Il nuovo corso Yahoo! voluto dal CEO Marissa Mayer è improntata all'acquisizione di nuove società e start-up che possano, in qualche modo, estendere gli strumenti e i servizi che il portale web mette a disposizione dei propri utenti. Si inserisce in quest'ottica, ad esempio, l'acquisizione della piattaforma di microblogging Tumblr, portata a termine lo scorso giugno. Oltre al nuovo logo, il rilancio di Yahoo! (che già ad agosto aveva comunque dato importanti segnali di ripresa) passa anche per Flickr, il servizio di condivisione foto recentemente rinnovato e migliorato.
Facce nuove
L'operazione rilancio-Flickr, però, non deve essere considerata come una mera operazione di facciata, una semplice “rinfrescata” alla grafica e alla visualizzazione delle foto già caricate. Né si limita all'ampliamento dello spazio di archiviazione a disposizione degli utenti iscritti ad 1 terabyte. La ristrutturazione cui Yahoo! ha sottoposto e sta sottoponendo il servizio di condivisione fotografica – una sorta di YouTube per fotografie – è molto più profonda e radicale. Alla fine, gli utenti avranno tra le mani un Flickr molto più potente e più ricco di funzioni. E l'acquisizione della start-up IQ Engines è la chiara dimostrazione del percorso intrapreso per migliorare Flickr.
Grazie a questa giovane software house, gli utenti potranno usufruire di un avanzato sistema di riconoscimento facciale e ambientale che li aiuterà a catalogare in maniera più veloce ed efficacie i loro scatti.
IQ Engines
Per capire i motivi che hanno portato Yahoo! ad acquisire questa start-up inglobandone i dipendenti all'interno del team di sviluppo di Flickr, basterà ripercorrere alcune delle tappe della storia di IQ Engines. La società rilevata recentemente dal gigante guidato da Marissa Mayer nasce nel 2010 con l'obiettivo di creare un'API che permettesse di scansionare delle immagini o delle foto e di categorizzarla al volo a seconda degli oggetti in essa presenti (volto, automobile, denaro, spiaggia, ecc.). In questo modo, gli utenti avrebbero potuto effettuare ricerche visuali molto precise nel giro di pochi secondi. Questa idea fruttò al team di sviluppo di IQ Engines finanziamenti per 1 milione di dollari. Grazie a questo capitale iniziale, IQ Engines fu in grado di realizzare due diverse API che riscossero molto successo in un lasso di tempo molto limitato.
SmartCam e SmartAlbum
Il primo prodotto uscito dai laboratori di ricerca di IQ Engines fu SmartCam. Questa API permetteva di scansionare prodotti, loghi e altri particolari grazie al sensore fotografico dello smartphone ed era rivolta principalmente a rivenditori (di qualsiasi dimensione) che volevano creare un nuovo livello di interazione tra i loro clienti e la merce esposta sugli scaffali.
Poco tempo dopo fu il momento di SmartAlbum. Realizzata a partire dalle stesse basi concettuali, questa seconda API permetteva di categorizzare le immagini presenti in una cartella o in un album fotografico online in base agli elementi contenuti nelle immagini stesse. SamrtAlbum era in grado di distinguere tra le foto contenenti volti – e quindi persone – dalle foto panoramiche; poteva dividere le foto a seconda dello sfondo e del colore predominante e così via.
Grazie alla loro duttilità, queste tecnologie sono state adottate da giganti del commercio al dettaglio come Tesco, BestBuy e old Navy.
Entusiasmo e futuro
L'annuncio dell'acquisizione è stato dato direttamente da IQ Engines – e solo successivamente confermato da Yahoo! tramite fonti interne. Inutile dire che la piccola start-up ha contenuto a fatica l'entusiasmo per la conclusione dell'accordo. “Il nostro sogno è stato sempre quello di trasformare il modo in cui la gente cerca e organizza le proprie collezioni fotografiche, aiutando a gestirle in maniera intelligente. Siamo eccitati dall'opportunità di portare tutto ciò ad un livello più grande, collaborando con uno dei servizi fotografici più utilizzati in tutto il mondo”.
Ora, però, li attende la sfida professionale più dura che abbiano mai affrontato. Molto probabilmente Marissa Mayer seguiva con molta attenzione lo sviluppo di Glow, l'app fotografica di IQ Engines capace di organizzare le foto presenti sullo smartphone in categorie basate su tag generati automaticamente. Senza che fosse necessaria l'interazione con l'utente, l'app era in grado di catalogare le immagini in base al luogo in cui erano state scattate, in base al soggetto raffigurato o alla tipologia di panorama presente.
Probabile che ora gli venga chiesto di replicare questo piccolo miracolo organizzativo su scala più ampia, adattando lo stesso meccanismo su scala più ampia. Il punto di partenza potrebbe essere l'app ufficiale di Flickr, ma il lavoro da fare sarà comunque parecchio.
5 novembre 2013