Un milione e 200 mila. A tanto ammonta il numero di persone che ogni anno perdono la vita a causa di un incidente stradale. Un numero elevatissimo di morti, molti di più di quelli provocati da malattie endemiche come malaria e AIDS, e che continua a crescere in maniera esponenziale. A pagarne le conseguenze maggiori soprattutto i Paesi del Terzo Mondo, dove le condizioni delle arterie viarie è realmente deficitaria.
Dazio pesante
Queste alcune delle cifre che emergono da un report commissionato dal Pulitzer Center, uno dei maggiori centri di ricerca e investigazione giornalistica al mondo. “I morti sulle strade sono un dazio pesantissimo – si legge nel report – pagato soprattutto dai Paesi emergenti. Ben il 90% degli incidenti stradali occorre sulla loro rete viaria, mentre sulle loro strade transita solamente il 50% del traffico mondiale. Un dazio altissimo per tutti i Paesi in via di sviluppo”.
Gli incidenti, inoltre, sono causa di ulteriore impoverimento. “Ogni anno – ammette Jose Luis Irigoyen, esperto in sicurezza stradale della Banca Mondiale – gli incidenti stradali possono avere un'incidenza del sul Prodotto Interno Lordo che varia tra lo 1% e 3%. Questo è vero soprattutto nei Paesi a basso e medio reddito, dove i continui incidenti stradali costano ogni anno diversi miliardi di dollari. Fondi sottratti a politiche di sviluppo”.
Strade Killer
Il Pulitzer Center ha così lanciato il progetto Roads kill, le strade uccidono, per sensibilizzare la comunità internazionale su questo grave problema. Potendo contare su un gran numero di giornalisti e reporter intorno al mondo, l'organizzazione giornalistica ha realizzato una mappa interattiva con report e notizie da tutto il mondo.
La mappa, completamente navigabile, dà informazioni sul numero di morti per incidenti ogni 100 mila abitanti, le cause maggiori di queste morti e le possibili iniziative da intraprendere per far calare il numero. Il Paese che fa registrare i dati peggiori è la Repubblica Dominicana, con 41.7 morti ogni 100mila abitanti e oltre 4mila incidenti nell'arco di un solo anno. A fare da contraltare la Svezia. Il Paese scandinavo, con i suoi 3 morti in incidenti stradali ogni 100mila abitanti, dimostra che con adeguate politiche di prevenzione e sensibilizzazione anche gli incidenti stradali possono diventare un problema di secondo piano.
L'Italia, infine, è tra i peggiori dei Paesi dell'Area Euro. Il nostro Paese fa registrare 7.2 morti ogni 100mila abitanti, una performance battuta solamente dal Portogallo. Che fossimo un po' indisciplinati al volante era cosa risaputa, ma visti questi dati cresce la necessità di intervenire il prima possibile.
17 agosto 2013