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Internet su Marte, rapporti difficili con la Rete terrestre

Secondo Elon Musk l'uomo può sbarcare su Marte nel giro di un decennio. Internet, invece, può connettere i due pianeti? Si, no, chissà?

digital divide su marte

Elon Musk l'ha promesso. Mentre Barack Obama ci spera fortemente. Ecco che la seconda parte del 2016 ha regalato non poche soddisfazioni a tutte quelle persone che sognano, un giorno o l'altro, di poter mettere piede sul suolo di Marte. Tanto che il papà di PayPal (ma anche di Tesla, Hyperloop, Solar City e, soprattutto, SpaceX) ha annunciato l'intenzione di utilizzare il know how accumulato dalla sua industria spaziale per portare l'uomo sul Pianeta Rosso nel giro di circa 10 anni.

Un obiettivo non da poco (forse leggermente meno ambizioso di quello di Musk stesso, che vorrebbe celebrare il suo funerale proprio su Marte), che ha già solleticato la fantasia di più di qualcuno, tanto che diversi utenti in Rete hanno iniziato già a chiedersi: "Mi potrò connettere a Internet una volta sbarcato?". Una domanda curiosa e bizzarra solo in apparenza. Se si volessero postare i selfie scattati nel corso di una passeggiata marziana, cosa si dovrà fare? Soprattutto, sarà possibile?

La risposta non può essere univoca. Almeno in questo caso. Prima di tutto, infatti, è necessario comprendere se sia possibile o meno portare Internet su Marte. Se pensiamo alla creazione di una nuova "Rete delle Reti" che connetta tutti gli abitanti/colonizzatori del Pianeta Rosso allora questa potrebbe essere una possibilità decisamente concreta. Discorso diverso invece se si volesse avere accesso alla Rete creata sulle ceneri di ARPAnet a partire dagli Anni '60 del Novecento. In quest'ultimo caso, si dovranno tenere in considerazione diversi fattori, tra cui velocità di connessione e velocità della luce. Il rischio è quello di restare vittima del digital divide interplanetario: come accade sulla Terra, dove le zone più periferiche e lontane dagli armadi di strada vedono ridursi la velocità connessione in maniera molto sensibile, anche l'Internet terrestre "trasportato" su Marte rischierebbe di essere lentissimo a causa di distanza, dispersione del segnale e perdita dei dati.

Internet su Marte, i progetti

 

internet su marte

 

L'idea di portare la Rete su Marte non nasce, ovviamente, in seguito ai progetti di Elon Musk. Già da anni si discute di questa possibilità e molti sono intervenuti sul tema. Il più autorevole – o comunque uno dei più autorevoli – è Vint Cerf, padre del protocollo TCP/IP e tra gli ideatori della comunicazione di Rete per come oggi la conosciamo.

Il celebre scienziato e informatico statunitense si è fatto da tempo portavoce del progetto di sviluppo del protocollo DTP (acronimo di Disruption Tolerant Protocol) un sistema di controllo dei flussi di dati che, a differenza di quelli utilizzati sulla Terra, è in grado di gestire efficacemente anche i possibili ritardi e interruzioni nella comunicazione tra i due nodi, in questo caso quello terrestre e quello extraterrestre. La soluzione sta nel "trattenere" i pacchetti dati in memoria per un lasso di tempo superiore rispetto a quello tollerato oggi dai protocolli Internet e web. In questo modo sarà possibile garantire la connessione anche se qualche pacchetto dovesse andare perso lungo il tragitto.

Il problema digital divide

 

mars rover

 

La probabile perdita di pacchetti dati nello spazio siderale non è l'unico problema che si dovrebbe affrontare nel tentativo di portare la connessione Internet terrestre su Marte. Collegato a questo, troviamo anche la questione della velocità connessione. Volendo visitare il proprio portale preferito hostato su server terrestre, quale sarà il tempo di risposta? La soluzione del problema sta tutta nella fisica.

Per quanto veloce sia il mezzo di comunicazione utilizzato per trasmettere pacchetti dati dalla Terra a Marte e viceversa, la loro velocità non potrà mai superare quella della luce (circa 300 mila chilometri al secondo). I due pianeti sono divisi da una distanza variabile tra i 56 milioni di chilometri e 401 milioni di chilometri (rispettivamente i punti di minor e maggior distanza di Marte dalla Terra, considerando i movimenti dei due pianeti lungo le proprie orbite), il che ci porta ad una distanza media di 225 milioni di chilometri. Facendo i dovuti calcoli matematici (distanza minima, massima e media diviso la velocità della luce), un singolo pacchetto dati impiegherebbe un minimo di 182 secondi per fare il viaggio di andata e altrettanti per compiere il viaggio di ritorno: il tempo di ping minimo tra il nostro pianeta e il Pianeta Rosso è, dunque, di sei minuti abbondanti. La situazione peggiora se si considera la distanza massima. I 401 milioni di chilometri sarebbero coperti in circa 1342 secondi, ovvero poco più di 22 minuti. Il tragitto di andata e ritorno di un pacchetto richiederebbe, quindi, circa tre quarti d'ora. Mediamente, infine, un pacchetto impiegherebbe circa 30 minuti per compiere il tragitto Terra-Marte andata e ritorno.

Interattività marziana, questa sconosciuta

 

space x

 

Portare Internet su Marte è comunque possibile e per farlo si stanno già studiando mezzi e protocolli. Il problema, però, è legato alla velocità della luce, che agisce da collo di bottiglia sulla velocità connessione del server terrestre con l'utente marziano. Sul Pianeta Rosso sarebbe possibile scaricare e archiviare pagine o documenti per una lettura successiva, ma il web 2.0 terrestre non sarebbe riproponibile con la stessa immediatezza a cui siamo abituati. L'interattività dei servizi online, insomma, è solo di questo mondo.

A cura di Cultur-e
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