Ma cosa ha di tanto speciale questo display a cristalli liquidi? Una densità per pollice mai vista sinora (e, date le limitazioni fisiche della vista umana, probabilmente mai pienamente apprezzabili). I Retina Display montati dai dispositivi mobile Apple (iPhone 5 e iPad 4 in testa) hanno una densità di 326 ppi (point per inche, punti per pollice), di poco superiore al limite visibile dall’occhio umano (circa 300 ppi). Il prototipo realizzato da Ortus Technology ha una densità di ben 456 ppi, circa il 50% in più rispetto al già eccezionale risultato fatto registrare dai display Apple. Lo schermo giapponese è stato realizzato grazie alla tecnologia HAST (Hyper Amorphus Silicon TFT), che permette di posizionare i pixel con grandissima precisione e di eliminare gli “spazi vuoti” tra un pixel e l’altro. Il display dovrebbe avere un angolo di visuale di 160° (sia in verticale che in orizzontale) e coprire per il 72% la gamma colori NTSC.
Inizialmente il prodotto di Ortus Technology dovrebbe trovare applicazione in quei campi dove è richiesta estrema precisione, come ad esempio in campo medico. Non è escluso l’utilizzo nemmeno in ambito televisivo e cinematografico come monitor esterno per videocamere broadcast 4K2K.
15 febbraio 2013