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Il significato delle sigle e degli acronimi più comuni che si incontrano online nelle chat, sui social network e nelle e-mail

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Quando si naviga su Internet o si scambiano messaggi con altri utenti del web è facile imbattersi in acronimi: scopriamo il significato di quelli più usati

Smm, acronimo di Social media management Shutterstock

Internet semplifica la vita delle persone, perché permette loro di fare ricerche, ottenere notizie e informazioni, approfondire temi di loro interesse, accedere a un’indicazione stradale precisa, tradurre lingue straniere e tanto altro ancora. È anche un mondo complesso, composto di tanti elementi a cui lavorano professionisti estremamente diversi e altamente qualificati.

Agli utenti del web può capitare di imbattersi in acronimi che, pur essendo frequentemente utilizzati, non riescono a comprendere immediatamente: cosa significano api, lol, wfk, rotfl, fyi, tldr, dm, fb, li e tante altre sigle? Li incontriamo nelle e-mail di lavoro e in quelle confidenziali, tra le chat con gli amici, all’interno di messaggi e nelle linee guide per l’utilizzo di alcuni software. 

Acronimi: quelli che riguardano i social network

Inviare messaggi su internet

Shutterstock

SM, social media. Ce ne sono tanti a cui si può accedere e spesso, per velocizzare le comunicazioni, vengono citati con i loro acronimi. 

I giovani usano spesso sigle per indicare le piattaforme che utilizzano, per invitare amici e conoscenti a registrarsi o a vedere l’ultimo post che hanno pubblicato

FB sta per Facebook, il social network più famoso, lanciato sul web nel 2004, proprietà di Meta e ancora oggi tra i più utilizzati dagli utenti del web. Consente di condividere aggiornamenti, prendere parte a dei gruppi, visualizzare immagini, video e altri contenuti multimediali. È ricco di funzionalità che vengono costantemente implementate. È utilizzato anche in ambito aziendale. Piccole e grandi imprese sfruttano la piattaforma per promuoversi e raggiungere obiettivi di business.

IG significa Instagram. Anche questo social network è di proprietà di Meta ed è estremamente famoso. Vi si possono condividere fotografie, video, Reels e storie che rimangono visibili per sole 24 ore. Si può conversare con gli altri iscritti attraverso messaggi privati o commentare e reagire ai loro contenuti.

LI è l’acronimo di LinkedIn, il social media per professionisti, utilizzato per costruire reti sociali nel mondo del lavoro. È la piattaforma ideale per cercare approfondimenti, dare vita a nuove collaborazioni e cogliere opportunità lavorative.

TW sta per Twitter, social media e piattaforma di microblogging acquistata da Elon Musk che ha una lunga storia alle spalle. Vi si possono trovare notizie e informazioni. Ogni post può contenere, per il momento, un massimo di 280 caratteri, ma vengono apportate continue modifiche per rendere l’esperienza degli iscritti sempre più soddisfacente. RT significa Retweet

Acronimi e digital marketing

KPI acronimo

Shutterstock

I professionisti del digital marketing si trovano ogni giorno di fronte agli acronimi, che vengono utilizzati per ottimizzare i tempi e per trasmettere velocemente messaggi e concetti.

Tra quelli più utilizzati ci sono B2B, Business to Business, che indica attività che offrono servizi ad altre attività, e B2C, Business to Consumer, aziende che si rivolgono direttamente ai consumatori.

Acronimo quotidianamente usato nel digital marketing è CTA, call to action, la chiamata all’azione per gli utenti del web e per i consumatori. Con una CTA si indica chiaramente a chi visualizza il messaggio promozionale cosa fare.

KPI sta per Key Performance Indicator, gli indicatori che danno una misura delle performance e dei risultati raggiunti con le proprie attività. UX significa User Experience, in italiano l’esperienza utente o la facilità di utilizzo e la soddisfazione del visitatore nell’interazione con una piattaforma.

Molto diffuso l’acronimo WOM, Word of Mouth, passaparola, che può far riferimento sia a consumatori e utenti che parlano positivamente dei servizi e dei prodotti di un’azienda, sia a delle strategie di marketing.

Acronimi nei messaggi

Chat informali,
  gli acronimi

Shutterstock

Nei messaggi, soprattutto quelli scambiati tra giovani e giovanissimi, appaiono tantissimi acronimi e alcuni fanno riferimento ad espressioni colorite. È il caso di wfk, che sta per ‘who fucking knows’ e che, in base al contesto in cui viene utilizzato, può significare “chi lo sa?”. È un gergo utilizzato soprattutto dalla generazione Z nelle chat informali e amichevoli.

A molti sarà capitato di imbattersi nell’acronimo lol, 'laugh out loud’, che viene digitato quando un’affermazione provoca una risata rumorosa o quando un contenuto risulta particolarmente divertente. Rotfl, acronimo di 'rolling on the floor laughing', rotolarsi per terra dalle risate, ha la stessa funzione di lol.

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Lol e Rotfl vengono esclusivamente utilizzati in contesti giocosi e in discorsi informali

Nelle e-mail di lavoro si può trovare l’acronimo fyi, che significa ‘for your information’, per tua informazione in italiano. Si inserisce soprattutto in ambito professionale, quando si dà il via o si prende parte ad uno scambio di email importante e corposo.

Tldr è l'acronimo di ‘too long, didn't read’, e si può ricevere dopo aver inviato un messaggio, un post o un contenuto molto lungo, impossibile da leggere in poco tempo. In italiano si può tradurre con ‘troppo lungo, non l'ho letto’.

Altri acronimi

social media manager,
  sigla

Shutterstock

Elencare tutti gli acronimi che si possono incontrare sul web è impossibile. Tra i più frequenti vi è API, Application Programming Interface, che indica un insieme di procedure che servono per risolvere un problema di comunicazione tra diversi dispositivi, tra diversi programmi o tra diversi componenti. 

DM è la sigla di Direct Message, messaggio diretto, e indica una conversazione privata tra due utenti iscritti ad un social network. TOS sta Terms of Service e si riferisce alle condizioni di uso di un servizio. Infine, estremamente diffuso, è SMM, social media marketing o social media manager.

A cura di Cultur-e
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