C'era un tempo in cui la musica la si ascoltava solamente alla radio o acquistando il CD del proprio artista preferito. Sembra passata un'era geologica, ma in realtà stiamo parlando di venti anni fa. Era il periodo in cui i CD raggiungevano il record di vendite e Britney Spears faceva ballare milioni di giovani con le sue canzoni. Quel mondo è oramai finito e ha lasciato spazio alla musica in streaming, all'ascolto privato della musica tramite lo smartphone. Servizi come Spotify, Apple Music, Deezer, Pandora, Amazon Muisc Unlimited hanno completamente rivoluzionato il mercato della musica e risollevato le sorti dell'intero settore. Dopo il picco raggiunto nel 1998, il mercato della musica è andato via via calando, fino a toccare il minimo storico nel 2015. Se dopo anni complicati il settore è tornato agli stessi livelli del 2008 il merito è solamente dei servizi di musica in streaming, che in pochi hanno visto il numero di abbonati triplicare: se nel 2015 erano poco meno di 11 milioni a fine 2017 superavano i 35 milioni. Il successo di Spotify ha convinto tutte le principali aziende del mondo dell'hi-tech a investire nel settore: a partire da Apple, Amazon e Google.
La crescita impetuosa dei servizi di musica in streaming è andata di pari passo con il crollo del mercato dei download (iTunes) e dell'acquisto di CD e vinili. Se per il mercato dei CD non si tratta certo di una novità (oramai è in calo da diversi anni) per il settore dei download musicali l'arrivo di Spotify è stato un vero e proprio dramma, tanto da obbligare Apple a lanciare Apple Music per tamponare l'emorragia di iTunes. Dai dati diffusi dalla RIIA (Recording Industry Association of America) nel 2017 i download hanno fatto segnare numeri inferiori anche ai CD e ai vinili: i primi valgono 1,3 miliardi di dollari, mentre il mercato dei CD e vinili ammonta a 1,5 miliardi di dollari.
Come sta cambiando il mercato della musica
I servizi di musica in streaming sono un fenomeno piuttosto recente, ma nei prossimi anni servizi come Spotify e Apple Music cambieranno nuovamente faccia. Sul mercato si sta affacciando un nuovo tipo di servizio chiamato "limited tier paid subscription" e si basa sullo stesso sistema di Spotify, ma a prezzi inferiori. Gli utenti possono accedere allo sterminato database dei servizi di musica in streaming, ma con alcune limitazioni. Ad esempio, negli Stati Uniti sta crescendo enormemente un servizio che permette di ascoltare la musica in streaming sull'Amazon Echo, l'assistente domestico dell'azienda di Seattle. Nel 2017 questa nicchia di mercato ha raggiunto un valore pari a 592 milioni di dollari, con una crescita del 125% in un solo anno.
Diminuisce la pirateria
Uno dei successi principali dei servizi in streaming è stato quello di dare un duro colpo alla pirateria. Che bisogno c'è di acquistare un CD pirata quando è possibile ascoltare gratuitamente i propri artisti preferiti su Spotify o su qualsiasi altro servizio di musica in streaming? Se non si vogliono spendere dei soldi per l'abbonamento mensile o annuale, si devono solamente ascoltare 30 secondi di pubblicità ogni 30 minuti di musica. La qualità offerta da Apple Music, Amazon Music Unlimited, Spotify, Google Play Music ha convinto molti utenti a sottoscrivere un abbonamento mensile: nel solo 2017 gli abbonamenti sono cresciuti del 55%, mentre i ricavi pubblicitari del 35%. Tutti dati che segnalano che il mercato è in ottima salute e che nei prossimi anni continuerà a crescere. Se dopo anni difficili, nel 2017 si è tornati agli stessi livelli del 2008 con ricavi che superano gli otto miliardi di dollari, il merito è tutto dei servizi di musica in streaming,
23 marzo 2018