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Il futuro dell'abbigliamento passa dai sensori: ecco gli smart clothes

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I dispositivi indossabili così come li conosciamo oggi sono destinati a scomparire per essere assorbiti dagli abiti. Arriva l'era degli smart clothes

Smart clothes, gli abiti del futuro saranno pieni di sensori

Nel giro di qualche anno i dispositivi indossabili saranno destinati a scomparire. E non perché un'improvvisa crisi economica o tecnologica li spazzi via, ma perché saranno "assorbiti" dagli abiti che indossiamo quotidianamente. Giacche, giubbotti, maglie della salute e calzini sono destinati a diventare sempre più smart e inglobare tutti quei sensori che oggi, invece, trovano spazio nei fitness tracker, sportwatch e smartwatch.

Se la tendenza attuale, infatti, è quella di focalizzare tutta l'attenzione del mondo wearable sul polso, il futuro sarà completamente diverso. Sensori sempre più piccoli e flessibili saranno implementati direttamente nel tessuto, rendendo i dispositivi indossabili più precisi, funzionali e versatili di quanto lo siano già oggi. Un futuro che è molto più prossimo di quanto si possa credere: già diverse startup hanno iniziato a investire sugli smart clothes e alcuni modelli (maglie della salute o maglie tecniche e calzini) sono già approdati sul mercato. Ma, come detto, non è che un primo assaggio di quello che ci riserverà il futuro dei wearable.

Invisibili all'occhio

 

abiti intelligenti

 

Non che ci sia qualcosa di cui vergognarsi, ben inteso. Ma in molti credono che i wearable, e i fitness tracker in particolare, siano sin troppo visibili. Non è un caso, ad esempio, che molte startup stanno scommettendo e investendo nella trasformazione dei dispositivi indossabili in gioielli e monili di bigiotteria. Si tratta, però, solo di un passaggio intermedio. I sensori che oggi compongono la "base tecnologica" dei wearable e dei fitness tracker sono destinati a essere inglobati direttamente nel tessuto, diventando così parte integrante dell'abito o del capo di abbigliamento che si indossa.

Wearable più vicini alle necessità degli utenti

Una tendenza dettata non solo dalla necessità di far "scomparire" i braccialetti fitness e le altre tipologie di wearable, ma anche per fornire servizi più avanzati agli utenti. Un sensore "cucito" nella trama di una maglia tecnica e posto a diretto contatto con la pelle fornirà risultati migliori rispetto a un sensore presente in un involucro di materiale plastico e posizionato all'altezza del polso. I calzini smart o le scarpe smart, tanto per fare uno degli esempi più banali, forniranno dati più corretti e attendibili sulla nostra attività fisica rispetto a quelli dei fitness tracker. Il conteggio dei passi, sempre per rimanere nel campo della banalità, sarà infinitamente più preciso, così come le informazioni relative alla distanza percorsa.

Gli smart clothes, però, avranno capacità molto più estese: i sensori potranno monitorare costantemente la temperatura corporea e il battito cardiaco e inviare immediatamente delle notifiche allo smartphone nel caso siano rilevati degli sbalzi improvvisi o inattesi (se la frequenza cardiaca dovesse salire mentre siamo seduti, ad esempio) potendo anche contare su una maggior capacità di interazione con altri dispositivi connessi come lo smartphone. Gli smart clothes, infatti, saranno parte fondamentale del nostro universo IoT e renderanno più semplice l'accesso ai dati relativi alle nostre condizioni di salute e corporee.

Pagamento a portata di giacca

 

pagamenti intelligenti

 

L'integrazione negli abiti di sensori per la comunicazione wireless, inoltre, dovrebbe favorire lo sviluppo ulteriore dei sistemi di pagamento contactless. Sfruttando tecnologie come la Near Field Communication o RFID sarà possibile pagare il conto al ristorante oppure passando i tornelli della metropolitana semplicemente avvicinando la giacca o un altro capo di abbigliamento smart a dei lettori ad hoc. Una startup britannica ha presentato, nella seconda metà del 2016, una giacca dotata di bottoni smart: al loro interno si trovano chip e sensori che consentono a chi la indossa di effettuare pagamenti contactless o viaggiare senza biglietto: sarà sufficiente avvicinare il bottone al reader e il gioco è fatto.

I primi esempi di smart clothes

 

calzini intelligenti

 

Per adesso, però, le energie delle startup si concentrano principalmente sui dispositivi indossabili dedicati a chi fa sport. È il caso dei già citati smart socks, i calzini intelligenti pensati e ideati per gli appassionati di corsa e running: dotati di sensori di pressione, sono in grado di registrare e monitorare i nostri movimenti in maniera più accurata di qualunque sportwatch o fitness tracker oggi in commercio. Ci sono poi le magliette tecniche e pantaloncini da allenamento "invasi" di sensori, capaci di monitorare con accuratezza il lavoro svolto dai vari muscoli del nostro corpo e fornire così informazioni su quale abbia lavorato meglio e quale, invece, abbia bisogno di un programma di allenamento più specifico. Insomma, il futuro degli smart clothes è molto più prossimo di quanto si possa pensare.

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