Un tempo era piuttosto frequente una pratica che con il “vero amore” poco aveva a che fare: si tratta dell’unione in matrimonio di due persone a distanza, perché impossibilitati a essere l’uno accanto all’altro.
La legge lo consente, qualora uno dei due – più verosimilmente il futuro marito – non risiedesse nella stesso luogo della consorte: il “matrimonio per procura”, infatti, è tuttora consentito in tempo di guerra ai militari e alle persone che per ragioni di servizio si trovano al seguito delle forze armate, oppure – come già anticipato - quando uno degli sposi risiede all’estero e concorrono gravi motivi.
Oggi, al tempo della Rete e della iper-connessione web 2.0, c’è una nuova modalità di incontro e relazione, quella on line. E fino a qui, tutto normale. Dal diventare amici su Facebook al ritrovarsi innamorati a volte il passo è breve. Ma spesso accade anche che le due anime gemelle vivano nella realtà lontane km e che il rapporto vada avanti, anche per lungo tempo, solo tramite Skype, email e chat. Mesi, a volte anche anni, ad aspettare di potersi abbracciare. E così, il primo vero appuntamento, quello in cui ci si guarda negli occhi e ci si può finalmente “sentire”, diventa un evento da riprendere con la videocamera. E poi, ovviamente, postare su YouTube.
Sono tantissimi i “first date” che giovani e giovanissimi internauti condividono con amici e perfetti sconosciuti sulle piattaforme più diffuse di sharing on line. Brandan e Erika, Victor e Katie, Jami e Jonathan, sono solo alcune delle coppie che hanno deciso di lasciare alla memoria virtuale il loro primo incontro. Un parco, la stazione dei bus, l’aeroporto, sono i set più frequenti dove improvvisati cameraman (il più delle volte amici o parenti di uno dei due) immortalano abbracci, lacrime e meno frequentemente baci intensi e mozzafiato. Sarà forse l’imbarazzo per la presenza di un occhio indiscreto? Dove sono finiti il trasporto e la magia di un amore appassionato?
21 agosto 2012