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I flop tecnologici del 2018

Dallo scandalo Cambridge Analytica agli incidenti che hanno visto protagonista la guida autonoma, ecco tutti i flop tecnologici del 2018

flop tecnologici 2018

Siamo sopraffatti ogni giorno da nuovi dispositivi tecnologici e non ci rendiamo conto quando un prodotto fa flop. Ogni fine anno si fanno le classifiche sulle migliori scoperte tecnologiche dell'anno, ma difficilmente ci si ferma a ragionare sui dispositivi e le tecnologie che hanno fallito. Ad esempio, nel 2018 abbiamo scoperto che giganti come Facebook e Google hanno in realtà i piedi d'argilla. Lo scandalo Cambridge Analytica che ha colpito Facebook e la falla di sicurezza di Google+ hanno dimostrato che per la protezione dei dati degli utenti è necessario fare ancora molto e che nessuno è al sicuro. Facebook e Google sono state sicuramente le protagoniste di due tra i peggiori flop tecnologici del 2018, ma non sono state le uniche.

Anche Apple ha qualche scheletro nell'armadio. Apple AirPower, lo stand per la ricarica wireless presentato a fine 2017 e che doveva essere lanciato nel 2018 è praticamente scomparso e da Cupertino nessuno parla di un suo possibile arrivo. Non si tratta di un vero e proprio flop (nessuno lo ha mai utilizzato), ma Apple prima o poi dovrà spiegare perché non è stato ancora lanciato sul mercato. Tra i flop tecnologi del 2018 non si può non parlare delle criptovalute: Bitcoin, Ethereum, Ripple, tutte le monete alternative hanno perso circa l'80% del loro valore negli ultimi 365 giorni, mandando in fumo miliardi di investimenti. Ecco tutti i peggiori flop tecnologici del 2018.  

Facebook e Cambridge Analytica

sicurezza facebook

Il 2018 è l'anno in cui Facebook ha mostrato la sua fragilità. La falla nella sicurezza scoperta da un'inchiesta parallela del Guardian e del New York Times ha permesso di portare alla luce il lavoro oscuro di Cambridge Analytica, un'azienda britannica che è entrata in possesso di oltre 50 milioni i dati degli utenti tramite una semplice app presente su Facebook. Il social network per la prima volta è sembrato vulnerabile ed è toccato a Mark Zuckerberg difendere la piattaforma e promettere misure di sicurezza più elevata. Il creatore di Facebook è stato chiamato anche davanti al Congresso degli Stati Uniti per parlare dell'accaduto e per spiegare come funziona il "sistema Facebook". La palma del peggior flop tecnologico del 2018 è sicuramente da assegnare a Facebook.  

Google Project Dragonfly e Google Project Maven

La rivolta degli "impiegati". Così potremo definire la lettera firmata da oltre 90 dipendenti di Google contro "Project Dragonfly", il progetto con il quale l'azienda di Mountain View voleva tornare in Cina con il suo motore di ricerca. Google Search è stato bandito al governo cinese all'inizio del 2010 perché Google si era rifiutata di trasformarlo in uno strumento di sorveglianza in mano al governo. Ma il mercato cinese è troppo importante per Big G e alcuni dipendenti avevano iniziato a lavorare a Project Dragonfly che doveva aiutare a capire come sviluppare un motore di ricerca per la Cina. Le potreste degli impiegati ne hanno bloccato lo sviluppo e il progetto potrebbe non vedere mai la luce.  

Project Dragonfly non è l'unico progetto per cui Google è stata costretta a tornare sui suoi passi a causa delle petizioni lanciate dai suoi dipendenti. Project Maven era un progetto sui cui l'azienda di Mountain View stava lavorando insieme al Pentagono per sviluppare un'intelligenza artificiale da utilizzare sui campi di battaglia. Una vera e propria rivolta dei suoi dipendenti ha fatto cambiare idea ai dirigenti e costretto Google a cessare il contratto.

Addio Google+

google plus

Per Google il 2018 non è stato un anno facilissimo. Alcuni flop tecnologici ne hanno minato la credibilità. Oltre ai due progetti di cui abbiamo appena parlato, l'azienda di Mountain View è stata vittima di una fuga di dati, simile a quanto accaduto a Facebook. La società a metà dicembre è stata costretta ad ammettere che a causa di una falla di sicurezza le informazioni personali di oltre 50 milioni di utenti Google+ sono state messe in pericolo. Questo "incidente di percorso" ha accelerato la chiusura del social network che avverrà entro aprile 2019.

Google Play Store, problema malware

Google Play Protect e gli investimenti in sicurezza informatica dovevano trasformare il Google Play Store in una fortezza inespugnabile. Ma non è stato così: il 2018 è un "annus horribilis" per lo store online dell'azienda di Mountain View: il numero di malware è continuato ad aumentare con migliaia di utenti che hanno scaricato applicazioni poco sicure. Speriamo che il 2019 sia l'anno della svolta per la sicurezza del Google Play Store.

Apple AirPower

aipower

Presentato a settembre 2018 durante l'evento dedicato all'iPhone X, Apple AirPower era la stazione di ricarica wireless progettata per i dispositivi dell'azienda di Cupertino. Le dimensioni generose permettevano di ricaricare contemporaneamente l'iPhone, l'Apple Watch e le AirPods. Il dispositivo sarebbe dovuto uscire durante il 2018, ma non ha mai visto la luce. Anzi. È completamente scomparso dalla circolazione, tanto che Apple non ne ha più parlato. Dov'è finito Apple AirPower?

La crisi delle criptovalute

bitcoin

Un anno fa i Bitcoin erano considerati la moneta del futuro, l'unica speranza per fare facili guadagni. Dopo 365 giorni siamo qui a parlare della crisi delle criptovalute, che in un anno hanno perso oltre l'80% del loro valore e l'emorragia non sembra volersi fermare. Sono diversi i motivi che hanno portato a questa decrescita del valore delle monete virtuali: da un lato il lavoro delle Banche Centrali per fermare gli investimenti dei grandi gruppi privati e dall'altro le falle di sicurezza che hanno colpito le principali piattaforme di trading. Le criptovalute sono sicuramente uno dei più grandi flop tecnologi del 2018.

Realtà virtuale e realtà aumentata, ancora non ci siamo

Dopo l'effetto "wow" dei primi tempi, la realtà virtuale e la realtà aumentata hanno dovuto fare i conti con la realtà e con la difficoltà degli sviluppatori nel realizzare applicazioni veramente utili per gli utenti. Se la realtà aumentata sta pian piano facendosi apprezzare, grazie anche agli investimenti di Google e Apple, per la realtà virtuale è buio pesto. Il mercato dei visori VR è praticamente pari a zero e molte aziende hanno smesso di investire nel loro sviluppo: qual è il futuro della realtà virtuale? Vedremo se il 2019 ci dirà qualcosa in più.

Guida autonoma, un passo indietro

guida autonoma

Altro anno di esperimenti per le auto a guida autonoma. Anno caratterizzato da incidenti, alcuni anche mortali. Per la guida autonoma, quindi, non è stato un anno semplice, con alcuni Stati degli USA che hanno deciso di bloccare gli esperimenti delle grandi multinazionali della tecnologia come Google. Per il 2019 sarà necessario aumentare gli investimenti in sicurezza affinché la guida autonoma possa finalmente diventare affidabile.   

 

26 dicembre 2018

A cura di Cultur-e
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