Il futuro è nei dati e dei dati. Da qui a qualche anno la gran parte delle azioni che faremo e delle decisioni che prenderemo saranno sempre in qualche modo guidate dalle analisi di grandi moli di informazioni precedentemente raccolti, ovvero il cosiddetto data driven. Le statistiche, infatti, saranno così pervasive che anche le azioni più elementari e quotidiane ne subiranno il "fascino" e l'influenza. Dalla strada da seguire per arrivare al lavoro agli esercizi per mantenersi in forma, fino ad arrivare alle medicine da prendere per curarsi: tutte queste attività saranno basate su dati e informazioni di natura statistica.
In questo panorama, l'intelligenza artificiale non sarà la proverbiale eccezione che conferma la regola. Applicando algoritmi di machine learning sui dati ricavati "dall'esperienza", i sistemi di intelligenza artificiale saranno in grado di diventare sempre più raffinati, tanto da poter essere utilizzati anche per scelte strategiche e nella definizione di piani di sviluppo nazionali e internazionali. È facile prevedere, infatti, che nell'arco di un quinquennio l'intelligenza artificiale – e il suo "potere predittivo" – sarà sempre più utilizzata sia in ambito politico sia in ambito economico.
Gli investimenti dell'era Obama
L'intelligenza artificiale ha rappresentato per Barack Obama uno degli ultimi focus della sua amministrazione. Poche settimane prima del passaggio di consegne a Donald Trump, l'ex Presidente degli Stati Uniti d'America ha fatto realizzare alcuni studi sull'impatto che gli algoritmi di AI potranno avere negli anni a venire su alcuni settori chiave della società statunitense. Stando ai risultati delle ricerche, l'intelligenza artificiale sarà una forza decisiva nell'indirizzare piani di sviluppo riguardanti la salute, trasporti, educazione e politica in genere.
In particolare, l'Amministrazione Obama ha concentrato le proprie attenzioni – e le risorse economico-finanziarie a sua disposizione – sulla capacità che l'intelligenza artificiale avrà di influenzare scelte, decisioni e sviluppi nel campo della giustizia e del mantenimento dell'ordine pubblico.
Giustizia data driven
Uno dei due report commissionati da Obama nella seconda parte del 2016 analizza i possibili effetti dei sistemi di intelligenza artificiale sulla cosiddetta giustizia data driven. Sfruttando statistiche socio-demografiche e giurisprudenziali, nei prossimi anni i cervelloni elettronici dovrebbero essere in grado di offrire supporto alle autorità sia nell'individuazione dei colpevoli dei casi più spinosi sia nel determinare condanne e assoluzioni. L'obiettivo, si legge in uno dei due report, è di fornire analisi basate su dati e statistiche che possano essere d'aiuto ai professionisti impegnati nel settore della giustizia criminale, così che le decisioni prese a livello giuridico possano essere il più possibile prive di pregiudizi di ogni genere.
Intelligenza artificiale ed economia, rapporto in evoluzione
Il mondo dell'alta finanza è, probabilmente, quello che ha saputo sfruttare meglio le capacità degli algoritmi di intelligenza artificiale oggi a disposizione. Anche se immaginiamo che dietro le scelte che avvengono quotidianamente in ambito economico-finanziario ci siano "freddi ragionamenti" di super manager con qualche laurea e diversi master, la realtà sovente è ben altra. A decidere l'andamento del mercato azionario e valutario, infatti, sono sempre più spesso i supercomputer – e gli algoritmi di intelligenza artificiale processati dalle loro CPU – in grado di macinare gigantesche moli di dati ogni giorno.
L'AI, però, non è più prerogativa esclusiva dell'alta finanza. Un numero sempre maggiore di banche sta sviluppando dei chatbot – rivolti principalmente ai millennials e alla clientela più giovane – che puntano a rimpiazzare, quanto meno nella parte informativa del lavoro, il personale che lavora agli sportelli. Anche se la strada da compiere su questo versante è ancora molta, gli istituti bancari di tutto il mondo fanno affidamento sull'intelligenza artificiale sia per catturare una fetta di una utenti/clienti poco avvezza ad avere rapporti diretti con i professionisti del settore, sia per automatizzare alcune delle operazioni più comuni e sgravare di parte del lavoro gli operatori degli sportelli.
Dal 2017 al 2025
È nel prossimo decennio, però, che gli effetti dell'intelligenza artificiale si faranno sentire con maggior forza sul mondo dell'alta finanza e su quello politico-giudiziario. Algoritmi sempre più raffinati saranno utilizzati per supportare – o addirittura eseguire direttamente – scelte strategiche negli ambiti più delicati: sarà loro "responsabilità" decidere se investire su un fondo piuttosto che un altro e spostare capitali per miliardi di euro da una parte all'altra. Analogamente, l'intelligenza artificiale sembra essere destinata a diventare un consigliere di primissimo piano anche in ambito politico e giudiziario. La sua capacità di "leggere" e analizzare dati e statistiche (di ordine socio-economico-demografico, in questo caso), ad esempio, potrebbe tornare molto utile quando ci saranno da definire piani di sviluppo economico-finanziari (tassazione, redistribuzione del reddito, politiche a supporto delle fasce più deboli, scelte strategiche nella definizione del budget per l'istruzione pubblica e così via).
Come già detto, il futuro che ci aspetta sarà data driven e solo chi saprà sfruttare al massimo le potenzialità analitiche e decisionali degli algoritmi di intelligenza artificiale potrà dire la propria.