L'Intelligenza Artificiale si sta diffondendo rapidamente nei diversi settori e organismi sociali: offre il suo supporto all'agricoltura, alla medicina, a giustizia ed economia, e non solo. Entra addirittura nelle stanze dei bottoni, quelle riservate alla diplomazia globale, riuscendo così a influenzare le sorti della politica estera. I primi esempi si possono già osservare in Cina, dove le macchine intelligenti supportano il Ministero degli Esteri. La novità è rivelata dallo stesso Governo cinese al Washington Post e altre testate mondiali. Il prototipo usato dal Ministero è realizzato dall'Accademia Cinese delle Scienze: si tratta di uno strumento che, in base alla lettura dei Big Data, supporta il Governo nella creazione di strategie riservate alla politica estera.
Il South China Morning Post ha descritto alcuni ambiti di applicazione dell'AI nella politica cinese, definendo molto soddisfacenti i risultati raggiunti. Si tratta per il momento solo di test e piccole applicazioni ma i risultati promettono davvero bene per il futuro. L'aiuto dell'Intelligenza Artificiale in futuro potrebbe essere cruciale in altri Paesi del Mondo. Per esempio, si potrebbe sfruttare per prendere le giuste decisioni politiche, interpretare gli scenari nel modo più vantaggioso, e naturalmente appianare i livelli di stress dei diplomatici. La Cina quindi potrebbe spianare la strada alle altre Nazioni. Per capire come e in quale misura, bisogna prima capire la differenza tra Big Data e Intelligenza Artificiale.
Differenza tra Big Data e Intelligenza Artificiale
Come accennato, nella politica estera cinese l'Intelligenza Artificiale è utilizzata insieme ai Big Data accumulati dal Governo. Questi due concetti sono correlati tra loro, ma presentano differenti peculiarità.
I Big Data rappresentano dei set di informazioni complesse che vengono raggruppate e organizzate in base ad uno scopo. Questi dati sono ampiamente usati dai Governi di tutto il mondo. Per esempio, sono utilizzati per effettuare statistiche su diversi argomenti sociali: immigrazione, livello di disoccupazione, soddisfazione dell'opinione pubblica e così via.
L'Intelligenza Artificiale fa un passo avanti: è un software – spesso accompagnato da un sistema hardware - che prende decisioni e agisce in base a determinati comandi e chiavi di lettura, o in questo caso, in base ai risultati che scaturiscono dalla lettura dei Data. Per esempio, la cosiddetta AI viene impiegata durante il gioco degli scacchi o altre attività strategiche.
Partiamo quindi dalla quantità di dati a disposizione del Governo cinese.
L'uso dei Big Data nella politica estera cinese
La mole di dati a disposizione del Governo cinese è enorme: spazia dai post pubblicati sui social network, alle immagini prese dai satelliti, alle notizie di gossip pubblicate nei vari siti, alle indiscrezioni che circolano nei diversi ambienti sociali e così via. Il Governo, grazie ad alcune politiche interne, dispone di tantissime informazioni legate agli ambiti sociali, politici, economici più disparati.
Con l'aiuto dell'Intelligenza Artificiale tutte le informazioni potrebbero essere registrate, archiviate, organizzate e interpretate correttamente. Questo consentirebbe al Governo di capire il sentiment della popolazione, ma anche il livello di interesse generale da parte di politici e investitori su un dato argomento. La macchina quindi permette di avere a disposizione una chiave di lettura utile per i diversi scenari, e in base a questa suggerirebbe ai politici le mosse strategiche da adottare.
I vantaggi dell'Intelligenza Artificiale nella Politica estera cinese
A febbraio 2019 si è tenuta una conferenza sull'uso dei Big Data da parte dell'AI presso l'Università di Business Internazionale e Studi Economici di Pechino. Durante l'incontro sono intervenuti diversi esperti, che hanno discusso dei vantaggi dell'Intelligenza Artificiale sulla politica economica. Gli speaker hanno elogiato la capacità delle macchine di analizzare una mole enorme di dati scientifici in modo oggettivo e produttivo. Secondo gli studiosi, una lettura tanto oggettiva e asettica non potrebbe essere eseguita da una persona, a causa dell'interferenza di sostanze chimiche presenti nel corpo umano. Per esempio, diversi studi hanno dimostrato che gli ormoni e il glucosio influenzano l'interpretazione dei dati, così come le emozioni come paura e rabbia, inesistenti nei robot. Liu Yu, ricercatrice presso dell'Accademia cinese delle scienze di Pechino è coinvolta nello sviluppo di un gioco simulatore di guerra dove viene coinvolta l'Intelligenza Artificiale. I ricercatori hanno rilevato che l'AI riesce a trovare la strategia giusta per vincere in un tempo minore rispetto ad un uomo.
In Cina si stanno già impiegando dei meccanismi che simulano il quadro geopolitico e aiutano diplomatici e politici a prepararsi al meglio per le missioni diplomatiche all'estero. Questi strumenti mostrano i diversi scenari che possono scaturire in seguito ad una particolare decisione o dopo aver investito su uno specifico obiettivo. La lettura degli effetti è possibile grazie ai Big Data conservati dal governo, che vengono letti e interpretati da software all'avanguardia.
Il Ministero degli Esteri cinese ha confermato al South China Morning Post l'esistenza di un piano per sfruttare l'Intelligenza Artificiale per affrontare questioni diplomatiche. "La tecnologia, insieme all'Intelligenza Artificiale e i Big Data, stanno influenzando il modo in cui le persone vivono e lavorano. Le applicazioni dell'AI coinvolgono diversi settori. E la politica cinese si adatterà a questa tendenza, esplorando l'uso dell'Intelligenza Artificiale per migliorare i risultati della politica".
Gli Stati Uniti non stanno a guardare
L'avanzata delle nuove tecnologie non ha lasciato indifferenti gli Stati Uniti, che impiegano macchine all'avanguardia per la lettura dei dati e diverse attività governative. Tuttavia, gli USA non si sono mai sbilanciati sull'Intelligenza Artificiale, non ne hanno menzionato l'utilizzo fino a questo momento.
Il Governo a Stelle e Strisce però utilizza già diversi strumenti all'avanguardia in campo politico e diplomatico. Ciò è stato è stato confermato dal Dipartimento di Stati USA. Dal 2017 ad oggi i diplomatici americani hanno aumentato il numero e qualità di tecnologie per stabilire strategie e prendere decisioni, in particolar modo sono usate per sostenere alcune posizioni e analizzare i rischi, in particolar modo quelli legati al terrorismo. Il Governo non ha rilasciati troppi dettagli sull'argomento, contrariamente a ciò che sta avvenendo in Cina.
I limiti dell'Intelligenza Artificiale
Naturalmente, non è tutto oro ciò che luccica: l'Intelligenza Artificiale presenta anche dei limiti. Per esempio, funziona solo con una quantità enorme di dati che in tanti Paesi del Mondo, così come a livello regionale e locale, non sono disponibili. Inoltre, per far funzionare tali macchine occorre stabilire precedentemente gli obiettivi da raggiungere. Questi spesso sono poco chiari o vengono modificati nel corso di una trattativa politica. Quindi l'AI non si può applicare in modo indifferenziato a tutti i contesti politici, occorre valutare ogni singolo campo di azione. Naturalmente, così come sostenuto dal Governo cinese, l'Intelligenza Artificiale non avrà mai l'ultima parola sulle decisioni politiche ma sarà sempre e solo un supporto per l'uomo.
25 marzo 2019