Alla fine la contromossa è arrivata. Nella lunghissima partita a scacchi tra Facebook e Twitter, giocata praticamente su ogni possibile terreno, il confronto si sposta sul fronte video. In particolare, la certosina lotta tra i due giganti del web partecipativo si concentra su applicazioni per smartphone e tablet in grado di realizzare brevi filmati da postare sul proprio profilo social. Ma procediamo con ordine e scopriamo cosa è successo in questo ultimo periodo.
Instagram e Vine, risposte alternative
Pochi mesi dopo l'acquisizione di Instagram da parte di Mark Zuckerberg, i vertici di Twitter hanno deciso di interrompere la loro “storia d'amore” con l'app socialfotografica mettendosi in proprio. Dallo scorso dicembre è così possibile scattare foto e modificarle con 9 filtri senza dover uscire dalle app Twitter per iOS e Android (da questo mese la stessa funzionalità è disponibile su Windows Phone). Per non perdere lo slancio, a gennaio Dick Costolo, CEO di Twitter, ha annunciato il lancio di Vine, app per realizzare brevissimi filmati - massimo 6 secondi - e postarli poi su Twitter.
La risposta di Facebook e Instagram si è fatta attendere, ma pare tutt'altro che deludente. Da oggi con Instagram sarà possibile registrare video con una durata massima di 15 secondi e poi condividerli sui social network. Esattamente come accade per gli scatti fotografici, anche ai video saranno applicabili filtri per modificare a piacimento il corto(cortissimo)metraggio.
Il confronto
La differenza tra i due servizi di video sharing, comunque, non si ferma solamente alla lunghezza del filmato. Basta fare un piccolo confronto per capire che sono tanti i piccoli particolari che distinguono i video di Instagram da quelli di Vine.
Come detto, assieme alla nuova funzionalità, il team di sviluppo di Instagram ha rilasciato 11 nuovi filtri creati appositamente per essere applicati ai video: esattamente come accade per le foto, si potrà editare il video subito dopo averlo girato, applicando i filtri mentre riproduciamo il filmato stesso. In questo modo, sarà possibile confrontare varie versioni del video in diretta, senza dover perdere troppo tempo. Funzione, questa, al momento non disponibile su Vine. Così come non è disponibile lo stabilizzatore digitale di immagini, molto utile nel caso in cui si effettuino delle riprese in condizioni di scarsa luminosità.
Per i “drogati da social network” è tutt'altro che trascurabile la possibilità di condividere il video appena realizzato con Instagram su Twitter, Tumblr, Flickr e Foursquare - oltre che Facebook e Instagram, naturalmente -, mentre Vine limita la condivisione a Facebook e Twitter. Vine, da parte sua, permette di ripetere in loop (ovvero di continuo) il video, opzione non disponibile invece in Instagram.
Da ciò appare chiaro che il lancio di questa nuova funzionalità ha un solo obiettivo: rallentare la crescita di Vine e riportare a casa qualche “pecorella smarrita”. Il prodotto realizzato dal team di sviluppo di Instagram sembra essere fatto apposta per attirare la curiosità dei geek videomaker, ovvero di quelle persone con il pallino dell'hi-tech e che non perdono occasione di documentare visivamente la loro giornata.
Mele e arance
Per qualcuno, però, il confronto non s'ha da fare. Semplicemente perché Vine e Instagram sono due prodotti incommensurabili. Come prendere una mela e un'arancia e voler a tutti i costi decidere quale delle due sia la migliore. Semplicemente impossibile, perché parliamo di due frutti estremamente differenti, che poco o nulla hanno a che fare l'uno con l'altro. Questa, almeno, è l'opinione di Adam Goldberg, videomaker digitale tra i più apprezzati dalla comunità di Vine. “Sono due tecnologie completamente differenti. L'estetica che si ottiene con Vine non si può ottenere con la tipologia di video che si girano con Instagram”.
Reazioni contrastanti
Dagli Stati Uniti giungono però reazioni fortemente contrastanti. Per The Next Web Instavid (così viene ribattezzata la nuova funzione dal giornalista a stelle e strisce) è ben realizzata e dà a Instagram quel quid in più, soprattutto sotto il punto di vista pubblicitario. Meno entusiasti, invece, i redattori di readwrite e Buzzfeed. Per il primo, Instagram potrebbe ben presto scoprire di soffrire di sdoppiamento della personalità e di aver rovinato la miglior applicazione sinora mai realizzata (almeno per chi ama condividere ogni attimo della sua vita con gli amici). Il secondo, invece, è molto più tranchant: Facebook ha raschiato il fondo del pozzo e si riduce a copiare le idee degli altri. Perché semplicemente non può (o non sa) perdere. Una sorta di bimbo viziato, insomma, che ottiene quello che vuole sempre e comunque.
Pubblicitari
C'è chi, però, sostiene che la scelta del duo Facebook-Instagram di lanciare questa nuova funzionalità sia stata una mossa azzeccatissima. Quanto meno a livello commerciale. Un video di 15 secondi è l'ideale per tutti quei pubblicitari che vogliono promuovere dei nuovi prodotti sul web senza “ammorbare” la loro audience. Quei nove secondi in più, che per molti potrebbero servire solo ad affermare la superiorità sull'avversario nella gara a chi “ce l'ha più lungo” (il video, naturalmente), sono invece un vero e proprio colpo di genio e potrebbero permettere a Facebook di entrare in guerra non solo con Vine (e Twitter), ma anche con YouTube.
Il terreno di scontro, in questo caso, sarebbe quello degli spot pubblicitari per il web. Un settore nel quale Facebook conta di entrare al più presto, visti i guadagni fatti registrare da YouTube nell'ultimo semestre (350 milioni di dollari) e le previsioni di crescita nei prossimi 12 mesi (+13,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno). Come si suol dire, piatto ricco mi ci ficco.
22 giugno 2013