Pur non essendo il social con i più alti tassi di crescita, Twitter continua a far segnare numeri piuttosto interessanti per quanto riguarda gli utenti attivi mensilmente. Dai 200 milioni e spiccioli del primo trimestre 2013 (un anno e mezzo fa) si è passati ai 270 milioni del secondo trimestre 2014: un saldo positivo di circa 70 milioni e un incremento di circa 30 punti percentuali. Il problema reale, però, è che la gran parte di questi nuovi utenti sa poco o nulla di come funziona la piattaforma di microblogging sociale e molti degli acronimi più utilizzati – RT, FF, MT, Fav e molti altri – sono praticamente sconosciuti ai più.
Una guida sull'utilizzo di Twitter, sul significato delle sigle più utilizzate all'interno della piattaforma e alcuni trucchetti per crescere più in fretta faranno sicuramente comodo a tutti. Tanto ai newbie (“novellini” nel gergo del web) che hanno appena completato l'iscrizione su Twitter, quanto ai supposti utenti pro.
I consigli
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Lo sfondo personalizzato. Da tempo Twitter permette di sostituire lo sfondo predefinito importandone uno di proprio gradimento. La procedura è piuttosto semplice: basterà accedere alle Impostazioni (icona a forma di ingranaggio in alto a destra) e, dal menu di sinistra, scegliere Design. L'utente è libero di utilizzare qualunque immagine come sfondo del proprio account, a patto che non superi i 2 megabyte di grandezza. Si potranno utilizzare foto di vacanze, della propria scrivania, foto di famiglia o composizioni grafiche. Nel caso in cui siate indecisi, potete ricorrere a FreeTwitterDesigner, portale dove è possibile creare uno sfondo partendo praticamente da 0
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Ottenere visibilità. Sistemato e abbellito il profilo, sarà tempo di darsi da fare per conquistare nuovi follower. Anche se non esiste la ricetta perfetta per ottenere seguito su Twitter, ci sono alcune mosse che possono aiutare a ottenere visibilità nella comunità virtuale. Innanzitutto, sarà necessario inserire alcune parole chiave (nel miglior stile del social media managing) nella descrizione personale: cosa si fa, chi siete, perché tweettate utilizzando poche keyword. Operazione da compiere appena si effettua l'iscrizione a Twitter, anche se si è sempre in tempo per rimediare. Discorso simile anche per la foto profilo: datele un nome che abbia un senso compiuto (ad esempio nome e cognome) evitando di utilizzare titoli anonimi (foto o immagine sono da scartare a priori). Se poi si è alla ricerca di utenti dai gusti affini, ci si può sempre rivolgere a motori di ricerca ad hoc come FollowerWonk e spulciare tutti i profili più interessanti
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Quando postare? Nell'opera di “proselitismo virtuale” su Twitter in italiano sarà molto utile scoprire quando i nostri follower sono online, così da non sprecare cinguettii e massimizzare la resa di ogni messaggio. Per fare ciò, non sarà necessario studiare le abitudini di svariate centinaia di utenti, ma sarà sufficiente affidarsi alle analisi di Tweriod, portale web che fa il lavoro sporco al nostro posto. Sarà sufficiente concedere le autorizzazioni per accedere alla lista delle persone che si seguono e, nel giro di qualche ora (dipende dal numero di profili di analizzare) si riceverà un report personalizzato che aiuterà a scoprire quale sia il miglior momento per scrivere tweet
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Abbreviare i link. Che Twitter non permetta di andare oltre i 140 caratteri per tweet è cosa risaputa e, per molti, nemmeno più un problema. Il problema si pone, però, nel caso in cui bisogna inserire un link all'interno del messaggio: in questo caso il rischio di sforare è dietro l'angolo. Per evitare che ciò accada (e avere anche qualche dato sul numero di click), si possono utilizzare i cosiddetti abbreviatori di link, portali come Google URL e Bitly specializzati nel generare link arbitrari di 20 caratteri (o meno) per URL molto più lunghi
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Gli analytics. Si tratta di una delle ultime novità della piattaforma social, introdotta non più di dieci giorni fa. Twitter ha reso disponibili, gratuitamente e per tutti gli utenti, gli analytics del proprio profilo. Accedendo all'indirizzo analytics.twitter.com si potrà analizzare l'incisività dei propri tweet grazie al numero di visualizzazioni, all'interazione generata e molto altro ancora
Gli acronimi
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RT (Retweet). Divenuto nel tempo una delle caratteristiche chiave del portale, il retweet consiste nel postare sulla propria bacheca un cinguettio creato da un altro utente Twitter. Cinque anni fa i gestori della piattaforma hanno aggiunto un pulsante per automatizzare questa pratica, ma sono ancora molti quelli che preferiscono farlo manualmente. Copiano il tweet e lo incollano come se fosse un nuovo post, aggiungendo, però, l'acronimo RT (retweet) seguito dal nome dell'autore. In questo modo, volendo, è possibile anche aggiungere un brevissimo pensiero personale prima di incollare il messaggio originario. Un po' più laborioso, ma sicuramente più creativo
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#FF (Follow Friday). Nel 2009 Micah Baldwin, imprenditore statunitense attivo nel campo delle startup, diede il là al trend del Follow Friday: ogni venerdì segnalava ai suoi amici e follower quali utenti valesse la pena seguire e perché. Per rendere questa metodologia “universale” iniizò ad utilizzare l'hashtag #FollowFriday, successivamente abbreviato in #FF. Se il prossimo venerdì vi capiterà di vedere questo acronimo nella classifica delle parole chiave più utilizzate, ora sapete il perché
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MT (Modified Tweet). Come un rewteet, ma personalizzato. La sigla MT (modified tweet, tweet modificato) viene posta all'inizio di un tweet nel caso in cui si posti il cinguettio di un altro utente, apportando però qualche modifica: il post originale è stato abbreviato )eliminando alcune parole o un link) o allungato (aggiungendo, ad esempio, qualche parola a commento)
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RLRT (Real-Life Retweet). Se, parlando con i propri amici o in fila al supermercato, si è ascoltato qualcosa di assolutamente eccezionale da dover essere condiviso con la cerchia dei vostri follower, allora si dovrà utilizzare l'acronimo RLRT, real-life retweet. Nel caso in cui l'autore della “citazione” sia iscritto su Twitter, è d'obbligo la menzione
Famolo strano
Fin qui abbiamo visto tutti ciò che di “normale” può accadere su Twitter. Sulla piattaforma di microblogging, però, possono accadere fenomeni anche piuttosto “eccentrici”. Eccone alcuni.
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La canoa. Se un tweet in cui si è menzionati con molte altre persone dà vita a una conversazione senza fine o quasi si è finiti in quella che in gergo è chiamata “canoa”. Una canoa altro non è, per l'appunto, una conversazione nella quale tutti vogliono dire la loro e che non vedrà mai termine sino a che tutti non si annoieranno o non avranno più nulla da dire. Se mai vi capiterà di finire “a bordo”, tanti auguri
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Subtweet. Detto anche tweet subliminale. Un utente posta un contenuto – solitamente negativo – su un altro utente della piattaforma o su un argomento, senza però citare direttamente né il soggetto né l'oggetto del “contendere”. Un modo, insomma, per far arrivare a destinazione il messaggio senza esser costretti a scoprire le proprie carte
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Tweetstorm. Il limite dei 140 caratteri è invalicabile. A meno che... A meno che non si decida di dare vita a una vera e propria tempesta di tweet (una tweetstorm, per l'appunto), enucleando il concetto del discorso in vari cinguettii, numerandoli in modo da renderne riconoscibile la sequenza di lettura