Negli ultimi 15 anni abbiamo visto smartphone con schermi sempre più grandi, brillanti, definiti e dai colori sempre più accesi. Ma sempre uguali per forma: rettangolare, più o meno "wide". Solo da un paio di anni, invece, iniziamo a vedere nuovi fattori di forma, ad esempio gli smartphone pieghevoli. Cioè i cosiddetti "foldable", dispositivi con un grande schermo diviso a metà da una cerniera che permette di chiudere lo smartphone "a libretto".
Il primo dispositivo commerciale di questo tipo per il mercato globale, il Samsung Galaxy Fold presentato a febbraio 2019 e messo in vendita ai primi di maggio, ha però mostrato sin dall'inizio grandi problemi proprio nella zona della cerniera, la grande innovazione del dispositivo. Per questo Samsung fu costretta a modificare il design del suo primo cellulare pieghevole, rinforzandolo, e ad annunciarne una nuova versione appena due mesi e mezzo dopo. Il Samsung Galaxy Fold, però, fu tolto dal mercato già ad adosto 2020 poiché era ben lontano dall'essere un dispositivo utilizzabile tutti i giorni.
In questi due anni di tempo i produttori di smartphone hanno lavorato parecchio su questa tecnologia, presentando altri modelli come il Samsung Galaxy Z Fold 2, il Galaxy Z Flip, il Motorola Razr 5G 2020, il Huawei Mate X e Xs. Non rientra in questa categoria di prodotti, invece, il Microsoft Surface Duo: questo dispositivo è infatti realizzato con due schermi affiancati, non con un solo schermo che si piega.
I difetti di gioventù degli schermi pieghevoli sono stati in parte risolti, ma non del tutto, e i big dell'elettronica sono già al lavoro ad un'altra tecnologia innovativa per gli schermi: i display "rollable", cioè arrotolabili "a pergamena". Al CES 2021 sia LG che TCL hanno mostrato due esempi di questi dispositivi, che però non sono ancora arrivati sul mercato.
Smartphone arrotolabili: i prototipi LG e TCL
Entrambi i prototipi di LG e TCL sono realizzati con tecnologia OLED, l'unica che al momento permette di piegare uno schermo senza romperlo. Rispetto ai dispositivi con cerniera già visti quelli che si arrotolano hanno un vantaggio: l'utente può scegliere le dimensioni dello schermo.
Srotolando di più, o di meno, il display si ottiene infatti uno spazio di visione maggiore o minore. Se lo schermo è solo parzialmente aperto è anche solo parzialmente acceso. Ad apertura minima, poi, lo smartphone sembra un cellulare normale e si usa come un cellulare normale.
In entrambi i casi non si tratta ancora di un prodotto pronto per il mercato, ma entrambi i produttori affermano che riusciranno a mettere in vendita uno smartphone che si arrotola entro la fine del 2021.
A che servono gli smartphone pieghevoli e arrotolabili
Lo smartphone con schermo classico ha l'indubbio vantaggio della robustezza: resiste alle cadute, è in gran parte sigillato e non fa entrare acqua e polvere al suo interno. In più oggi è possibile costruire smartphone con schermo tradizionale a prezzi anche molto bassi. Ma, come tutte le cose fisse, uno smartphone del genere ha lo svantaggio di essere poco flessibile nel suo utilizzo.
I futuri smartphone pieghevoli o arrotolabili, al contrario, saranno ancora a lungo più fragili e costosi di quelli normali ma nel medio periodo potrebbero diventare a loro volta la normalità. Questo perché la possibilità di cambiare forma corrisponde alla possibilità di cambiare il modo in cui li usiamo: con uno smartphone flessibile si possono fare più cose, a patto che l'interfaccia e il sistema operativo siano in grado di esaltarne le potenzialità.
L'esempio più logico, ma anche più banale, è lo smartphone che si trasforma in tablet quando è completamente aperto. Microsoft Surface Duo, pur non essendo realmente un "foldable" ci ha mostrato che è possibile e comodo usare il secondo schermo come tastiera virtuale per le sessioni di scrittura più lunghe.
Uno schermo che si piega a metà può essere usato anche per mostrare a due persone, una di fronte all'altra, lo stesso contenuto o, perché no, per farli giocare contemporaneamente allo stesso gioco.
Le nuove possibilità sono pressocché infinite e spetterà ai produttori di smartphone declinare nel modo più efficace l'idea dello schermo flessibile. Se saranno in grado di farlo questa tecnologia potrebbe rivoluzionare il settore.
Milioni di smartphone pieghevoli
Oggi uno dei limiti più grandi degli smartphone "foldable" è il prezzo: tutti i modelli citati costano ben oltre mille euro. Il costo di questi dispositivi scenderà solo con la produzione di massa, che potrebbe arrivare prima del previsto.
Secondo le indiscrezioni recentemente pubblicate dalla stampa asiatica, infatti, Samsung avrebbe già firmato accordi di fornitura a non meglio precisati produttori cinesi di smartphone per 1 milione di display pieghevoli. Una fornitura per il solo 2021.
Ciò vuol dire che, entro quest'anno, potrebbe realmente arrivare l'invasione dei dispositivi pieghevoli a prezzi più ragionevoli, anche perché a questo milione di schermi vanno aggiunti quelli prodotti da Samsung per i propri dispositivi e quelli costruiti da altre due aziende: le cinesi CSOT e BOE.
Se le indiscrezioni si riveleranno corrette, quindi, già a fine 2021 potrebbero essere immessi sul mercato tra 1,5 milioni e 2 milioni di smartphone pieghevoli e, se TCL ed LG manterranno le promesse, si potrebbero vedere anche i primi arrotolabili. Qualcosa si muove, nel vero senso della parola, in questo mercato.