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Negli avatar e nei cyborg la chiave per raggiungere l'immortalità

Rendere l'uomo immortale è uno dei nostri sogni reconditi. In Russia stanno studiando come farlo, trapiantando cervelli umani e personalità in cyborg e avatar. È il progetto Russia 2045

I piani di sviluppo del progetto

 

L’immortalità è, sin dalla notte dei tempi, una delle massime aspirazioni della razza umana. Ma solo oggi, grazie agli sviluppi tecnologici e scientifici degli ultimi secoli, sembra davvero a un passo. Un’organizzazione scientifica russa, Russia 2045, sta investendo ingenti capitali nella realizzazione di un progetto che dovrebbe essere in grado di realizzare la singolarità, ovvero il punto in cui si sarà in grado di trapiantare personalità e volontà, ossia il nostro cervello e la nostra parte emotiva, all’interno di cyborg e avatar. Credete che serva aspettare ancora molto? Non proprio, serviranno al massimo altri 32 anni.

 

 

Il piano di Russia 2045 pare esser già ben strutturato. Grazie al sito 2045.com, concepito come un avanzato social network, si potrà iniziare a discutere della progettazione e realizzazione di quattro diverse tipologie di avatar già a partire da questo anno. Dal 2014, invece, partirà la corsa verso l’immortalità: verranno finanziati laboratori e impianti produttivi per la realizzazione dei primi avatar, ossia androidi (robot con fattezze umane) controllati telepaticamente dagli uomini grazie a speciali caschetti in grado di captare le onde cerebrali e tramutarle in comandi. La prima tipologia di avatar (definita Avatar A) farà la sua comparizione nel quinquennio 2015-2020 e, pian piano, sarà in grado di rimpiazzare gli uomini nei lavori manuali più faticosi.

Nel quinquennio successivo (2020-2025) dovrebbero essere introdotti gli Avatar B, dei cyborg nei quali trapiantare i cervelli una volta che il corpo biologico di un uomo inizia a invecchiare, deteriorarsi e inesorabilmente avvicinarsi verso la morte. Grazie a questi nuove strutture dalla forma umanoide, le menti saranno in grado di interfacciarsi sensorialmente al mondo che li circonda, esattamente come accade con i nostri corpi di carne e ossa.

Il quinquennio 2030-2035 dovrebbe invece portare alla creazione di un cervello artificiale grazie a un processo di ingegneria inversa. Entro il 2035 l’umanità dovrebbe essere in grado di trasferire la personalità all’interno degli Avatar C, androidi dotati di un cervello artificiale in grado di vivere per sempre. Proprio a questo punto, il traguardo dell’immortalità corporea sarebbe raggiunto.

Nel quinquennio 2040-2045 la nanorobotica permetterà di realizzare cyborg (Avatar D) che potranno mutare forma a seconda delle situazioni che si trovano ad affrontare, fino a diventare degli ologrammi. Entro il 2050, e qui arriviamo all’ultimo step del progetto, la neo-umanità sarà pronta alla conquista dello spazio. Raggiunta l’immortalità e diventato capace di trasformare il proprio corpo per adattarlo alle condizioni più estreme, il neo-uomo non avrà difficoltà ad affrontare viaggi intergalattici lunghi anni luce alla scoperta di nuovi mondi.

 

10 maggio 2013

A cura di Cultur-e
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